Il filo unitario che manca al Recovery Fund italiano
Le brevi note che seguono sono elaborate sulla base della bozza di piano pubblicata dall'Ansa in data 12 gennaio 2021 e che è stata approvata nella seduta del Consiglio dei ministri svoltasi la sera di martedì. Hanno la funzione di semplificare la lettura e comprensione del corposo documento (oltre 172 pagine più diverse tabelle) che non esplicita allocazioni delle risorse a livello territoriale, ma le apposta in linee di intervento di dimensione nazionale. Per questo, ad oggi, non vi sono dati certi sulla quantità di risorse che arriveranno alla Sicilia, con l'eccezione della previsione di 8 miliardi di euro per il completamento della linea ferroviaria Palermo-Catania- Messina e di qualche altro intervento più avanti segnalato. E' tuttavia ipotizzabile, in base ai criteri di ripartizione delle risorse ed alla presenza nelle tabelle di circa 15 miliardi di Fondo Sviluppo e Coesione – in forza di legge destinato per l'80% al Sud- che alla Sicilia saranno destinati tra 22 e 24 miliardi di euro. Il nodo centrale è relativo alla capacità del sistema regionale, ed in particolare della pubblica amministrazione, di utilizzare in modo efficace un così consistente pacchetto di risorse in appena cinque anni. L'esperienza dei ritardi storici nell'utilizzo dei fondi strutturali europei, che pure hanno un periodo di programmazione più lungo, suscita notevoli preoccupazioni.non si ripresenterà.
La
principale carenza del piano è la totale assenza di scelte sulla governance,
cioè su chi, come, in quali tempi e con quali modalità implementerà il piano.
Sarà presentata al parlamento un modello di governance che identifichi la
responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i
ministeri competenti a livello nazionale e gli altri livelli di governo,
monitori i progressi di avanzamento di spesa. Un'altra evidente area di
difficoltà è relativa al rinvio a
successivi provvedimenti di legge di alcune riforme giudicate indispensabili
per la piena attuazione dei contenuti del PNRR: valga per tutti quanto scritto
in relazione alla riforma della
giustizia civile e penale. Si propone di aumentare la trasparenza e la
prevedibilità dei procedimenti civili e
penali in termini di durata; potenziamento delle risorse umane e delle
dotazioni strumentali e tecnologiche dell'intero sistema giudiziario. Il Forum
disuguaglianze e diversità, per esempio, fa osservare che nel piano mancano
“per un numero assai elevato di progetti
i risultati attesi” o, ancor più grave,
“si confondono questi con le realizzazioni dei progetti stessi – ad
esempio: numero di imprese o volume di investimenti finanziati, edifici
costruiti o rigenerati, numero di progetti
finanziati, anziché cosa si voglia cambiare con quelle realizzazioni,
che sia utile a imprese, cittadinanza e/o lavoro. Sappiamo che questo limite è
il frutto di un processo programmatorio che è partito dall’azione o dalla spesa
in sé, anziché dall’effetto che ci si prefiggeva sul benessere e sullo sviluppo
“. Inoltre, si prevedono la riforma
dell'Irpef e, per quanto riguarda il mercato del lavoro, la riforma degli ammortizzatori sociali e nuove
politiche attive del lavoro per accompagnare la transizione ecologica e
digitale, garantire una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del
lavoro per assicurare un'esistenza libera e dignitosa.
Centrale appare il
concetto di resilienza che comprende la capacità di risposta del sistema
sanitario a inattese crisi epidemiche, la protezione dei cittadini e del
territorio dai rischi ambientali, la solidità della pubblica amministrazione e
della finanza pubblica.
Il
piano si articola su tre assi strategici: transizione ecologica 37%
stanziamenti), digitalizzazione ed innovazione (20% del totale), inclusione
sociale. I tre assi incrociano tre
priorità trasversali: donne, giovani, Sud. In particolare per la parità di genere si
propone di realizzare una piena emancipazione economica e sociale della donna
mettendo la parità di genere come criterio di valutazione di tutti i progetti
(gender mainstreaming) e promuovendo una strategia integrata di riforme,
istruzione e investimenti in infrastrutture sociali e servizi di supporto. Per
i giovani si tratta di garantire la piena partecipazione dei giovani
alla vita culturale, economica e sociale del Paese, innanzitutto investendo sul
loro futuro in termini di istruzione e ricerca e intervenendo con politiche
atte a incrementare il livello di occupazione giovanile nel breve e nel lungo
periodo. Sul versante Sud e riequilibrio
territoriale l'impegno è di ridurre i
divari territoriali e liberare il potenziale inespresso di sviluppo del
Mezzogiorno, massimizzando nelle linee di intervento di ciascuna missione, i
progetti volti al perseguimento dell’obiettivo
e l'allocazione territoriali degli investimenti.
