In morte del libretto al portatore, risparmio anonimo

Economia | 3 dicembre 2018
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Il prossimo 31 dicembre 2018 scade il termine previsto dalla normativa antiriciclaggio per estinguere i libretti al portatore ancora esistenti. Lo ricorda l'Abi che sprona tutti coloro che detengono questi libretti a recarsi in banca e mettersi in regola. Se il portatore del libretto si presenterà allo sportello dopo il 31 dicembre, spiega l'Abi, la banca sarà obbligata a inoltrare una comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze che potrà applicare una sanzione pecuniaria da 250 a 500 euro. Lo scopo della legge è la prevenzione dei fenomeni di riciclaggio dei proventi da attività criminose e di finanziamento del terrorismo.

Fra poche settimane, dunque, calerà il sipario su uno degli strumenti di risparmio più utilizzati nel corso degli ultimi decenni. Molti li hanno ricevuti in regalo da genitori o nonni in occasione della nascita o della comunione, mentre i più li hanno sempre utilizzati nei rapporti di affitto come cauzione. Insomma, una delle forme di deposito più comode per i piccoli risparmiatori, anche perché non prevede alcuna spesa o commissione per l’apertura, la gestione e l’estinzione. Ma poi c’è stato anche chi li ha utilizzati per trasferire denaro, più o meno legalmente, senza lasciare troppe tracce. Ed è per questo motivo che negli ultimi anni è stato previsto dal legislatore un drastico giro di vite sui libretti al portatore, prima riducendo l’importo massimo depositabile (attualmente fino a mille euro), poi dal 4 luglio 2017 non emettendoli più (a esclusione di quelli nominativi), fino ad arrivare alla loro definitiva uscita di scena prevista appunto per fine 2018.

Il tutto in un ’ottica di trasparenza sul l’effettivo titolare delle somme depositate, che deve avere un nome e cognome ben preciso in modo da uscire dall’area grigia rappresentata dal mero possesso del titolo di risparmio. Un iter che non dovrebbe quindi, creare molti problemi: banche e Poste in tutti questi mesi avrebbero dovuto avvertire i titolari sull’obbligo di estinzione del libretto stesso, senza attendere il termine ultimo del 31 dicembre 2018. E un piccolo tesoretto raccolto soprattutto dalle Poste, anche se gli istituti di credito non forniscono cifre nei propri bilanci. Alla fine del 2017 ammontava a 33 milioni di euro, in calo sui 40 del 2016. Segno che probabilmente la corsa ad estinguere il libretto è cominciata da un certo tempo.

Dal momento che si tratta di strumenti spesso datati, meglio ricordare cosa fare nel caso di decesso del portatore originario. In questo circostanza, infatti, a poter estinguere i libretti a suo nome saranno gli eredi che entrano a far parte della massa ereditaria nel caso in cui siano stati in possesso del defunto oppure custoditi a suo nome presso terzi al momento della morte (ad esempio, nella cassetta di sicurezza di un istituto di credito). Ma cosa accdrà a chi non si reca in banca o presso l’ufficio postale per l’estinzione entro il 31 dicembre? Dal primo gennaio i libretti al portatore saranno inutilizzabili. Questo significa che banche e Poste italiane non potranno dar seguito a richieste di movimentazioni su di essi e, fermo restando l’obbligo di liquidazione del saldo del libretto a favore del portatore, saranno obbligate a effettuare una comunicazione al Mef, come ricorda l'Abi, che spiccherà la multa. Non un grande importo – tra 250 e 500 euro-. ma il rischio è che migliaia di consumatori possano trovarsi a pagare per ritirare i soldi. (*ANME*)


33 milioni

di euro: l’importo

dei libretti al portatore ancora esistenti

nel 2017, in calo di 7 milioni

dai 40 registrati nel 2016

500 euro

La sanzione amministrativa

massima prevista (si parte

da 250 euro) nel caso

non si convertano i libretti

entro il 31 dicembre

16 mesi

Il tempo trascorso dal 4 luglio

2017, data dalla quale è stato

imposto a banche e Poste

di fermare l'emissione

di libretti al portatore

 di Angelo Meli

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