Il cambio di casacca lo sport più diffuso in Parlamento
Sono appena trascorsi
pochi giorni dall’inizio del nuovo anno e altri due parlamentari
hanno cambiato gruppo. Il numero di onorevoli e senatori della XVIII
legislatura che si sono trasferiti dal gruppo originario ad un altro
è giunto a quota 92. L’assetto parlamentare della vigente
legislatura, nata nell’instabilità politica già con l’avvio del
primo governo Conte, è dunque sempre più fluido. Un numero, 92, di
per sé indice della precarietà degli equilibri all’interno di
palazzo Madama e di palazzo Montecitorio, ma che attrae ancora più
l’attenzione nel confronto tra quanto accaduto nel periodo del
governo Conte I e nel Conte II. Al termine della prima esperienza
dell’esecutivo Conte, quindi ad agosto 2019, i cambi di casacca
erano stati 29. Subito dopo l’avvio del Conte II, frutto
dell’alleanza M5s e Pd, ben 51 parlamentari hanno abbandonato il
gruppo di appartenenza. Una emorragia che, da settembre 2019 a
gennaio 2020, ha visto fluire altri 12 inquilini di Camera e Senato.
A subire maggiori perdite rispetto all’inizio della legislatura
sono soprattutto i due principali partiti al governo, M5s e Pd.
Contestualmente, nuove realtà sono emerse con un certo peso negli
equilibri di aula, soprattutto quella di Italia Viva di Renzi.
Inoltre, il gruppo Misto di Camera e Senato si sta sempre più
ingrossando, ospitando parlamentari provenienti da ogni schieramento.
Al suo interno vi sono realtà diverse che includono monocomponenti,
composte da una sola persona, e sigle politiche che si uniscono.
Tutto ciò, come fa notare Openpolis, complica non poco la
comprensione dei processi politici, soprattutto alla luce del fatto
che, mentre alcune componenti fanno parte della maggioranza, come
Maie, altre, come Noi con l’Italia, sono invece all’opposizione.
I cambi di gruppo preoccupano soprattutto la soglia della maggioranza
al senato. Per questo i 162 senatori (+1 sulla maggioranza assoluta)
di M5s, Pd, Italia Viva e Per le autonomie necessitano del sostegno
delle varie componenti del Misto: Liberi e uguali (5 senatori) e Maie
(2 senatori) su tutti.
I cambi di gruppo si sono intensificati
nel corso delle ultime legislature. Circa 1 eletto su 3 ha cambiato
casacca almeno una volta dalle politiche del 2013. Nella XVI
(2008-2013) son stati 261, poco più di 4 al mese. Un fenomeno che ha
coinvolto 180 parlamentari (120 deputati e 60 senatori), il 19%
dell’aula. Il fenomeno si è, tuttavia, intensificato con la XVII
legislatura: 566 cambi di gruppo, quasi 10 al mese. A rendere
possibile il passaggio da un gruppo ad un altro è la mancanza del
vincolo di mandato previsto nell’art. 67 della nostra Costituzione.
Tuttavia, questa libertà di deputati e senatori rende ancora più
difficile il già fragile rapporto fra elettori ed eletti e complica
la comprensione dei processi politici. Ecco perché sarebbe
auspicabile la modifica dei regolamenti parlamentari o una riforma
costituzionale.
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