In Sicilia e Sardegna il record europeo della dispersione scolastica

Giovani | 25 ottobre 2018
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Allinterno dellUnione Europea, lItalia rientra tra i paesi dove il problema degli abbandoni scolastici è più consistente. Nel 2017, infatti, è il quarto paese con più abbandoni (14%), dopo Malta (18,6%), Spagna (18,3%) e Romania (18,1%). Tra gli obiettivi stabiliti dallUe c’è che la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi scenda sotto il 10% entro il 2020. Questo target è stato successivamente parametrato per le diverse situazioni nazionali. Ad esempio per la Francia lobiettivo da raggiungere è il 9,5%, per la Spagna è il 15%, mentre per lItalia è il 16%.

Per ridurre la dispersione e l’abbandono scolastico, il governo italiano è intervenuto nel 2013 con un decreto, poi convertito in legge. A partire dagli alunni delle primarie e dalle aree a maggior rischio di evasione scolastica, lobiettivo era quello di tenere aperte le scuole oltre lorario, ma anche quello di promuovere le attività sportive. Il provvedimento provava ad allargare lofferta di attività didattiche, almeno in via sperimentale. Successivamente, la commissione cultura e istruzione ha avviato unindagine conoscitiva sulle strategie per ridurre la dispersione. Dal 2008 ad oggi, il dato italiano, come pure quello dei maggiori partner europei, è migliorato. In quell'anno i giovani tra 18 e 24 anni che avevano al massimo la licenza media e non erano inseriti in nessun percorso di formazione erano quasi il 20% del totale. Da allora questo valore è migliorato costantemente, per poi assestarsi attorno al 14% negli ultimi due anni. Da un lato quindi l'Italia ha superato il target nazionale, dall'altro, resta ancora abbastanza lontana la soglia del 10%. È stata, invece, superata dalla Francia (8,9%), e pressoché raggiunta da Germania (10,1%), Regno Unito (10,6%) e Unione Europea nel suo complesso. Ma sul risultato nazionale pesano delle profonde differenze territoriali. Alcune aree del paese hanno raggiunto (o quasi) l'obiettivo europeo: nord-est (10,3% nel 2017), nord-ovest (11,9%), centro (10,7%). Nell'Italia meridionale, invece, gli abbandoni sono ancora al 18,5%.

In tema di abbandoni scolastici il Mezzogiorno resta indietro. Dal 2009 al 2017, l’Italia ha recuperato circa 5 punti percentuali, passando dal 19 al 14%. Ma lo ha fatto con velocità differenti tra le diverse aree. Il Mezzogiorno già all'inizio della rilevazione mostrava una quota di abbandoni più alta (23%), però anche il nord-ovest era quasi al 20%. In 8 anni, quest'ultimo è sceso di oltre 7 punti percentuali (arrivando all'11,9%), mentre il Mezzogiorno, seppur ha avuto una contrazione significativa (-4,5 punti), rimane al 18,5%.

Il dato regione per regione mostra che nelle due isole, Sardegna e Sicilia, la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi supera il 20%. Poco sotto il 20% anche Campania (19,1%) e Puglia (18,6%). Esclusa la Calabria (16%), tutte le altre regioni si trovano sotto la media italiana del 14%. Le regioni con meno abbandoni sono Abruzzo (7,4%), Umbria (9,3%) ed Emilia Romagna (9,9%). Poco sopra l'obiettivo europeo anche Marche (10,1%) e Friuli Venezia Giulia (10,3%).

Dal 2013, anno in cui il governo emanò il decreto contro la dispersione, i miglioramenti maggiori si sono registrati in Valle d'Aosta (-5,7 punti percentuali), Toscana (-5,3), Emilia Romagna (-5,2), Sicilia (-4,5) e Piemonte (-4,4).

Dai dati regionali emerge una maggiore difficoltà nel Mezzogiorno, in particolare nelle isole. Nonostante negli ultimi anni il fenomeno dell'abbandono si sia ridotto in modo generalizzato, le grandi regioni del sud ancora presentano percentuali prossime al 20%.

Secondo i dati elaborati da Svimez a partire dai dati Istat, nella regione con più abbandoni, la Sardegna, i dati per provincia fanno emergere profonde differenze territoriali. Sud Sardegna, Nuoro e Sassari confermano il valore regionale, attestandosi sopra il 20%. Anche la città metropolitana di Cagliari è poco distante da quella cifra (19,1%). Al contrario, in completa controtendenza con il dato regionale, la provincia di Oristano ha una quota di abbandoni inferiore al 10%.

In Sicilia, l'altra regione dove l'abbandono scolastico è più presente, Caltanissetta e Catania superano il 25%, e anche altre province mostrano valori molto alti. In particolare Ragusa (23,8%), Enna (22,9%), la città metropolitana di Palermo (20,4%) e Trapani (20,3%). Messina e Agrigento, pur mantenendosi sopra la media nazionale, presentano una quota di abbandoni più contenuta, attorno al 16%. In Campania, a fronte di un dato medio regionale del 19%, si va dal 22% di Napoli a realtà come Avellino dove i giovani con solo la licenza media sono meno dell'8% del totale.

 di Melania Federico

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