Il salone del libro vola nel segno della libertà
Cultura | 14 maggio 2015
È la libertà, quella «che si basa sul sapere diffuso, sul rispetto delle
persone», quella che i libri «possono aiutarci a raggiungere» che il presidente della
Repubblica Sergio Mattarella ha più volte citato oggi, nel suo intervento d'apertura del
Salone del Libro di Torino 2015.
Un'inaugurazione speciale che, con la presenza del Capo dello Stato, «assume un senso
forte, al di fuori di qualunque routine, nei confronti della cultura del nostro Paese, e nello
specifico del libro, dell'editoria e della lettura come pratica civile» ha sottolineato il
presidente del Salone, Rolando Picchioni. E il direttore del Salone, Ernesto Ferrero, ha fatto
notare come «qualche segnale positivo sia arrivato dal nuovo governo». «Ci auguriamo - ha
aggiunto - che sia l'annuncio di primavere più liete» dopo anni in cui «i governi della
Repubblica, nessuno escluso, hanno dedicato alle politiche del libro un'attenzione distratta,
quasi il libro fosse un optional, un qualcosa di marginale».
All'apertura della 28/a edizione del Salone, l'ultima del tandem Picchioni-Ferrero, che
registra il record di sempre di 11 mila espositori, erano presenti il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio con delega all'editoria, Luca Lotti e il sottosegretario al ministero
dei Beni culturali e del turismo, Francesca Barracciu e le autorità locali fra cui il presidente
della Regione Sergio Chiamparino e il sindaco di Torino, Piero Fassino che hanno
accompagnato poi il presidente Mattarella nel suo giro fra i padiglioni del Salone. In
particolare il Capo dello Stato si è fermato al padiglione della Germania, paese ospite
d'onore di questa edizione, al padiglione del ministero della Difesa, dove alcuni ragazzi
hanno intonato l'inno italiano e poi hanno applaudito il presidente come una star all'arena
Bookstock, prima che lasciasse il Lingotto per proseguire una lunga giornata di
appuntamenti torinesi, con fra le tappe il Museo egizio e una visita alla Sindone.
«Leggere non è solo una ricchezza privata, è un bene comune: è un antidoto
all'appiattimento, è ossigeno per le coscienze» ha detto Mattarella e ha invitato a reagire «al
rischio di un individualismo che disgrega» e a volgere «il nostro sguardo al futuro» per dare
una «ripartenza» all'Italia, spiegando che «anche l'Expo è una grande occasione per il
Paese». Nel suo lungo intervento il Capo dello Stato si è soffermato sul diritto d'autore che
nel mondo di internet «merita una tutela più attenta di quanto non siamo capaci di garantire»
e sull'Iva per gli ebook che l'Italia ha portato al 4% come per i libri di carta: «Auspico che
questa soglia - ha detto - diventi condivisa nell'Unione Europea». «Il libro è il libro qualunque
sia il suo formato» ha poi aggiunto mostrando una particolare attenzione per l'editoria dei
ragazzi e incoraggiando a non rassegnarsi, perchè «il futuro è nelle nostre mani».
Il sindaco Fassino ci ha tenuto a sottolineare che la presenza del Capo dello Stato al
Lingotto, «la prima ufficiale in città, è per tutti noi un grande segnale» e il presidente
Chiamparino ha detto che «questo Salone dedicato alle Meraviglie d'Italia è lui stesso una
meraviglia di questo Paese».
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