Gli stakeholders Onu a confronto su cyberspace, cybercrime e cybersecurity

Società | 26 aprile 2022
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Giovedì 24 e Venerdì 25 Marzo 2022, il Centro Pio La Torre ha presenziato alla prima Intersessional Consultation del Comitato Ad Hoc dedicata ai multi-stakeholders per l’Elaborazione di una Convenzione sull’Utilizzo delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (TIC) per scopi criminali.
Gli incontri sono stati indetti dalla Presidente del Comitato Ad Hoc, H.E. Ms. Faouzia Boumaiza Mebarki, in attuazione della risoluzione 75/282, emessa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Grazie a tali riunioni, i multi-stakeholders, ovvero i rappresentanti di ONG, organizzazioni intergovernative a carattere globale e regionale, e società civile, hanno avuto la possibilità di fornire alla Presidenza e agli Stati Membri nuovi spunti di riflessione da tenere in considerazione per la stesura della nuova Convenzione.
Come pattuito dall’agenda, l’Intersessional Consultation ha trattato tre argomenti ben precisi: criminalizzazione, previsioni generali, misure procedurali e applicazione della legge.
Diversi temi sono sorti dalla discussione in merito alla criminalizzazione, specialmente da Article 19, Access Now e Foundation for International Blockchain and Real Estate Expertise (o Fibree Foundation), i tre relatori che hanno esposto le loro relazioni di fronte al Comitato Ad Hoc.
In particolar modo, l’attenzione si è concentrata sul ruolo cruciale degli stakeholders nella realizzazione di questa Convenzione, proprio perché le loro competenze esperte possono fornire agli Stati Membri delle nuove prospettive, e soprattutto elementi importanti da includere in essa.
Il cybercrime è un reato indipendente e a sé stante, quindi è necessario prevedere una disciplina dettagliata e specifica su tale fenomeno e le sue diverse manifestazioni in cyber-dependent e cyber-enabled. Una delle caratteristiche principali è la rapidità con la quale esso si evolve, al passo con i progressi tecnologici, per cui è necessario includere delle definizioni innovative, in grado di poter coprire un più lungo arco temporale.
Come già proposto durante la Prima Sessione del Comitato Ad Hoc, anche tali stakeholders si sono focalizzati sui diritti e le libertà fondamentali, specialmente constatando quanto il fenomeno del cybercrime abbia un impatto così notevole sulla vita degli individui.
Aspetto particolarmente all’avanguardia, alla luce di quanto discusso in questa sede tra Organizzazioni Non Governative, Stati Membri e Società Civile, è stato quello relativo al bilanciamento tra la protezione dal cybercrime e la necessità di una tutela relativa a diritti e libertà fondamentali, nello specifico con la libertà di espressione: nonostante l’imminente bisogno collettivo di proteggere ed essere protetti dal cybercrime, si potrebbe rischiare di limitare la libertà della persona di esprimere legittimamente la propria opinione, facendo scaturire un effetto controproducente.
Il riferimento a UNTOC (Palermo), UNCAC (Merida) e alla Convenzione di Budapest è necessario per mantenere il medesimo filo conduttore, sebbene gli stakeholders abbiano suggerito di inserire nuovi aspetti, evitando quindi di ripetere medesime discipline, già protette da queste convenzioni.
