Il male e il Rwanda sono alle spalle, Bibi è risorta

Cultura | 22 maggio 2015
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Bérénice, detta Bibi, è una studentessa di Medicina, come tante, che vive a Roma. Non come tante, in realtà, la sua storia non ha nulla di... normale. Giovanissima s'è lasciata alle spalle un Rwanda in fiamme e grondante sangue – dilaniato dalla pulizia etnica perpetrata dagli Hutu estremisti ai danni di Tutsi e Hutu moderati – e un'infanzia sconvolta da cui ha saputo nascere una seconda volta. È una storia, la sua, di speranza nei tempi bui in cui focolai di stragi scoppiano a ogni latitudine e il Mar Mediterraneo è una tomba di cadaveri senza nome. Christiana Ruggeri, inviata del Tg2 e autrice di “Dall'inferno si ritorna” (232 pagine, 14,90 euro), ha saputo impossessarsi della voce di Bibi con grazia, senza annacquare l'orrore, e con il mestiere di chi ha familiarità con il sud del mondo e con le condizioni difficili di donne e minori. Il libro, edito nella collana di Narrativa Non Fiction di Giunti, è un reportage che non perde di vista la sensibilità, il racconto di una resurrezione, quella di una bimba di cinque anni che, nel 1994 a Kigali, riuscì a sopravvivere alla strage della propria famiglia da parte di miliziani violenti: ferita dai proiettili, con lesioni in varie parti del corpo, immersa nel sangue della madre, ma viva. A chiedersi domande che non hanno risposte, se non mute, come: «Con che criterio Dio e gli angeli hanno salvato me?». Restare in vita, per Bibi, è solo l'inizio di mille peregrinazioni, quelle di una profuga attraverso inganni e orfanotrofi, deserti e paludi, ospedali e momenti che sono raggi di sole, viaggi al limite del disumano e sensi di colpa, specie quello di essere sopravvissuta. Un'odissea in cui fanno capolino trappole (bisogna anche mentire e rinnegare le proprie origini, per restare a galla) e persone buone (Joseph, Gerard, Astrelle, suor Celeste), tra desolazione e solidarietà: per chi legge non c'è possibilità di restare indifferenti, nulla si puà ignorare di quanto la voce di Bibi (che sogna di tornare in patria come medico) racconta, una testimonianza contro il male. Non mancano buone ragioni per leggere “Dall'inferno si ritorna”. Una è che il “Progetto Rwanda” Onlus (www.progettorwanda.it) riceverà il cinquanta per cento del ricavato delle vendite, con l'obiettivo di costruire una mensa nella scuola materna, a Kigali, all'interno della Casa della Pace e della Riconciliazione.
 di Salvatore Lo Iacono

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