Il degrado delle coste siciliane, una su due è fuorilegge

Società | 5 agosto 2020
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Sono 15 su 26 i punti monitorati sulla costa da Goletta Verde -la storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed allinformazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane- che risultano essere oltre i limiti di legge. Di questi, 10 sono stati giudicati fortemente inquinati” e 5 inquinati. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui linquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva in mare. Il monitoraggio di Legambiente, che non si sostituisce ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio allinquinamento dei nostri mari, prende in primis in considerazione i punti scelti in base al maggior rischiopresunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi dacqua, arrivano in mare. Le località costiere, inoltre, spesso pagano problematiche che si estendono fino ai comuni dellentroterra. La denuncia sulle carenze depurative da parte di Legambiente vuole provare a superare questo deficit cronico, anche per tutelare il turismo e le eccellenze dei territori. Il monitoraggio delle acque della Sicilia è stato effettuato dal 7 al 23 luglio scorsi, da volontari e volontarie dellassociazione.

Sono stati 9 i punti campionati da Goletta Verde- nella sua 34esima edizione- in provincia di Palermo, uno è risultato fortemente inquinatoe si tratta del punto in mare sul lungomare Piano Stenditore, in località Porticello, nel Comune di Santa Flavia, mentre i 3 punti inquinatirisultano essere uno sullo sbocco dello scarico Diaz, in località via Messina Marine a Palermo, uno sulla foce del torrente Nocella nella Contrada San Cataldo fra i Comuni di Terrasini e Trappeto e il terzo sulla foce del torrente Pinto in Contrada San Cataldo a Trappeto. I rimanenti cinque punti: sulla spiaggia di piazza Marina sul molo di Cefalù, sulla spiaggia libera dopo lo stabilimento Mormino al porto di Termini Imerese, sulla spiaggia di Sferracavallo di Palermo nei pressi della pompa di sollevamento, sulla foce del fiume Chiachea nel Comune di Carini e sulla spiaggia La Praiola nel Comune di Terrasini, sono risultati invece tutti entro i limiti”.

Sono 3 i punti analizzati nella provincia di Catania, tutti risultati fortemente inquinati. Il primo punto è sulla spiaggia di fronte il canale Forcile nella contrada Pontano dArci di Catania, il secondo in mare di fronte lo scarico fognario di Aci Trezza nel Comune di Aci Castello e il terzo sempre in mare, di fronte la foce del torrente Macchia in località SantAnna a Mascali. Risulta invece fortemente inquinatoanche il punto in mare sulla foce del fiume Alcantara in località San Marco nella contrada Pietrenere fra i Comuni di Giardini Naxos e Calatabiano, fra le province di Messina e Catania. Sono stati 2 i punti monitorati in provincia di Messina ed entrambi sono risultati fortemente inquinati. Si tratta di un punto sulla spiaggia libera sul lungomare Colombo, in località Divieto, nel Comune di Villafranca Tirrena e di un punto alla foce del torrente Patrì, in località Cantone, nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.

Dei 3 punti indagati in provincia di Trapani, due sono risultati entro i limiti, parliamo del punto sulla spiaggia di fronte loasi ecologica del lungomare Dante Alighieri a Trapani e del punto sulla spiaggia allaltezza dello scarico del depuratore, nella frazione Marinella di Selinunte del Comune di Castelvetrano. È risultato invece inquinatoil punto sulla foce del fiume Delia, sul lungomare di Levante di Mazara del Vallo. In provincia di Agrigento il punto sulla foce del torrente Cansalamone, in località Stazzone, nel Comune di Sciacca è risultato fortemente inquinato. Per i punti sulla foce del fiume Naro in località Cannatello e sulla foce del fiume Akragas, in località Punta Akragas, entrambi nel Comune di Agrigento, i risultati sono entro i limiti”. Sono 2 i punti analizzati in provincia di Caltanissetta ed entrambi risultati inquinati: uno sulla spiaggia di fronte la foce del torrente Rizzuto nel Comune di Butera e laltro sulla foce del fiume Gattano, in località Macchitella, nel Comune di Gela. Il punto sulla foce della fiumara di Modica, in località Arizza, nel Comune di Scicli, campionato nella provincia di Ragusa è risultato entro i limiti”. Siracusa, dei due punti campionati, quello in mare di fronte la foce del Canale Grimaldi del Porto di Siracusa è risultato inquinato, mentre quello sulla spiaggetta del Granatello di Augusta è “entro i limiti”.

10 dei 14 punti giudicati inquinati o fortemente inquinati nel 2020 afferma Andrea Minutolo, responsabile nazionale dellUfficio Scientifico di Legambiente erano stati giudicati oltre i limiti di legge anche nel corso della campagna 2019 (dove i punti oltre i limiti erano stati in tutto 16), a dimostrazione di come spesso la maladepurazione sia una malattia cronica di alcuni punti e non una semplice anomalia stagionale. Per di più 8 di questi 10 punti oltre i limiti di legge hanno una storia di giudizi negativi, secondo i dati raccolti da Goletta Verde, per più anni anche consecutivi, fatto che nelle ultime edizioni della campagna ci ha portato a fare anche diversi esposti alle autorità competenti”.

Cambiano i fattori, le località più o meno inquinate, gli scarichi abusivi scoperti, i depuratori che non funzionano dichiara Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia-, ma purtroppo i dati che emergono anche questanno dai monitoraggi di Goletta Verde ci consegnano un mare siciliano che non gode di buona salute, anzi è davvero messo male e non poteva essere diverso il responso. Daltronde, ancora oggi, malgrado continuiamo a pagare multe salatissime allUnione Europea per la mancata depurazione, nulla è stato fatto per voltare pagina, per avere più rispetto e amore per i nostri fiumi e il nostro mare. Eppure, anche al tempo del Covid, le nostre spiagge sono affollate e ricercate. Ognuno si faccia il proprio esame di coscienza”.

Permangono le criticità sulla cartellonistica informativa rivolta ai cittadini che, nonostante sia obbligatoria ormai da anni per i Comuni, non viene ancora rispettata. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. 6 dei 15 punti oltre i limiti di legge riscontrati in Sicilia sono sprovvisti di cartello di divieto di balneazione mentre sono solamente in 2 dei 26 punti monitorati, ci sono i cartelli informativi sulla qualità delle acque, che sono un obbligo di legge da diversi anni ormai e sono a carico delle amministrazioni comunali.

 di Melania Federico

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