Il valore dell'interdittiva che chiude le porte alle imprese mafiose

Società | 14 dicembre 2019
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Per 2 italiani su 3 l’attività delle Prefetture è efficace. E tra le competenze attuali delle Prefetture quella considerata più importante dal 67% degli intervistati è la gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica. Dato, quest’ultimo, confermato da quello che vede il 74% del campione ritenere che il Prefetto dovrebbe dedicarsi al coordinamento delle attività di prevenzione concernenti la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, auspicando anche una maggiore sinergia con la Magistratura (72% degli intervistati) per avere una maggiore capacità di intervento. Sebbene l’80% dei rispondenti ritiene di grande importanza il rischio di infiltrazioni criminali nella Pubblica Amministrazione, il 44% dei cittadini e il 38% delle imprese non sa però cosa siano le interdittive antimafia.

 Sono questi alcuni dati del sondaggio, svolto da SWG per conto del Sinpref, il sindacato maggiormente rappresentativo della carriera prefettizia, su due campione: uno costituito da un campione di 987 soggetti maggiorenni residenti in Italia e un altro di 200 imprenditori italiani. Il 44% dei cittadini e il 53% delle imprese, intervistati a fine novembre u.s., è al corrente del sistema di prevenzione delle infiltrazioni, ma solo l’11% dei cittadini e il 13% delle aziende ne conosce i contenuti. Il 76% di cittadini e il 60% delle imprese non sa dell’esistenza del sistema di prevenzione delle infiltrazioni, tuttavia ne auspica la creazione. Anche in tema di corruzione solo il 50% degli intervistati e il 55% delle imprese coinvolte conosce il relativo sistema di prevenzione, con percentuali ancora più basse – rispettivamente 17% e 18% - relativamente alle modalità di funzionamento. Nondimeno, il 75% dei cittadini e il 71% di aziende che non conoscono tale sistema ne auspicano la creazione. 

In tema di interdittive, dall’indagine emerge che il 33% dei cittadini e il 34% delle aziende intervistate che ne conosce esistenza e finalità, le reputa utili. Il 34% dei cittadini e il 38% delle aziende ritiene efficace l’azione di prevenzione amministrativa svolta dalle Prefetture, mentre l’86% dei due campioni pensa che sarebbe auspicabile l’invio della Commissione prefettizia di accesso nei Comuni in cui si sospettano infiltrazioni criminali. “Dalla lettura complessiva dei dati – afferma Antonio Giannelli, presidente del Sinpref, - emergono con chiarezza un giudizio soddisfacente sulle funzioni svolte dalle Prefetture in ogni provincia, unita ad una forte aspettativa da parte dei cittadini e delle aziende che esse diventino il punto di riferimento qualificato per un’azione di prevenzione delle infiltrazioni criminali di tipo più strutturato”. Da questi dati appare evidente, dunque, “il bisogno di istituzione, di cui il Prefetto è il rappresentante nel territorio” - puntualizza il Prof. Nando dalla Chiesa, in occasione della presentazione dei dati al convegno sul tema “Prefetture e prevenzione delle infiltrazioni criminali”, svoltosi nella sede della Prefettura di Milano il 14 dicembre. “C’è bisogno di sentire lo Stato dietro di sé – ha aggiunto il direttore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano. Quindi l’istituzione prefettizia deve collaborare al senso dello Stato alleato”, come è stato già fatto in diverse occasioni. Ne è un esempio, tra tanti, quello del Prefetto Sodano a Trapani, attorno alla vicenda della Calcestruzzi Ericina. Il ruolo centrale delle Prefetture è stato sottolineato anche dalla dott. Alessandra Dolci, procuratore aggiunto e capo della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. “Le Prefetture sono la prima linea di difesa dall’infiltrazione mafiosa. Credo nella necessità dell’accordo informativo e di coordinamento tra Prefettura e Magistratura. L’interdittiva Antimafia è fondamentale per la Magistratura poiché arriva dove c’è il semplice pericolo di infiltrazione”. 

 di Alida Federico

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