Il Canovaccio di Catania riparte con la forza del teatro
Con un ricco e ragionato cartellone di proposte, che
andranno in scena en plein air dal 19 agosto al 5 settembre nel breve
tratto di via Gulli di Catania, riparte coraggiosamente “La forza del teatro”,
stagione estiva del piccolo ma agguerritissimo Teatro del Canovaccio di
Catania, che nei molti anni di ininterrotta attività è riuscito a conquistare
nel panorama teatrale del capoluogo etneo (da sempre madrepatria del teatro
siciliano) un posto di tutto rispetto, qualificandosi per la coraggiosa offerta
di opere d’essai e non raramente anche sperimentali. La rassegna è organizzata con
Open in coorganizzazione con il Comune di Catania ed è inserita nel palinsesto
del “Catania Summer Fest” 2021.
Dall’opera di Baricco, il primo lavoro a calcare la scena sarà “Novecento” (19 e 20 agosto), per la regia di Franco Giorgio, con Giuseppe Ferlito, il complesso personaggio chiuso nel piroscafo “Virginian” che cerca di conciliare il desiderio di realizzare i suoi sogni con la paura del mondo sconosciuto che vive al di fuori della nave. Seguirà il monologo “Una donna cupa” (21 agosto) di e con Maria Barbagallo (attrice ed autrice già vincitrice del “Premio Sipario”), prodotto dallo stesso Teatro del Cavovaccio, un testo ispirato a un fatto di cronaca, già insignito della menzione d’onore con encomio al “Rive Gauche” di Firenze 2021 e risultato finalista al concorso “Tragos” 2021. Terzo spettacolo proposto “L’assaggiatrice” (22 agosto, produzione Madè) di Giuseppe Torregrossa, regia di Nicola Alberto Orofino, interpretato da Egle Doria e lo stesso Orofino, consolidata coppia artistica molto apprezzata dal pubblico catanese, cui seguirà “Privato” (23 agosto) di Salvatore Greco, con Camillo Sanguedolce e Barbara Cracchiolo, fantasia teatrale e narrazione sperimentale a tre voci.
Traduzione, elaborazione e regia di Gianni Scuto per “Medea” (24 e 25 agosto), con Barbara Cracchiolo e Mimmo Maugeri. Prodotto dal Nuovo Teatro Gamma, la messa in scena si discosta dal testo originale di Euripide da cui la tragedia è liberamente tratta (mancano coro e personaggi) pur mantenendo integra la struttura drammaturgica. Il successivo “Trame di un canto” (26 agosto) di e con Massimo Leggio, con Carmela Buffa Calleo, Barbara Giummarra, Alessandro Sparacino, produzione Casamatta, è un viaggio immaginario tra le pieghe della memoria (notizie, curiosità, testimonianze storiche, intrecciate con brani teatrali di tutti i tempi), cui seguirà “Dicotomie” (27 agosto) di e con Roberta Amato e Alice Sgroi (voce fuori campo di Nicola Alberto Orofino), scontro di due attrici - profondamente diverse tra loro - nei camerini di un teatro; due donne agli antipodi o forse molto più simili di quanto non sembri. E ancora di donne si parla con “Donne, plurale universale” (28 agosto) di e con Laura Giordani, produzione Teatro del Canovaccio, una “mise-en-éspace” che racconta le molte sfaccettature dell'essere femminile. Il 29 agosto sarà la volta di “Inquilini”, testo e regia di Chiara Callegari (produzione RamuliArte), convivenza in un vecchio edificio storico siciliano, ormai fatiscente, della portinaia Margherita (Mita per gli amici) con quattro fantasmi, inquilini in epoche diverse di quel palazzo; una ironica fiaba surreale, una riflessione sulla vita, sulla condizione dell’uomo e sui problemi che lo circondano. Non manca una divertente parentesi cabarettistica con “Facce da Covid” (30 agosto) di Eugenio Barone, regia di Antonio Castro (produzione Teatro&Dintorni); in scena i TrequArtisti.
“Libere - Donne contro la magia” (31 agosto-1 settembre),
testo e regia di Cinzia Caminiti (Produzione Schizzid’Arte), porta in scena
quattro donne a cui la mafia ha sottratto gli affetti più cari “ che - parole
dell’autrice - hanno perso tutto ciò che avevano e che hanno deciso, dopo aver
toccato il fondo, di liberarsi del peso che le opprimeva, che hanno smesso di
subire e hanno dichiarato apertamente il loro dissenso contro questo male
assoluto che porta solo morte, distruzione, dolore... “. Ancora a Settembre (2
e 3) “La ballata di Brecht”, poesie e canti di protesta brechtiani, per la
regia di Sebastiano Mancuso (produzione Absinthe Teatro). Perché la figura del
mostro ci affascina tanto? La risposta tenta di darla “Amabili mostri” (4
settembre), di e con Valeria la Bua e Davide A. Toscano (produzione Teatro del
Canovaccio) che indaga sul perché il mostruoso dice tanto dell’umano, essendone
altra faccia, antitetica e complementare. “Live”, ultima rappresentazione
fissata per il 5 settembre, con Papiro e Mamartae, produzione Open Catania, si
avvale della regia di Paola Greco, autorevole presenza nel panorama storico
della teatralità etnea, che chiude il ricco cartellone d’un teatro che riparte-
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