Gli 80 anni impegnati di Salvatore Parlagreco, giornalista e scrittore
Compie ottant'anni Salvatore Parlagreco, giornalista e scrittore già direttore di “Cronache parlamentari” e di “Sicilia informazioni” (il primo quotidiano on line pubblicato in Sicilia).
Parlagreco è scrittore di fine intelligenza che si è cimentato in riflessioni sulla realtà siciliana spesso controcorrente rispetto a vulgate presentate come verità indiscutibili. Valga per tutti- nella sua numerosa produzione- la ricostruzione del famoso caso delle lettere anonime contro i magistrati del pool antimafia delle quali fu accusato esser autore il giudice Alberto Di Pisa, poi risultato del tutto estraneo alla vicenda. “Il mistero del corvo” edito da Sugarco edizioni nel 1990 resta la più dettagliata descrizione di come quell’affaire venne costruito e gestito: “Il caso Di Pisa mi parve perciò molte cose insieme: una tragica vicenda umana, un aggrovigliato giallo, un'esemplare misura del potere dei mezzi d'informazione ed insieme della loro enorme debolezza. Che avesse commesso o meno una colpa era questione secondaria in quel momento ...Reagii al senso di sfiducia con la decisa volontà di comprendere il meccanismo che stava stritolando Alberto Di Pisa”.
Parole scritte oltre trent'anni fa ma che suonano alla nostra coscienza come assolutamente contemporanee. Salvatore socialista da sempre e che non si è mai iscritto alla schiera di intellettuali che guardano la realtà dalla mezzaluce della propria scrivania, è stato anche uomo politico, segretario della federazione socialista palermitana, assessore e poi vicesindaco nella sua Gela, la città in cui è nato e cresciuto e che è sempre rimasta un punto di riferimento non solo affettivo. Ho letto diversi scritti di Parlagreco, ma il libro che considero più riuscito (anche se probabilmente ciò non coincide con l' opinione dell'autore) è ”L'uomo di vetro”, romanzo del 2007 che ha ricostruito la storia del primo -inascoltato- pentito di mafia, Leonardo Vitale. Dal libro fu tratto un film diretto da Stefano Incerti.
Anche qui il segno letterario è la capacità di risalire la corrente “in direzione ostinata e contraria”, come avrebbe detto Fabrizio De André. Ne è testimonianza l'exit del libro:” Mi sarebbe di conforto poter credere che qualcuno, provvisto dell'autorità necessaria, desse nome e cognome alle molte infamie subite da Leonardo. E che Leonardo fosse ricordato come voleva lui: un uomo preso in giro dalla vita. Né vittima né carnefice, né pazzo né savio. Ma uomo di vetro, ecco.” Parlagreco ha ancora molto da dire ad una Sicilia che sembra eternamente destinata a riproporre i propri cliché. Ne è testimonianza l'ultimo romanzo pubblicato “Operazione Lure”, che sotto la forma letteraria del giallo di “fantapolitica” riesce a far emergere i tic e le ipocrisie del sistema politico dell'isola. Se posso rivelare un dettaglio noto solo agli amici più vicini, mi permetto di spezzare una lancia per la pubblicazione del seguito di quel romanzo, di cui chi scrive e pochi altro abbiamo avuto la fortuna di leggere il dattiloscritto. Peccato che la pandemia ne abbia finora rinviato l’uscita. Auguri Totò, hai ancora tanto da darci.
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