Struttura del PNRR
6 missioni che a loro volta raggruppano 16 componenti; le componenti si articolano in 47 linee di intervento.
Schema finanziario : 70%
investimenti pubblici, incentivi 21%.
Risorse
allocate nelle sei missioni pari a 210 miliardi, di cui 144,2 finanziano nuovi
progetti, 65,7 sono destinati a progetti in essere. Sotto il profilo contabile
tutti i 68,9 miliardi di grants (fondo perduto) sono assegnati per interventi
addizionali; Fra i loans (prestiti) 53,5 miliardi sono destinati ad interventi
addizionali , mentre i restanti 87.5 coprono sul piano finanziario i profili di
indebitamento già scontati sui tendenziali di finanza pubblica.
Missione1; digitalizzazione, innovazione, competitività e
cultura
componente 1,1 digitalizzazione e
modernizzazione PA, riforma della giustizia; 11,45 miliardi. Di cui 5,61 i.e. ,
5,84 n.p. Linee di intervento: digitalizzazione PA (8,550 miliardi compresi PON
e legge bilancio), innovazione nella PA (1,410 miliardi), innovazione
organizzativa della Giustizia (2 miliardi).
componente 1.2 transizione 4.0 innovazione e
digitalizzazione delle imprese ; 26,73 miliardi (di cui 800 milioni su REACT
/UE. Linee di intervento: Transizione
4.0 (25,7 miliardi di cui 6,7 da legge bilancio); politiche industriali di filiera e
internazionalizzazione (2miliardi); finanziamento PMI e fondo garanzia (800
milioni su REAC/EU + fondi complementari Pon e legge di bilancio per 4
miliardi); banda larga, 5G e monitoraggio satellitare 4,2 miliardi),
innovazione tecnologica dei microprocessori (750 milioni).
componente 1.3 incrementare l'attrattiva del sistema
turistico e culturale; 8,00 miliardi. Linee di intervento: patrimonio culturale
next generation (2,70 miliardi); siti minori, aree rurali e periferiche (2,40
miliardi+ 1 miliardo piano borghi); turismo e cultura 4.0 (150 milioni PON).
Dotazione finanziaria totale della missione 46,18 miliardi di 10,3 progetti in essere;
34,8 nuovi progetti (RRF e FSC)
Missione 2 rivoluzione verde e transizione ecologica:
componente
2.1 agricoltura sostenibile ed economia circolare. Linee di intervento:
agricoltura sostenibile (1,8 miliardi), economia circolare e valorizzazione del
ciclo dei rifiuti (1,5 miliardi), progetti di economia industriale per la
riconversione di processi industriali (2,20 miliardi).
componente 2,2 energia rinnovabile, idrogeno e mobilità
sostenibile. Linee di intervento: produzione
di energia da fonti rinnovabili e
sostegno alla filiera (8,66 miliardi), trasporti locali sostenibili, ciclovie e
rinnovo parco rotabile (7,55 miliardi).
componente
2.3 efficienza energetica e riqualificazione degli edifici. Linee di
intervento: programma di efficientamento e messa in sicurezza del patrimonio
edilizio pubblico (10,84 miliardi); estensione del bonus 110% per
efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici (18,51 miliardi)
componente 2.4 tutela del territorio e della risorsa idrica.
Linee di intervento: interventi sul dissesto idro-geologico (3,61 miliardi),
infrastrutture verdi urbane(530 milioni), invasi e gestione sostenibile delle
risorse idriche 4,38 miliardi), resilienza, valorizzazione del territorio e
efficientamento energetico comuni (6 miliardi), sistema di gestione rifiuti
raccolti a mare nelle aree portuali (500 milioni). Va aggiunto 1 miliardo FEASR
per la forestazione e tutela dei boschi.