Proprio in merito al tema della criminalizzazione, anche il Centro Pio La Torre ha presentato alla Segreteria del Comitato Ad Hoc un suo contributo, nel quale ha proposto l’inclusione all’interno della nuova Convenzione di una sezione specifica dedicata a diritti umani e cyber-criminalità informatica.
La discussione sulle previsioni generali della Convenzione, invece, ha visto come relatori University For Peace e International Conference For Cyberlaw, Cybercrime and Cybersecurity, che hanno suggerito, tra le tante cose, l’idea di creare un sistema armonizzato, ovvero comune, di norme e istituti, con cui combattere il cybercrime.
È stata inoltre ribadita l’importanza di attribuire particolare valore ai pareri giurisprudenziali.
Tra le varie proposte, si è distinta anche quella relativa alla criminalizzazione del concorso di persone: tendenzialmente il cybercrime è un reato perpetrato da più autori, ecco perché normative sul concorso di persone e sulla cyber-criminalità organizzata diventano necessarie per contrastarlo.
Spunto particolarmente apprezzato è stato quello relativo alla questione sull’ambiguità dei termini: l’importanza di una terminologia tecnica sul cybercrime e TIC è stata ribadita anche durante la Prima Sessione del Comitato Ad Hoc; non a caso, anche in questa sede il tema è stato riproposto, sottolineando l’esigenza di rimuovere possibili ambiguità dei termini, che potrebbero causare difficoltà a livello di interpretazione. Dunque è necessario diffondere quanto più possibile l’informazione relativa alle normative sul cybercrime: nonostante a livello mondiale l’aumento di questa forma di criminalità sia nota, ancora oggi molte persone non sanno esattamente come il cybercrime agisce. Gli stakeholders hanno proposto infatti una circolazione di notizie dirette alla gente, relative a tale fattispecie delittuosa, mettendole a conoscenza degli effetti, e cercando di evitare un grave problema: diventare criminali senza nemmeno saperlo.
L’ultimo argomento trattato è stato quello relativo alle misure procedurali e all’applicazione della legge, che ha visto come relatori l’INTERPOL, Privanova SAS, Microsoft e l’Associazione eLiberare.
Durante la discussione è stato più volte sottolineato il ruolo fondamentale dell’INTERPOL nella fase di applicazione della legge, specialmente perché è proprio la polizia giudiziaria ad occuparsi nell’immediato degli effetti e delle conseguenze dei reati. Infatti, una delle proposte più gettonate è stata in riferimento alla attuazione di azioni congiunte e coordinate tra gli Stati Membri, migliorando la cd. cybersecurity anche con l’aiuto delle aziende e società.
La presenza di un colosso come Microsoft è stata particolarmente incoraggiante: anche le aziende più potenti si prodigano nei confronti di una causa comune, fornendo gli strumenti e i mezzi per cercare di combattere il cybercrime.
La soluzione migliore resta comunque la collaborazione e cooperazione internazionale tra gli Stati: condividendo esperienze e prove elettroniche, gli Stati Membri possono attuare misure incisive all’interno del cyberspace, senza eludere la sovranità territoriale altrui.
Da questi dialoghi interattivi tra gli Stati Membri e gli stakeholders sono sorti nuovi spunti e suggerimenti stimolanti e pratici, da includere nel procedimento di formazione della nuova Convenzione, il cui obiettivo è diventare una guida affinché si possa prevenire e combattere il cybercrime.
L’appuntamento ora è alla Seconda Sessione del Comitato Ad Hoc, che si terrà a Vienna dal 30 Maggio al 10 Giugno 2022.

