I docenti italiani hanno un'età media di 49 anni e il 78% sono donne

Società | 25 giugno 2019
Condividi su WhatsApp Twitter

L'insegnamento è stata la prima scelta professionale per il 65% dei docenti in Italia e per il 67% nei Paesi OCSE e nelle economie partecipanti a TALIS- “Teaching and Learning International Survey”- una rilevazione internazionale su larga scala sugli insegnanti, sui dirigenti scolastici e sull'ambiente di apprendimento nelle scuole. Per quanto riguarda i motivi di questa scelta, almeno il 79% degli insegnanti in Italia dichiara, come motivazione principale, l'opportunità di influenzare lo sviluppo dei ragazzi o di contribuire alla società. Un rilevamento effettuato con lobiettivo di acquisire informazioni, comparabili a livello internazionale, sulle pratiche didattiche dei docenti e sulla loro formazione e preparazione iniziale, sullambiente scolastico, linnovazione, lequità e le diversità. In ciascuno dei 48 Paesi partecipanti è stata operata una selezione casuale di un campione di 200 scuole, rappresentativo di circa 4.000 insegnanti. Nel nostro paese sono stati coinvolti 3.612 docenti e 190 dirigenti scolastici delle Scuole secondarie di I grado.

In Italia, in media i docenti hanno 49 anni (44 anni la media nei Paesi OCSE), i dirigenti scolastici 56 (52 anni nei Paesi OCSE); il 78% dei docenti e il 69% dei dirigenti scolastici è di sesso femminile (68% la percentuale media delle docenti e 47% quella delle dirigenti scolastiche nei Paesi OCSE). Le informazioni sulla distribuzione per genere delle forze lavoro insegnanti e dirigenti scolastici consentono di valutare il grado di sbilanciamento tra i sessi nella professione di insegnante e le disparità di genere nelle possibilità di promozione a posizioni di leadership. In Italia, solo il 69% dei dirigenti scolastici sono donne, contro il 78% degli insegnanti. Questo dato può essere confrontato con le medie OCSE del 47% delle donne tra i dirigenti scolastici e del 68% tra gli insegnanti. Per quanto riguarda gli ambienti scolastici, i rapporti tra studenti e insegnanti sono complessivamente positivi, con il 97% degli insegnanti in Italia che concorda sul fatto che studenti e docenti di solito vanno d'accordo tra loro.

In Italia, il 35% degli insegnanti lavora in scuole dove almeno il 10% degli studenti ha un background migratorio (media OCSE 17%). Allo stesso tempo, il 94% dei capi di istituto riferisce che i loro insegnanti ritengono che i bambini e i giovani dovrebbero imparare che persone di culture diverse hanno molto in comune (media OCSE 95%).

Le pratiche che implicano l'attivazione cognitiva degli studenti, che sono notoriamente importanti per l'apprendimento degli studenti, sono meno diffuse, con circa la metà degli insegnanti che utilizzano questi metodi nei Paesi OCSE. In particolare, in Italia, il 43% degli insegnanti riferisce di chiedere spesso agli studenti di decidere le proprie procedure per risolvere compiti complessi, contro il 45% della media OCSE. I docenti italiani, durante una lezione tipica, dedicano il 78% del tempo in classe allinsegnamento e allapprendimento, la stessa media degli altri Paesi della rilevazione. Negli ultimi 5-10 anni, il tempo dedicato in classe all'insegnamento e all'apprendimento effettivi è diminuito in circa la metà dei Paesi e delle economie che partecipano a TALIS. Negli ultimi cinque anni nel nostro paese, il tempo in aula dedicato all'insegnamento e all'apprendimento effettivi è rimasto stabile.

In Italia, il 74% degli insegnanti valuta regolarmente i progressi degli studenti osservandoli e fornendo un riscontro immediato. La maggioranza dei docenti e dei dirigenti scolastici considera i propri colleghi aperti al cambiamento e le proprie scuole come luoghi che hanno la capacità di adottare pratiche innovative. Durante la formazione iniziale, il 64% degli insegnanti è stato istruito sui contenuti delle materie, la pedagogia e la pratica in classe - percentuale inferiore alla media dei paesi OCSE e delle economie che partecipano a TALIS (79%). In Italia, il 25% degli insegnanti dichiara di aver partecipato a qualche attività di inserimento formale o informale al momento del reclutamento nella scuola attuale, rispetto al 42% degli insegnanti dei Paesi OCSE e delle economie che partecipano a TALIS. Mentre i dirigenti scolastici nei Paesi OCSE considerano generalmente il mentoring importante per il lavoro degli insegnanti e le prestazioni degli studenti, il 22% degli insegnanti alle prime armi (con un'esperienza fino a 5 anni) ha un mentor. In Italia, questa quota è pari al 5%. Tuttavia, qui i docenti neoassunti devono obbligatoriamente essere seguiti da un tutor nel loro anno di prova. In media nei Paesi OCSE, i dirigenti scolastici hanno di solito un livello di istruzione superiore a quello degli insegnanti. Solo la metà di essi, però, completa un corso o un programma di formazione per dirigenti almeno una volta prima di assumere la loro posizione di leader. In Italia, il 61% dei capi di istituto ha completato un programma o un corso di amministrazione scolastica o per dirigenti scolastici (media OCSE 54%) e il 43% ha completato un percorso formativo o corso in leadership educativa (media OCSE 54%), prima di assumere la posizione di dirigente.

Partecipare alla formazione in servizio è comune tra insegnanti e dirigenti scolastici in Italia. Il 93% dei docenti (media OCSE 94%) e il 100% dei dirigenti scolastici (media OCSE 99%) ha frequentato almeno unattività di sviluppo professionale nellanno precedente allindagine. Nel nostro Paese altresì l81% dei docenti partecipa a corsi di formazione e seminari, mentre il 25% fruisce della formazione basata sullapprendimento tra pari e sul coaching.

I docenti italiani sembrano soddisfatti della formazione ricevuta: l84% riferisce un impatto positivo sulla propria pratica dinsegnamento, mostrando livelli più elevati di autoefficacia e soddisfazione lavorativa. La percentuale è superiore alla media dell82% degli altri Paesi. In media, il 47% degli insegnanti italiani consente frequentemente” o “sempreagli studenti di utilizzare le TIC per progetti o lavori in classe (53% la media OCSE). Il 52% dei docenti ha riferito, altresì, che “luso delle TIC per linsegnamento” è stato incluso nella propria formazione, mentre il 36% si è sentito preparato per luso delle TIC per linsegnamento al termine degli studi. Il 68% dei docenti ha partecipato ad attività di sviluppo professionale incluso uso delle TIC per linsegnamentonei 12 mesi precedenti lindagine. La formazione sulluso delle TIC è, comunque, il tema dello sviluppo professionale di cui gli insegnanti segnalano un forte bisogno: il 17% in Italia (18% media dei Paesi OCSE). In media, il 31% dei dirigenti scolastici riporta che la qualità dellistruzione nella propria scuola è frenata da uninadeguatezza della tecnologia digitale per la didattica (25% media dei Paesi OCSE TALIS).

 di Melania Federico

Ultimi articoli

« Articoli precedenti