Il valore della solidarietà e il rispetto della memoria

Società | 8 agosto 2016
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Lo scorso 27 Aprile 2016 ha avuto inizio l’operazione di recupero, a 370 mt. di profondità, del relitto del barcone affondato il 18 aprile 2015 nello Stretto di Sicilia con circa 700 immigrati a bordo. Un pesante bilancio, in termini di vite umane, che tanta commozione suscitò nell’opinione pubblica di tutto il mondo. La non facile operazione di sollevamento dal fondale marino del relitto inabissatosi a circa 85 miglia dalle coste libiche, è stato affidato alla nave Ievoli Ivory che ha lavorato in sinergia con la Marina Militare italiana che ha fornito, con le sue Unità Navali, il necessario supporto logistico per la riuscita del difficile recupero.

Ebbene, rispetto a questo grande gesto di solidarietà tutto italiano, si avverte un certo rumor circa l’opportunità da parte del Governo di destinare ingenti risorse economiche alla sua realizzazione.

Per quanto mi riguarda, è questa l’Italia che amo e alla quale mi inorgoglisce appartenere. Un Paese ospitale e solidale che non ha mai perso la sua umanità non soltanto soccorrendo da anni le migliaia di migranti che sognando una vita lontano da guerra e fame hanno raggiunto le nostre coste, ma anche, come in questo caso, non abbandonando nei suoi fondali bambini, donne e uomini che hanno trovato la morte nella speranza di una vita migliore.

È vero, sono stati spesi molti euro per il recupero dei corpi e molti altri ne saranno spesi per cercare di restituire alle salme un’identità al momento perduta. Per alcuni, somme impiegate invano, dal momento che non ridarà loro la vita, che si sarebbero potute destinare ad altre priorità “più meritevoli” di risoluzione.

Personalmente ritengo che non vi sono finalità più meritevoli di quelle che mettono al centro la dignità umana e questa dispendiosa operazione ne rappresenta una tangibile testimonianza.



 di Raffaella Milia

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