I giovani contro la violenza, ripartono i corsi nelle scuole
Il lockdown imposto dalla pandemia non ha frenato la creatività degli studenti che hanno partecipato all'ultima edizione del progetto antimafia e antiviolenza del Centro Pio La Torre: tra le novità di quest'anno, oltre alla partecipazione all'indagine sulla percezione mafiosa e alle videoconferenze, l'articolazione in tre distinti laboratori (video, narrazioni e immagini) con una serie di lavori selezionati e premiati tra le varie scuole partecipanti.
Il progetto antiviolenza, infatti, è finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio ed è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di tutta Italia con l'obiettivo di favorire la diffusione di una maggiore coscienza civile. E così Gute Guerrero, Alessia Maniscalco Graziano, Vincenzo Marchione, Giuseppe Meli, alunni dell'Istituto Francesco Paolo Cascino di Palermo, sono i vincitori della sezione video; Samantha Abdallaoui, Elena Baldassarre, Teresa Cima, Gaia Mirabello, Gianmarco Pannozzo, della scuola Pacinotti di Fondi (Latina) sono gli autori di una poesia che è stata scelta per la sezione narrazioni, mentre Sara Vicenti, del liceo Federico II di Altamura (Bari) è l'autrice del manifesto “stop violenza”.
Tutti i lavori sono pubblicati sul sito del centro Pio La Torre e il contenuto dei laboratori (che da lezioni frontali si sono convertiti in videolezioni da remoto causa pandemia) è a disposizione per le scuole che ne facessero richiesta. “Nel corso dei laboratori abbiamo scoperto quanto fossero aumentati, a seguito della coabitazione imposta dal lockdown, i casi di violenza di genere – dice Giuseppe Meli, studente del Cascino che ha girato il video selezionato – è stato scioccante, speriamo di poter mandare un messaggio con il nostro lavoro”. ”Affermare la parità tra i generi non dovrebbe essere più un problema – dice Sara Vicenti, autrice del manifesto – eppure ogni giorno viene fuori la necessità di ribadirlo”.
Il presidente del centro, Vito Lo Monaco, ha annunciato l'avvio del prossimo progetto “Partirà il 22 ottobre, con alcune novità sia nella fruizione che nei contenuti – spiega – l'obiettivo della nostra attività è rompere quella protezione che c'è tra istituzioni, malapolitica e organizzazioni criminali complesse. Sciogliere quel nodo è essenziale sia nel contrasto che nella prevenzione che da 16 anni facciamo nelle scuole”.
Un patrimonio di conoscenze che ora confluirà in una pubblicazione composta per l'occasione da esperti e ricercatori del centro: dalla violenza di genere, a cura di Alessandra Contino, al caso dei cult o confraternite nigeriane in Italia, di Alida Federico, dai comportamenti virtuosi alle aspettative sociali descritte da Giovanni Frazzica al contrasto delle mafie e della violenza personalizzata, a cura di Antonio La Spina. Nel volume si affronterà anche il tema della fiducia nelle istituzioni grazie a un contributo di Stefania Pellegrini che valuterà il punto di vista dei giovani, fino all'analisi della percezione della violenza (a cura di Salvatore Sacco) e alle dinamiche delle organizzazioni criminali analizzate da Ernesto Savona, per concludere con lo studio sulla relazione tra corruzione e violenza del professore Alberto Vannucci.
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