I giovani e la legalità contro violenza e criminalità organizzata
“Legalità
violenza e criminalità organizzata” è l'ultimo libro edito dal
Centro Studi Pio La Torre e curato da Giovanni Frazzica dell'università di Palermo. Contiene
interventi di Alessandra Contino, Alida Federico, Antonio La Spina,
Stefania Pellegrini, Ernesto U. Savona, Salvatore Sacco e Alberto
Vannucci. I contributi del volume, diversi per argomentazione e per
tipo di approccio selezionato guardano ai temi della
violenza e del rispetto delle norme evidenziando aspetti
diversi, tutti tenuti insieme, però, dall’obiettivo
generale del libro: approfondire la conoscenza delle dimensioni
della violenza, dell’uso della violenza stessa da parte
delle
organizzazioni criminali, delle azioni di prevenzione e
contrasto
poste in essere, non trascurando il punto di vista dei
giovani,
anche a partire dai quali è stata costruita buona parte della
base
empirica necessaria per alcune riflessioni, utili per
fornire
indicazioni anche a coloro che quotidianamente sono
impegnati in
percorsi formativi volti sia a consolidare la
partecipazione da parte
delle giovani generazioni, sia al
rafforzamento della cultura della
legalità. Pubblichiamo un estratto dell'introduzione di Giovanni Frazzica.
l tema della violenza, specie se messo in relazione con l’azione delle organizzazioni criminali anche di stampo mafioso, pone lo studioso dinanzi ad una serie di interrogativi a cui difficilmente riuscirà a fornire risposta in maniera esaustiva. Lo farà mettendo in luce ora alcuni aspetti, ora altri, a seconda del punto di osservazione che di volta in volta riterrà opportuno (o che potrà) privilegiare.
Le
ragioni derivano al contempo sia dalla prospettiva di
indagine
selezionata,
sia dalla complessità dell’argomento, che impone
diversi
percorsi
di costruzione delle categorie a partire dalle quali
procedere
con l’analisi dei dati utili per la ricerca. Un
ragionamento
analogo
può trovare luogo se prendiamo in considerazione il
comportamento
degli attori sociali rispetto alle norme e in relazione
alle
aspettative e ai gruppi di riferimento, specie in
contesti
caratterizzati
dalla diffusione di comportamenti poco in linea con i
valori
civici.
I
contributi di questo volume, diversi per argomentazione e per
tipo
di
approccio selezionato guardano ai temi della violenza e del
rispetto
delle norme evidenziando aspetti diversi, tutti tenuti
insieme,
però, dall’obiettivo generale del libro: approfondire
la
conoscenza
delle dimensioni della violenza, dell’uso della violenza
stessa
da parte delle organizzazioni criminali, delle azioni di
prevenzione
e contrasto poste in essere, non trascurando il punto di
vista
dei giovani, anche a partire dai quali è stata costruita
buona
parte
della base empirica necessaria per alcune riflessioni, utili,
a
parere
dello scrivente, per fornire indicazioni anche a coloro
che
quotidianamente
sono impegnati in percorsi formativi volti sia a
consolidare
la partecipazione da parte delle giovani generazioni, sia
al
rafforzamento della cultura della legalità.
Il
capitolo di Alessandra Contino si sofferma sulla violenza di
genere,
evidenziandone la complessità e le dinamiche soggettive
e
strutturali,
nonché i vincoli di tipo individuale, sociale ed
economico.
Il capitolo di Alida Federico mette in evidenza la violenza
delle
mafie straniere, con particolare riferimento al caso dei
cult
nigeriani
in Italia. Il capitolo di Giovanni Frazzica, mette in
relazione
comportamenti virtuosi e l’azione rispetto alle norme
spiegando
come le aspettative sociali ricoprano un ruolo cruciale
nella
gestione delle informazioni utili per muoverci nell’ambiente
in
cui
viviamo, giacchè ci consentono di ridurre l’incertezza
derivante
dall’assunzione
di determinate scelte, di stimare quali possibili
effetti
avrà una nostra azione in un determinato tempo e in uno
specifico
contesto, o ancora di valutare quali possono essere le
strategie
che possiamo mettere in campo per ridurre la probabilità di
una
risposta indesiderata da parte degli altri.
Il
capitolo di Antonio La Spina si sofferma sul contrasto delle mafie
e
della violenza personalizzata, evidenziando in modo lucido e
puntuale i tratti
distintivi
dei due fenomeni criminali e al contempo facendo
luce
sull’importanza
di delimitare il campo di analisi e risolvere alcune
questioni
definitorie. Il capitolo di Stefania Pellegrini
approfondisce
il tema della fiducia nelle istituzioni, partendo dal
punto
di vista dei giovani. Nel capitolo è possibile trovare
la
definizione
di alcuni concetti fondamentali connessi alle istituzioni
e
alla formazione della coscienza sociale dei giovani. Il capitolo
di
Salvatore
Sacco restituisce i risultati dell’analisi relativa
alla
percezione
della violenza da parte dei giovani, delineando gli ambiti
e
le informazioni a partire dai quali avviare la riflessione,
nonché
alcuni
rilevanti accorgimenti relativi all’utilizzo dei dati e alla
loro
contestualizzazione. Il capitolo di Ernesto Savona fa luce
sulle
dinamiche
delle organizzazioni criminali, soffermandosi in modo
particolare
sul ruolo delle istituzioni e su possibili implicazioni di
policy.
Il capitolo di Alberto Vannucci mette in relazione la
corruzione
e la violenza. In esso è presente un’interessante
classificazione
di corruzione violenta a partire dal tipo di attore
dominante
nello scambio corrotto e dalla forma di coercizione.
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