Dotazione finanziaria della missione: 68,9 miliardi di cui 31,6 progetti in essere; 35,9 nuovi progetti
Missione 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile
componente
3.1 alta velocità di rete e manutenzione stradale (nel Sud ferrovie anche con
fondi FSC). Linee di intervento: opere ferroviarie per la mobilità e la connessione
veloce del paese ( 26,70 miliardi); messa in sicurezza e monitoraggio digitale
di strade, viadotti e ponti (1,60 miliardi). (per la Sicilia
Palermo-Catania-Messina- costo stimato 8 miliardi-, Circumetnea, nodi di
Catania e Palermo, collegamento con l'aeroporto di Trapani Birgi, collegamento
terminale ferroviario porto di Augusta).
componente
3.2 intermodalità e logistica integrata. Linee di intervento: progetto
integrato porti d'Italia (3,32 miliardi) di cui 2,2 per porti ed intermodalità
collegati alle grandi linee di comunicazione europea e nazionali per lo
sviluppo dei porti del Sud, Il piano indica per la Sicilia i seguenti
interventi: resilienza infrastrutture a cambiamenti climatici nel porto di
Palermo, aumento capacità portuale del porto di Trapani, efficientamento
energetico ed ambientale dei porti dello stretto di Messina); digitalizzazione
aeroporti e sistemi logistici inclusi
aeroporti (360 milioni)
Dotazione finanziaria
missione 3: 32 miliardi, di cui 11,7
progetti in essere e 20,3 nuovi progetti
Missione 4: istruzione e ricerca
componente 4.1 potenziamento delle competenze e diritto allo
studio (16,72 miliardi) Linee di
intervento: accesso all'istruzione e
riduzione dei divari territoriali (9 miliardi +450 milioni ReactEU); competenze
STEM e multilinguismo (%,02 Miliardi); istruzione professionalizzante e ITS (2,25 miliardi)
componente 4.2 dalla ricerca
all'impresa (11,7 miliardi). Linee di
intervento: rafforzamento di ricerca e sviluppo e delle iniziative IPCEI (l'acronimo di importanti progetti di comune
interesse europeo) (7,29 miliardi); trasferimento di tecnologia e sostegno
all'innovazione (4,48 miliardi).
Dotazione
finanziaria della missione: 3,8 progetti in essere; 22,3 nuovi progetti
Missione 5: inclusione e coesione
componente 5.1
politiche per il lavoro (12,62 miliardi). Linee di intervento: politiche
attive del lavoro e sostegno all'occupazione (7,50 miliardi di cui 4,47 per
fiscalità di vantaggio nel Sud, 3,50 per politiche attive del lavoro e
formazione, 650 milioni per servizio civile universale);
componente
5.2 infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore (10,83
miliardi). Linee di intervento: servizi socio-assistenziali, disabilità e
marginalità (3,83 miliardi di cui per
infrastrutture sociali nei comuni e coinvolgimento del terzo settore
2,60): rigenerazione urbana e housing
sociale (6,30 miliardi); sport e periferie (700 milioni).
componente 5.3 interventi speciali di coesione territoriale
(in totale 4,18 miliardi). Linee di
intervento: Strategia Nazionale Aree
Interne (1,50 miliardi), interventi per le aree del terremoto (1,78 miliardi),
Ecosistemi dell'innovazione al Sud in contesti urbani marginalizzati (600
milioni), valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (300 milioni)
Dotazione finanziaria della missione : 4.1 progetti in
essere; 17,2 nuovi progetti
Missione 6: Salute
componente 6.1 assistenza di prossimità e telemedicina 7,90
miliardi). Linee di intervento: potenziamento assistenza sanitaria e rete
territoriale (7,00 miliardi), salute, ambiente e clima, sanità pubblica,
ecologica (900 milioni).
Componente 6.2 innovazione, ricerca e digitalizzazione
dell'assistenza sanitaria (11,82 miliardi). Linee di intervento: ammodernamento
tecnologico e digitale (10,1 miliardi), ricerca, trasferimento tecnologico e
formazione (1,81 miliardi).
dotazione finanziaria; 5,3 progetti in essere; 12,7 nuovi
progetti.
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