Gli effetti deleteri dello schema amico/nemico in politica
E’ normale che in un paese democratico ci siano una maggioranza ed un’opposizione o anche partiti di maggioranza e partiti di opposizione.
E’ normale non solo perché questa è l’essenza della democrazia ma anche per dare espressione e rappresentanza alle opinioni ed alle istanze di tutta la società.
E’ meno normale, anzi è molto sconveniente, che maggioranza ed opposizione travalichino i limiti del rispetto reciproco , i limiti oltre i quali si sconfina nell’insulto, nelle offese personali, specialmente quando vengono coinvolte le istituzioni: il Capo dello Stato, il Presidente del Senato , il Presidente della Camera, il Presidente del Consiglio, i Ministri della Repubblica.
Questo viene detto non per difendere questa o quella persona ma, nel caso delle autorità, per rispetto delle istituzioni che rappresentano , negli altri casi perché si può essere contrari ad una idea, ad una proposta, ad un provvedimento, senza offendere l’autore.
Piuttosto che denigrare chi fa qualcosa o chi propone qualcosa bisognerebbe sforzarsi di trovare soluzioni migliorative senza però sconfinare, come invece capita spesso in politica, nella demagogia o nel populismo speculando sui bisogni o sulla disinformazione della gente e/o approfittando del fatto che, essendo all’opposizione, non si hanno responsabilità dirette, almeno nell’immediato .
Invece prevale lo spirito di parte per cui bisogna demolire ciò che propone lo schieramento avverso . Si arriva purtroppo al punto che, conoscendo la collocazione di un esponente politico, non è difficile prevedere cosa dirà con l’effetto di rendere poco interessanti ed inutili anche gli eventuali dibattiti. nei quali infatti solo raramente si entra nel merito di ciò di cui si parla.
Certo sarebbe anche compito dei giornali e delle emittenti televisive spiegare, e se del caso criticare, le posizioni dei vari partiti e dei vari esponenti politici ma questo non sempre avviene e d’altra parte è notorio che in Italia non sono molti quelli che leggono i giornali.
Il risultato è che sono sempre di meno quelli che seguono le vicende politiche , sempre di meno quelli che hanno fiducia nelle istituzioni parlamentari ed in coloro che ne fanno parte, come dimostra il rilevante e crescente numero di coloro che non votano o votano per protesta
Oltre ad un maggiore galateo istituzionale da parte dei politici occorrerebbe prima di tutto una maggiore obiettività ed una maggiore responsabilità nell’affrontare i problemi del paese non solo per fornire ai cittadini una immagine reale delle sue condizioni ma anche per non alimentare possibili illusioni e conseguenti delusioni . Su queste basi dovrebbe anche crearsi un rapporto nuovo tra maggioranza ed opposizione, un rapporto meno conflittuale, più coinvolgente da parte della maggioranza e più costruttivo da parte dell’opposizione fino a non escludere , pur nella distinzione dei ruoli che ovviamente devono rimanere diversi, i casi di voto convergente . Ne beneficerebbero i lavori parlamentari che sarebbero più spediti ed i provvedimenti prodotti che sarebbero più chiari e più condivisi.
Per
altro la creazione di un rapporto più rispettoso tra maggioranza ed
opposizione dovrebbe interessare non solo la maggioranza ma anche
l’opposizione che, se non altro, potrebbe cosi dimostrare di non
votare contro per principio .
Ultimi articoli
- La marcia del 1983, si rinnova la sfida alla mafia
- Bagheria, consiglio
aperto sulla “marcia” - La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione