Il nuovo statuto dei lavoratori secondo Susanna Camusso

Economia | 25 febbraio 2016
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Più di cinquecento persone hanno partecipato oggi all'assemblea sulla Carta dei Diritti Universali dei lavoratori che si è svolta  dalle 8 alle 10, alla presenza del leader Cgil Susanna Camusso,  all'interno del deposito del tram di via Castellana, nell'officina dell'Amat intitolata a Giovanni Mannino, l'operaio di 41 anni che perse la vita nell'aprile del 2013 mentre lavorava al cantiere del tram”. All'assemblea intercategoriale di Filt e Fillea erano presenti gli operai  che lavorano al passante ferroviario (Sis) e i ferrotranvieri del trasporto pubblico locale. “Oggi è una tappa importante nel cammino per la condivisione con i nostri iscritti del nuovo Statuto dei lavoratori e delle lavoratrici. Siamo qui per parlare dei diritti dei lavoratori, che innanzitutto sono il diritto al lavoro e il diritto alla sicurezza sul posto di lavoro – ha detto il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo -   Abbiamo scelto l'officina del Tram di via Castellana, a Palermo, perché è un luogo simbolico: siamo qui con Susanna Camusso per confermare la vicinanza della città ai familiari dell'operaio”. “E oggi – ha aggiunto Campo – lo vogliamo ricordare. Il 9 aprile del 2013 Giovanni Mannino, 41 anni, stava lavorando in via Leonardo Da Vinci per la realizzazione della linea tranviaria, quando il mezzo di trasporto,  mentre faceva retromarcia, lo ha investito. E' morto schiacciato più volte all'intero di un'area del cantiere. Giovanni Mannino era una persona solare, splendida,  che viveva per la moglie e per i due figli.  Era stato assunto dalla Sis come manovale. Una vita di sacrifici, ma sempre col sorriso e la gioia di vivere. Così tutti  noi  lo ricordiamo. Abitava in via Palmerino: la quinta circoscrizione ha deciso di dedicare  alla sua memoria l'aula consiliare.Un morto nel lavoro è un morto in più, che poteva  non esserci”.

   Momenti di commozione anche tra i lavoratori, che hanno raccontato le loro storie. Ha detto un delegato, Cosimo Riccobono, intervenendo per primo all'assemblea con Susanna Camusso, Enzo Campo, Michele Pagliaro  e i segretari di Fillea e Filt, alla presentazione della carta dei diritti universali dei cittadini al deposito del Tram di Palermo: “Noi edili siamo visti come gli schiavi della società, come degli ignoranti. Siamo considerati un numero dalle imprese, che  con noi non dialogano più. E invece amiamo e  sappiamo fare questo lavoro bene, siamo certi di non essere  peggiori di tanta gente istruita. Io faccio l'edile perché ci credo, perché ci credevano mio padre e mio nonno.   Dopo di noi non ci sarà più nessuno. Perché io a mio  figlio l'operaio edile non lo faccio fare. Alla Cgil chiedo di intervenire  per togliere il marcio che esiste nel  nostro settore. Vogliamo lavorare in imprese sane, che non falliscono, che non si prendono i nostri soldi”.   E ha aggiunto Giuseppe Schillaci: “Ho 63 anni, sono un carpentiere, lavoro dal 1970. E per colpa dei 20 anni di crisi del settore dell'edilizia in Sicilia, mi mancano ancora venti anni contributivi. Così,  tra 4 anni non avrò diritto a una pensione.  Spero almeno di continuare fino a quel giorno a  lavorare per la stessa azienda, la Sis. Alla mia età non ci prende più nessuno: le ginocchia mi fanno male a salire e scendere le scale. Spero che la Carta riesca a restituire dignità a tutti i lavoratori”.

 

«Il Masterplan per il Sud deve diventare realtà, non restare una dichiarazione di intenti», ha detto Susanno Camusso a Palermo. «Non va bene che il governo non si occupi del Mezzogiorno - ha detto - così come che i presidenti della Regioni del Sud non facciano proposte per il Meridione. Rilanciamo la nostra proposta: il Mezzogiorno deve ridurre il divario con il Nord, ha bisogno di risorse che non vadano disperse». «Al sindaco di Palermo Leoluca Orlando e al presidente della

Regione Rosario Crocetta lanciamo una sfida: cominciate a parlarvi, la pianificazione degli

investimenti dovete farla voi», ha concluso.

 


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