Gay Pride a Palermo nel nome della strage americana

Società | 18 giugno 2016
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Carri, sfilate, musica e colori. In migliaia a Palermo hanno partecipato alla tradizionale parata del Pride 2016. In testa al corteo lo striscione del Palermo Pride, con in prima fila il sindaco Leoluca Orlando e gli assessori della giunta. Ad aprire la parata - partita da piazza Marina dove l’Asp ha allestito un camper per effettuare gratis test per l’epatite e l’Hiv - il carro con la musica di Miss Thunderpussycat e Miss Green Superbass in arte Las Venas.

Il lungo serpentone ha attraversato le vie del centro fino a Casa Pride, allestita al Castello a Mare, dove in serata è proseguita la manifestazione con concerti e spettacoli. "Migrare è umano. Identità in attesa di giudizio» è lo slogan scelto dagli organizzatori, che hanno deciso di dedicare l'iniziativa alle vittime della strage della discoteca Pulse di Orlando, in Florida, osservando un minuto di silenzio alla fine della manifestazione.

«La marcia - spiegano gli organizzatori - si svolge in contemporanea con Convoy To Calais, che da Londra arriverà al campo profughi per portare aiuti e volontari. Le due marce sono unite dall’obiettivo comune di creare una cultura dell’accoglienza, dell’integrazione, dei diritti».

«Palermo è la città dei diritti - ha detto Orlando - abbiamo conosciuto l’illegalità della mafia, l’abbiamo contrastata con la legalità del diritto; stiamo facendo un passo avanti con la legalità dei diritti. Palermo è una città dell’accoglienza e il movimento Lgbt ha colto questo momento storico dedicando questo Pride a Palermo ai diritti dei migranti».

Per la prima volta, quest’anno la parata non costituirà l'evento finale del Palermo Pride, che andrà avanti fino al 26 giugno con feste, incontri e reading.


Sono stati cinque i Pride delle città italiane inseriti nell’Onda Pride, la mobilitazione nazionale per i diritti delle persone lgbti convocata da Arcigay assieme alle altre associazioni del movimento omosessuale, lesbico e trans. A Varese, Treviso, Genova, Firenze e Palermo il Pride ha portato nelle strade le rivendicazioni e l’orgoglio ma anche il ricordo delle vittime dell’attacco omofobo di sabato scorso nella discoteca Pulse di Orlando.  E' stato proprio Rami Shakra, vice console Usa a Milano - ad aprire il corteo di Varese, città che per la prima volta ospita il Pride. 

«Manifestare all’indomani della terribile strage di Orlando - dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay - ci carica di ulteriori consapevolezze e responsabilità: l’odio ha colpito con ferocia la nostra comunità ma noi non arretriamo, anzi contro la paura e le sue strategie portiamo nelle piazze e nelle strade, con forza ancora maggiore, la nostra battaglia per i diritti e contro l’omofobia e la transfobia. Non abbassiamo la testa di fronte alla violenza, non ci nascondiamo come vorrebbero i seminatori di odio. Il nostro orgoglio è oggi ancora più forte: della paura, dell’odio e di chi ci vuole ferire e annientare», conclude.



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