Far ripartire il Paese mettendo al centro diritti sociali e legalità

Economia | 9 maggio 2020
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Ampia condivisione delle preoccupazioni espresse sui rischi connessi alle conseguenze economiche  e sociali della pandemia Covid-19, soprattutto per quanto riguarda l'ingerenza delle mafie. E  significative convergenze sulle proposte relative ai diritti sociali, le regole degli appalti e la gestione  degli aiuti alle imprese. E in attesa che dalle parole si passi, coerentemente, ai fatti. È questo, in  sintesi, il bilancio degli incontri avuti ieri, in due videoconferenze, da una delegazione dei  promotori del Patto per la ripartenza "GiustaItalia" con il ministro del Sud e della Coesione  territoriale, Giuseppe Provenzano e la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De  Micheli.

 Durante l'incontro con il ministro Provenzano, sono stati affrontati i temi relativi alle forti criticità  economiche e sociali causate da coronavirus, in particolare nel Mezzogiorno, e alla necessità di  impedire che ad approfittarne, attraverso il riciclaggio di capitali illeciti e l’usura siano le mafie. Da  parte del ministro è stato espresso apprezzamento su larga parte delle 18 proposte presenti nel Patto  e, soprattutto, sul principio generale di evitare gli errori del passato, costruendo risposte veloci ed  efficaci ma assicurando, allo stesso tempo, regole, trasparenza e garanzia dello stato di diritto.

 Entrando nel merito, da parte del ministro Provenzano sono stati affrontati alcuni temi che lo  vedono particolarmente impegnato: il rafforzamento delle misure anti-usura e antiracket; la  regolarizzazione dei lavoratori immigrati; l’introduzione del reddito di emergenza; il rafforzamento  del rapporto con i Comuni, il cui ruolo è indispensabile per la tenuta delle infrastrutture sociali, con  maggiori risorse da destinare; la previsione, nell’imminente decreto del governo sulla fase della  ripartenza di misure di sostegno diretto al Terzo settore, in particolare nel Mezzogiorno, che sta  svolgendo un ruolo fondamentale nella risposta ai bisogni immediati delle persone; l’incremento  delle risorse destinate alla misure di sostegno per le aree interne.

 Da parte dei rappresentanti del patto “GiustaItalia” è stata sottolineata la necessità di garantire un  rapido utilizzo delle risorse ancora disponibili dei Pon (programmi operativi nazionali) 2014-  2020, in particolare quelli relativi alla Legalità e all’Inclusione sociale, insieme all’urgenza di  affrontare la situazione delle aziende confiscate alle mafie, anche queste concentrate soprattutto al  Sud, a cominciare dalla Sicilia, in condizioni di particolare sofferenza. Su questi temi, come su  quelli della partecipazione attiva dei cittadini grazie alle attività di monitoraggio civico e più in  generale al nuovo slancio da dare al partenariato del Terzo settore nell’ambito del Piano Sud 2030  di coesione sociale, è stato deciso di proseguire il confronto e la collaborazione.

 Casa e appalti, invece, sono stati al centro dell’incontro con la ministra della Infrastrutture e dei  Trasporti, Paola De Micheli. I rappresentanti del patto “GiustaItalia” hanno sottolineato la  situazione di estrema difficoltà in cui si trovano le famiglie che già soffrivano, prima del  coronavirus, situazioni di emergenza abitativa, gravate da problemi di morosità non colpevole,  procedure di sfratto e più in generale dall’assenza di risposte adeguate al fabbisogno abitativo per le  fasce di popolazione con minori disponibilità di reddito. Una situazione che la pandemia Covid-19  ha reso insostenibile.

 Entrando nel merito, la ministra De Micheli ha anticipato la decisione di incrementare ulteriormente  il Fondo affitti e il Fondo morosi incolpevoli, che da inizio emergenza Covid ha visto arrivare alle  regioni già 106 milioni in più. Questo fondo, con il decreto economico allo studio in queste ore,  vedrà ulteriori risorse impegnate per rispondere alle esigenze delle famiglie maggiormente in  difficoltà. E’ stato anche annunciato il lavoro che il Ministero sta portando avanti sul “Piano di  rinascita urbana” insieme all’intenzione di prolungare il piano per i prossimi anni.

 Per quanto riguarda il capitolo degli appalti, i promotori del Patto hanno sottolineato la necessità di  assicurare la necessaria urgenza degli interventi, richiesta dal periodo drammatico che sta  attraversando il paese, attuando, bene, le norme che già esistono, semplificando in maniera mirata le  procedure, rafforzando i sistemi di prevenzione e di controllo, dall’Anac alle banche dati già  esistenti e cancellando l’inutile e pericolosa legge “Sblocca Cantieri”.

 “Bisogna assolutamente impedire – hanno affermato i promotori di “GiustaItalia” – che attraverso  la deregulation, evocata purtroppo da molti, si finiscano per favorire interessi criminali e  corruzione”.

 La Ministra ha annunciato che si stanno valutando semplificazioni nel Codice degli appalti,  facendo salvi due principi fondamentali, come la sicurezza nei cantieri e il contrasto alle  infiltrazioni mafiose. Sia sui temi della casa che su quello delle procedure di semplificazione  all’esame del ministero delle Infrastrutture è stato deciso di proseguire il confronto di merito,  avviato già ieri proficuamente.

 "Abbiamo apprezzato la sincerità e la concretezza con cui sia il ministro Provenzano che la  ministra De Micheli hanno affrontato le nostre proposte -affermano i promotori del Patto - e il clima  positivo degli incontri. Ma abbiamo chiesto ai due rappresentanti del governo, impegnati a  raggiungere risultati che condividiamo, di rappresentare l'urgenza delle risposte sollecitate con il  nostro manifesto, condiviso da associazioni, rappresentanti degli enti locali, organizzazioni  sindacali. Le misure sociali previste, come quelle sull'estensione del reddito di cittadinanza, sul  reddito di emergenza e sul diritto alla casa, dal fondo per gli affitti alle rateizzazioni dei canoni,  hanno bisogno di risorse adeguate alla drammaticità della situazione, mentre sul versante delle  norme, l'art. 5 della legge Renzi-Lupi va abrogato. E sul versante degli appalti va affermata la  cultura delle regole, contrastando quella delle deroghe".

 “È decisivo -aggiungono i promotori di GiustaItalia - come abbiamo ribadito ai ministri Provenzano  e De Micheli, trovando su questo una sostanziale condivisione, che l'accesso delle imprese alle  risorse finanziarie sia reso effettivo in tempi rapidi, introducendo meccanismi, come l'esclusione  quelle responsabili di reati gravi, il conto corrente dedicato e il codice univoco, che garantiscano  corretto utilizzo e tracciabilità. È quello che chiediamo con i nostri emendamenti al decreto  Liquidità, sottoscritti da diversi parlamentari delle forze politiche di maggioranza".

 Crescono, infine, le adesioni al Patto “GiustaItalia” lanciato la scorsa settimana da Libera, con  Avviso Pubblico, Legambiente, Arci, Rete dei Numeri Pari, Rete della Conoscenza, Fuci, Centro  Studi Pio La Torre, Cooperare con Libera Terra, Acsi, Us Acli, Fondazione Interesse Uomo, Cgil,  Cisl, Uil. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche da Gruppo Abele, Acli, Agesci, Azione  Cattolica, Terra Onlus, Tempi Moderni, Forum Disuguaglianze e diversità, Unione inquilini  nazionale, associazione POP, Spazio solidale, associazione di quartiere Collina della Pace,  associazione Centro Documentazione Polesano.



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