Il clima schiacciato da un’invasione di elefanti

Società | 13 marzo 2015
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Nel 2011 le emissioni di CO2 in Italia sono state pari a 393 milioni di tonnellate. E inaspettatamente siamo riusciti a rispettare i vincoli di Kyoto. Ma si tratta di un numero così grande che è persino difficile dargli un significato concreto. Per dire, equivale al peso di 78 milioni di elefanti.

UN CLIMA DI PIOGGIA

Dopo le alluvioni di novembre scorso tutti si sono concentrati sul micro (chi doveva sistemare gli argini, mettere in sicurezza, sbloccare fondi) e pochi sullo scenario macro. Molti hanno scritto e pensato “Vergogna, la politica non fa nulla per salvaguardare il territorio”, ma siamo sicuri che il problema non sia più complesso? Come sottolinea l’Ipcc nel suo quinto rapporto “L’influenza umana sul sistema climatico è chiara e le emissioni antropogeniche recenti di gas serra sono le più alte nella storia. I recenti cambiamenti climatici hanno avuto effetti diffusi sui sistemi umani e naturali”.
Insomma: non ci sono buone notizie. E il World Energy Outlook della Iea (International Energy Agency) per il 2014 ribadisce la difficoltà di perseguire il famigerato scenario 450 ppm.
Eppure, nel 2011 le emissioni di CO2 in Italia sono state pari a 393 milioni di tonnellate. Il dato ha permesso a molti di tirare un sospiro di sollievo: rispetto al picco del 2005, la diminuzione è di circa il 15 per cento. La crisi economica e il conseguente calo dei consumi energetici è stata la leva principale di questo risultato, ma molto dipende anche dalla penetrazione delle rinnovabili nella generazione elettrica. Di fatto, l’Italia ha rispettato il vincolo di Kyoto, contro ogni più roseo pronostico.

LE EMISSIONI DEGLI ITALIANI: PIÙ DI UN ELEFANTE A TESTA

Possiamo allora rilassarci? Evidentemente no. Prima di tutto perché il cambiamento climatico è un problema globale e il solo sforzo dell’Italia non è sufficiente ad arrestare la crescita della concentrazione di gas serra in atmosfera. Ma soprattutto, avete mai provato a pensare cosa significano veramente 393 milioni di tonnellate di anidride carbonica? Da piccoli si scherzava sul peso di un chilo di piombo e un chilo di piume. Ma ora rimane comunque la sensazione che, poiché parliamo di un gas (leggero e invisibile), la nostra mente fatichi a dare significato concreto a questi numeri. Vengono in mente la balenottera azzurra: 130 tonnellate; la Statua della libertà: 8mila tonnellate; una stazione spaziale: 450 tonnellate; un boeing 747: circa 400 tonnellate. La Costa Concordia pesava 114.500 tonnellate e la nave da crociera più grande del mondo può arrivare a 200mila. Difficile dunque trovare qualcosa di concreto che si avvicini vagamente al peso di un milione di tonnellate. E invece qui parliamo di 393 milioni di tonnellate ogni anno, più di un milione di tonnellate al giorno.
Un video prodotto da Alliance for Climate Protection e Current TV, tuttavia, suggerisce un immagine decisamente evocativa: elefanti. Un elefante pesa mediamente cinque tonnellate. Gli italiani sono 60 milioni. Mettendo insieme queste informazioni sapete cosa possiamo dire? Che ogni anno un italiano genera 1,2 elefanti di CO2. Hai una famiglia di quattro persone? Ti spettano cinque elefanti ogni anno. Allora su tutta la Penisola incombono 78 milioni di elefanti all’anno: 260 elefanti ogni chilometro quadrato di territorio italiano, isole comprese, ogni anno. Messa in questi termini sembra più difficile da ignorare, vero?
Se preferite una visione meno italo-centrica, potete facilmente tradurre nella nuova unità di misura le emissioni pro-capite dei principali paesi nel mondo.(Info.lavoce)

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 di Stefania Migliavacca

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