Il professore, la studentessa e la famiglia disintegrata

Cultura | 16 aprile 2016
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Ci sono almeno tre cose stupefacenti in un romanzo di quarant’anni fa, pubblicato in Italia da Calabuig, preziosa sigla dell’editore Jaca Book, che sforna libri – dall’originale formato quadrato – belli da guardare, toccare e leggere.

La prima cosa stupefacente è scoprire che Philip Roth, lo scrittore più acclamato del pianeta possa aver avuto un maestro, Richard Stern, di qualche anno più anziano, docente universitario, scomparso nel 2013. Di Roth un altro gigante come Bellow ha scritto: «A differenza di quelli fra noi che vengono al mondo ululando, ciechi e nudi, Philip Roth è comparso con unghie, denti e capelli, sapendo già parlare». Roth, candidamente, confessa che il poco osannato Stern, fino alla fine, gli ha dato molti insegnamenti e che le loro chiacchierate sono state un tesoro inesauribile. Basta avere un minimo senso delle proporzioni per rendersi conto di cosa possa essere un romanzo scritto da Stern, in particolare “Le figlie degli altri” (300 pagine, 15 euro), edito da Calabuig.

La seconda cosa stupefacente è la traduzione di Vincenzo Mantovani, che rende conto dell’eleganza della prosa di Stern – in piena maturità stilistica nel 1973, anno della pubblicazione de “Le figlie degli altri” – che sa votarsi anche all’ironia e alla cura del dettaglio, specie a quello di termini scientifici e, in particolare, medici. Mantovani, tra i migliori traduttori dei più grandi autori anglo-americani, ha conosciuto personalmente Stern, e con la sua impeccabile versione in italiano gli rende un ulteriore omaggio post-mortem.

La terza cosa stupefacente è che sebbene di storie d’amore tra un professore e una studentessa siano pieni gli scaffali di librerie e biblioteche, quella tra il quarantenne Bob Merriwether, docente di fisiologia ad Harvard, e l’allieva Cynthia Ryder – disinibita e viziata ventunenne, cultrice della pillola anticoncezionale – è di una modernità inaudita, sembra arrivare dal futuro, molto cerebrale eppure malinconica, con pagine che scavano nel cuore di una colta famiglia borghese – immersa in un ambiente più che puritano – e ne mettono a nudo dinamiche e fragilità. Merriwether scoprirà sulla propria pelle che l’amore non è un insieme di meccanismi fisiologici, ma più che la vicenda sentimental-erotica tra l’insegnante e la studentessa, a colpire è la vivisezione e il disfacimento del matrimonio di Bob e della moglie Sarah, di una famiglia con quattro figli, l’appassirsi del sesso coniugale, il congedo del padre dal nucleo familiare.

 di Salvatore Lo Iacono

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