English version
STAKEHOLDERS IN COMPARISON ON CYBERSPACE, CYBERCRIME AND CYBERSECURITY

On the 24th and 25th of March 2022, Centro Pio La Torre attended the first Intersessional Consultation of the Ad Hoc Committee, dedicated to multi-stakeholders, to Elaborate a Comprehensive International Convention on Countering the Use of Information and Communications Technologies (ICT) for Criminal Purposes. 
The meetings had been called by the Chair of the Ad Hoc Committee, H.E. Ms. Faouzia Boumaiza Mebarki, in accordance with General Assembly resolution 75/282.
Thanks to these reunions, multi-stakeholders  representatives from NGOs, global and regional intergovernmental organizations, and civil society  had the possibility to provide to the Chair and Member States new ideas to take into account for the elaboration of the new Convention.
As agreed previously on the agenda, the Intersessional Consultation dealt with three specific items: criminalization, general provisions, procedural measures and law enforcement.
Many themes arose in the discussion on criminalization, especially by Article 19, Access Now and Foundation for International Blockchain and Real Estate Expertise (Fibree Foundation), the three panelists that explained their panels before the Ad Hoc Committee.
More specifically, the attention was focused on the crucial role played by stakeholders for the realization of this Convention, precisely because their expert competences may provide to Member States new perspectives and important elements to include within the Convention.
Cybercrime is an independent crime, and for this reason, it is necessary to provide a detailed and precise discipline on this phenomenon and its manifestations in cyber-dependent and cyber-enabled. One of its main characteristics is the speed by which it evolves, together with technological developments, so, it is necessary to include innovative definitions, able to cover a long-time frame.
As already proposed during the First Session of the Ad Hoc Committee, these stakeholders were concentrated on fundamental rights and freedoms, especially stating how much noteworthy is the impact of cybercrime on individuals.
In the light of what discussed herein among Non-Governmental Organizations, Member States and Civil Society, a particularly progressive aspect analyzed was about the balance between the defense from cybercrime and the necessity of a protection related to fundamental rights and freedoms, in the detail the freedom of expression: despite the imminent collective need to protect/be protected by/from cybercrime, it could arise the risk to limit a person’s freedom of express his/hers own opinion legitimately, originating a counter-productive effect.
References to UNTOC, UNCAC and Budapest Convention are necessary to maintain the same thread, so avoiding to repeat same disciplines, already protected by these Conventions.
About criminalization, Centro Pio La Torre presented a contribution to the Secretariat of the Ad Hoc Committee, in which the center proposed the inclusion within the convention of a specific section dedicated to human rights and cyber-organized crime.
The discussion on general provisions of the Convention had as panelists University For Peace and International Conference For Cyberlaw, Cybercrime and Cybersecurity, which suggested to create an harmonized system of rules and institutions to counter and combat cybercrime.
Moreover, the importance to attribute value to jurisprudential opinions was also stated.
Among different propositions, the criminalization for aiding and abetting people to commit cybercrime was particularly highlighted: cybercrime is perpetrated by many authors generally, and for this reason it is necessary a regulation on aiding/abetting and also on cyber-organized crime.
An idea strongly appreciated by Member States was about the question on the ambiguity of terms: the importance of a technical terminology on cybercrime and ICTs had been affirmed also during the First Session of the Ad Hoc Committee; not by chance, either in this occasion, the subject was re-proposed, underlining the importance to remove possible ambiguities of words, which may cause difficulties for the interpretation. So, it is necessary to spread knowledge related to cybercrime regulations: despite the increasing of this crime is known worldwide, many people do not know really how cybercrime acts. Stakeholders proposed the circulation of information about it, informing directly people on the effects, and trying to avoid a huge problem: becoming criminal without even knowing it.
The last subject treated was about procedural measures and law enforcement, with INTERPOL, Privanova SAS, Microsoft and eLiberare Association as panelists.
During the discussion, it was underlined the fundamental role of INTERPOL, on the law enforcement phase, especially because judicial police is the body which handles with the effects and consequences of crime. Indeed, one of the most well-liked proposal was on the application and implementation of coordinated operations among Member States, so improving cybersecurity, together with the help of corporations.
The presence of a colossal like Microsoft was particularly encouraging: even the most important corporations make efforts for a common cause, giving the instruments and means to counter and combat cybercrime.
The best solution remains international collaboration and cooperation among States: sharing experiences and electronic evidence, Member States may carry out incisive measures into cyberspace, without evading other states’ sovereignty.
From these interactive dialogues among Member States and stakeholders arose stimulating ideas and suggestions, to include in the process of elaboration of the new Convention, which objective is to become a guidance for preventing and combatting cybercrime.
The next appointment will be in Vienna for the Second Session of the Ad Hoc Committee, from the 30th of March to the 10th of June 2022.


 di Vittoria Pellerito

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