In Sicilia l'impresa con la laurea è soprattutto donna

Cultura | 1 febbraio 2021
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Il 5,7% dei laureati dell'Università di Palermo (3.438 dottori) sono ‘fondatori di impresa’, ossia imprenditori che, al momento della creazione di un’impresa, possiedono una quota di capitale e ricoprono una carica di amministratore o sono titolari dell’impresa stessa. Mentre i ‘joiner’, ovvero coloro che hanno acquisito una quota di capitale in impresa, maggiore o uguale al 10%, in un momento successivo alla fondazione della stessa, rappresentano l’1,3% dei laureati presso l’ateneo del capoluogo siciliano (756 dottori). 

I fondatori di 3.806 imprese siciliane sono in maggioranza donne (50,9% vs 49,1% uomini), figli d’arte - se si considera che il 49,1% dei fondatori ha padre imprenditore o libero professionista- e con una laurea di primo livello (56% vs 43,6% con laurea di secondo livello). E, ancora, hanno ottenuto il titolo accademico principalmente in ambito politico-sociale (11,6%), economico-statistico (10,6%) e nel campo dell’architettura (10,1%). Il profilo dei joiner rispecchia quello dei fondatori: si tratta  prevalentemente di donne ( 52,8% vs 47,2% uomini), figli di un imprenditore o libero professionista (71,1% ) e con una laurea di primo livello (53,3% vs 46,7% una laurea di secondo livello). Cambia, rispetto ai ‘fondatori’, il background culturale: i gruppi disciplinari più rappresentati sono architettura (12,6%), economico-statistico (12,2%) e giuridico (10,8%). È questo l’identikit dell’imprenditore che ha conseguito la laurea nell’ateneo palermitano tra il 2004 e il 2018, secondo il Rapporto 2020 “Laurea e imprenditorialità” pubblicato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea insieme al Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e Unioncamere.

Il report, risultato di uno studio condotto a livello nazionale, mostra che le  imprese fondate dai laureati dell'Università di Palermo sono in prevalenza ditte individuali (67,1%), micro imprese (95,9%) – per via dei fatturati  - e con sede al Sud (95,4%). Questo ultimo dato è in accordo con quello che denota la scelta del 95,6% dei ‘fondatori di impresa’ di creare un’impresa nella stessa regione in cui si trova l’ateneo di conseguimento del titolo. Il 31,6% dei fondatori ha creato una società di persone o di capitale; tra questi, il 7,6% ha fondato l’impresa con compagni di università (il 2,0% con compagni di corso). Relativamente ai tempi di creazione dell’impresa rispetto a quelli del conseguimento del titolo accademico, secondo il Rapporto di AlmaLaurea il 49,9% dei fondatori ha avviato la propria impresa prima di conseguire la laurea (il 15,8% prima di iscriversi all’università, il 34,1% durante gli studi universitari), il 28,3% entro il terzo anno dalla laurea (il 10,2% entro il primo anno dalla laurea, il 9,7% tra il primo e il secondo anno, l’8,4% tra il secondo e il terzo anno dal titolo), il 21,7% dopo il terzo anno dalla laurea.

Lo studio, innovativo e unico nel suo genere, è stato condotto incrociando i 2.891.980 laureati, presenti nella banca dati AlmaLaurea, che hanno conseguito il titolo in un ateneo italiano tra il 2004 e il 2018, i dati delle 236.362 imprese da essi fondate e quelli delle 68.852 imprese di cui i laureati possiedono quote di capitale. Le informazioni riguardanti i laureati provengono dalla banca dati AlmaLaurea, mentre le caratteristiche delle imprese derivano dalla banca dati di Unioncamere e da quella di AIDA Bureau van Dijk, che raccoglie informazioni sulle società di capitale che operano in Italia.

 di Alida Federico

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