Il cambio di casacca lo sport più diffuso in Parlamento

Politica | 8 gennaio 2020
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Sono appena trascorsi pochi giorni dall’inizio del nuovo anno e altri due parlamentari hanno cambiato gruppo. Il numero di onorevoli e senatori della XVIII legislatura che si sono trasferiti dal gruppo originario ad un altro è giunto a quota 92. L’assetto parlamentare della vigente legislatura, nata nell’instabilità politica già con l’avvio del primo governo Conte, è dunque sempre più fluido. Un numero, 92, di per sé indice della precarietà degli equilibri all’interno di palazzo Madama e di palazzo Montecitorio, ma che attrae ancora più l’attenzione nel confronto tra quanto accaduto nel periodo del governo Conte I e nel Conte II. Al termine della prima esperienza dell’esecutivo Conte, quindi ad agosto 2019, i cambi di casacca erano stati 29. Subito dopo l’avvio del Conte II, frutto dell’alleanza M5s e Pd, ben 51 parlamentari hanno abbandonato il gruppo di appartenenza. Una emorragia che, da settembre 2019 a gennaio 2020, ha visto fluire altri 12 inquilini di Camera e Senato. A subire maggiori perdite rispetto all’inizio della legislatura sono soprattutto i due principali partiti al governo, M5s e Pd. Contestualmente, nuove realtà sono emerse con un certo peso negli equilibri di aula, soprattutto quella di Italia Viva di Renzi. Inoltre, il gruppo Misto di Camera e Senato si sta sempre più ingrossando, ospitando parlamentari provenienti da ogni schieramento. Al suo interno vi sono realtà diverse che includono monocomponenti, composte da una sola persona, e sigle politiche che si uniscono. Tutto ciò, come fa notare Openpolis, complica non poco la comprensione dei processi politici, soprattutto alla luce del fatto che, mentre alcune componenti fanno parte della maggioranza, come Maie, altre, come Noi con l’Italia, sono invece all’opposizione. I cambi di gruppo preoccupano soprattutto la soglia della maggioranza al senato. Per questo i 162 senatori (+1 sulla maggioranza assoluta) di M5s, Pd, Italia Viva e Per le autonomie necessitano del sostegno delle varie componenti del Misto: Liberi e uguali (5 senatori) e Maie (2 senatori) su tutti.
I cambi di gruppo si sono intensificati nel corso delle ultime legislature. Circa 1 eletto su 3 ha cambiato casacca almeno una volta dalle politiche del 2013. Nella XVI (2008-2013) son stati 261, poco più di 4 al mese. Un fenomeno che ha coinvolto 180 parlamentari (120 deputati e 60 senatori), il 19% dell’aula. Il fenomeno si è, tuttavia, intensificato con la XVII legislatura: 566 cambi di gruppo, quasi 10 al mese. A rendere possibile il passaggio da un gruppo ad un altro è la mancanza del vincolo di mandato previsto nell’art. 67 della nostra Costituzione. Tuttavia, questa libertà di deputati e senatori rende ancora più difficile il già fragile rapporto fra elettori ed eletti e complica la comprensione dei processi politici. Ecco perché sarebbe auspicabile la modifica dei regolamenti parlamentari o una riforma costituzionale.

 di Alida Federico

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