Il valore della vita nelle aspettative dei giovani europei

Giovani | 18 gennaio 2019
Condividi su WhatsApp Twitter

Per i giovani italiani, polacchi, russi e tedeschi tra i 18 e i 30 anni vengono prima i valori di natura economica (il denaro, il lavoro, il benessere materiale, la carriera). Seguono quelli relativi alla vita sociale (salute, famiglia, tempo libero, riconoscimento/rispetto da parte degli altri, istruzione, i bambini) e quelli che qualificano la vita privata (la pace della mente, gli amici, l’amore, il sesso). Poco peso hanno, invece, i valori politici (democrazia, patriottismo, politica) e quelli spirituali (vita onesta, rispetto per la legge, bellezza, religione). E, nel complesso, i giovani intervistati ritengono di avere poche possibilità di influenzare la politica delle istituzioni pubbliche, a tutti i livelli. Questi i risultati di un’indagine condotta nel 2018 in Italia, Germania, Polonia e Russia su un campione di 1.536 casi e promossa dal Centro Federale per la Sociologia Teorica ed Applicata-FCTAS dell’Accademia delle Scienze di Russia (R.A.S. – Federal Center for Theoretical and Applied Sociology), dal Dipartimento di Sociologia dell’Università russa “D.I.Mendeleev” di Mosca, dall’Istituto Eurispes e l’Istituto IWAK dell’Università Goethe di Francoforte.

La ricerca, tesa a conoscere qual è l’idea di futuro dei giovani, ha indagato la partecipazione dei giovani alle attività civili e politiche, le idee sul proprio orizzonte di vita, l’autostima e la fiducia nel futuro, il valore e i criteri del successo e la prospettiva di farcela da soli o di cercare l’aiuto degli altri per raggiungere i propri obiettivi. Se il grado di partecipazione dei giovani alle iniziative promosse da istituzioni religiose è maggiore laddove, come in Italia (15,9%), la religione e la Chiesa hanno un peso rilevante e influenzano la vita della società civile, per le attività ricreative e di svago il grado di coinvolgimento è pressoché uguale tra i giovani dei quattro paesi presi in considerazione. Per le attività di volontariato, invece, maggiore attivismo si registra tra i giovani della Germania (35,6%) e dell’Italia (34,9%), mentre è decisamente minore in Russia (18,3%) e in Polonia (17,2%). In tema di orizzonte di vita, i giovani italiani risultano i più ottimisti, sia perché sono orientati a perseguire progetti di vita entro in media 5 anni (i loro coetanei tedeschi e polacchi esprimono un orientamento di più lungo periodo, pari in media a 7 anni), sia perché stimano che la loro vita attiva arriverà a 65,8 anni e la durata della vita sarà pari a 84,5 anni. I russi sono quelli più pessimisti poiché pensano che il loro buono stato di salute fisica e mentale arriverà a 56,2 anni e la durata della vita a 68,8 anni, mentre i giovani polacchi e tedeschi si attestano, rispettivamente, a 51,1 anni e 76,6 anni, i primi, e a 61,2 anni e 82,4 anni, i secondi. E, restando in tema di progetti, i giovani russi pensano di avere in media 1,64 figli, gli italiani 1,69 figli; mentre quasi tutti i giovani dei quattro paesi coinvolti nell’indagine mirano al raggiungimento di un livello di istruzione superiore (laurea). Nell’arco di 10-15 anni, i giovani italiani, tedeschi, russi e polacchi confidano di poter raggiungere una posizione adeguata nella scala sociale del rispettivo paese, contano di diventare più ricchi, più rispettati e di avere più potere. Oltre alla ricchezza e al potere, ritengono che la realizzazione della propria persona passi attraverso l’auto-realizzazione, la possibilità di vivere una vita interessante, di avere amici e una buona salute. Per il raggiungimento degli obiettivi prefissati, i giovani di tutti e quattro i paesi, e in particolare gli italiani, hanno dichiarato di voler contare sulle proprie forze e di non richiedere l’aiuto di altri.

La scarsa aspettativa dei giovani nell’influenzare il processo decisionale delle autorità nasconde anche una bassa fiducia nelle autorità. I giovani tedeschi e i polacchi ritengono di avere

le maggiori opportunità di influire sulla politica a livello nazionale, regionale e locale. I russi, invece,

pensano di non avere influenza sulle autorità a nessun livello. Questa percezione è connessa alla scarsa importanza per i russi dei valori della democrazia e della politica, al minimo livello rispetto ad altri paesi. Commentando i dati relativi al rapporto giovani-adozione politiche pubbliche, il Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani, Domenico De Maio, ha dichiarato che “È necessario ascoltare e portare all’interno dei nostri processi decisionali il punto di vista dei ragazzi stessi. Siamo impegnati come Agenzia Nazionale per i Giovani a implementare e promuovere i programmi europei che gestiamo, Erasmus+, Corpo Europeo di Solidarietà e iniziative d’intesa con il Governo, rivolti agli Under30 per fare in modo che le opportunità formative e di conoscenza disponibili raggiungano soprattutto le fasce di ragazzi che ne hanno più bisogno”.i (37,7%).

 di Alida Federico

Ultimi articoli

« Articoli precedenti