Il dossier clima tra i temi caldi di Bruxelles nel 2015

Europa | 23 dicembre 2014
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Nel 2015 fra i fronti 'caldì in discussione a Bruxelles ci saranno i dossier ambientali. Su temi

come smog e rifiuti, spesso relegati al ruolo di Cenerontola nel dibattito politico, sono attese
scintille a gennaio fra la nuova Commissione Ue e i due colegislatori, Europarlamento e
Consiglio. Sul fronte clima, il meccanismo che istituisce una riserva per la stabilità del
mercato europeo della CO2 (Ets) è nell'agenda della prossima presidenza di turno dell'Ue,
quella lettone, mentre toccherà probabilmente ai lussemburghesi, nel secondo semestre, la
proposta di revisione dell'impianto generale dell'Ets, cruciale per il futuro delle industrie più
inquinanti. Sempre nella seconda metà dell'anno dovrebbero arrivare anche le prime misure
legate al pacchetto clima-energia 2030, al centro di un delicato accordo fra le istituzioni Ue.
 Il piatto forte del 2015 sarà sicuramente quello delle proposte in discussione su riduzione
dei rifiuti, con gli obiettivi di riciclo del 70% per quelli urbani e dell'80% per gli imballaggi
entro il 2030. La Commissione europea targata Juncker sta valutando la decisione di ritirare
o meno la proposta, per presentarne una «più ambiziosa», dopo aver sentito
Europarlamento e Consiglio. Il punto è che secondo fonti comunitarie Bruxelles «punta su
una normativa ex novo» sotto pressione della lobby industriale, nonostante il lavoro
legislativo già avviato e la posizione decisamente contraria dei ministri dell'ambiente,
espressa dall'ultimo Consiglio guidato dal ministro italiano, Gian Luca Galletti.
 La palla passa ora all'Europarlamento, che dirà la sua in una risoluzione prevista a gennaio
2015. L'intervento all'ultima plenaria di Strasburgo dell'eurodeputato Giovanni La Via (Ncd),
lascia presagire venti di guerra. «Come presidente della Commissione ambiente e a nome
di tutti i capogruppo di tutti i partiti politici, manifesto la profonda insoddisfazione personale e
dei colleghi» ha detto La Via sul possibile ritiro dei pacchetti rifiuti e smog, invitando il
vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, a dare spiegazioni in
Commissione ambiente. Secondo La Via giustificare il ritiro della proposta sui rifiuti
«semplicemente con il fatto che non fosse possibile un accordo fra le istituzioni, prima
ancora di avere la possibilità di esaminarlo, ci è sembrato quantomeno ridicolo». La
Commissione può sempre presentare modifiche alla proposta originale durante i negoziati,
invece di stralciarla e presentarne una nuova.
 Sulla normativa in materia di smog invece, che fissa i tetti nazionali (Nec) per sostanze
come particolato, anidride solforosa, ossidi di azoto, ammoniaca e composti organici volatili,
l'esecutivo Ue effettuerà dei «cambiamenti legati al pacchetto clima-energia 2030», ma è
ancora buio assoluto su cosa questo significhi in concreto. Anche su questo fronte il lavoro
legislativo è già partito, con una verifica dei dati scientifici per ciascun Paese. Occhi puntati
quindi a gennaio sulle prossime mosse della nuova Commissione Ue. 



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