Erasmus nelle aziende all'estero: 25 mila i giovani in campo
E’ un vero e proprio boom per i diplomati e i laureati che fanno tirocini e stage nelle aziende all’estero: sono stati 25mila tra il 2014 e il 2019 i giovani partecipanti alle esperienze di mobilità transnazionale del programma Erasmus+Vet. Un progetto che ha coinvolto anche 3.600 assistenti e tutor e rivolto pure ai docenti: 2.500 insegnanti nello stesso periodo sono stati coinvolti nell’apprendimento e insegnamento in Europa. L’Italia si conferma una delle destinazioni più apprezzate della mobilità transnazionale Erasmus+: la quarta più popolare dopo Regno Unito, Spagna e Germania. Il programma riguarda esperienze di formazione professionale in Europa (il vecchio programma europeo Leonardo). Sono 54 i milioni nel 2019, il 20% in più dell’anno prima per un totale di 168 progetti. In sei anni sono stati investiti e tutti utilizzati 240 milioni di euro. “Obiettivo è fare sempre meglio anche se l’Italia è già una dei paesi più virtuosi a livello europeo nell’utilizzo dei fondi. Insieme a Francia e Germania abbiamo speso- dichiara Paola Nicastro, direttore generale dell'Inapp- il 99,94% dei fondi che ci sono stati destinati nell’ambito Vet”. La speranza riposta nella nuova ripartizione 2021/27 è in un raddoppio.
I
progetti vedono un incremento significativo dei partecipanti con disabilità (+
27,6% rispetto al 2018) e di chi ha minori opportunità economico-sociali
(+260% sul 2018). Al Sud i progetti di mobilità transnazionale
finanziati crescono del 53,8% rispetto al 2018. Il Nord Italia, pur registrando
un incremento inferiore rispetto ad altre aree territoriali per iniziative
approvate, detiene nel 2019 il più alto numero di progetti finanziati (69
contro i 53 del Centro e i 46 di Sud e Isole).
Da
un’analisi dell’Agenzia Erasmus+ Inapp su un campione di 2795 studenti e 696
docenti e formatori emerge che il 77% dei giovani ritiene di aver ottenuto da
questa esperienza notevoli benefici sia personali che professionali. Le
aspettative maturate prima della partenza risultano ampiamente soddisfatte nel
91,6% dei casi, il 99,6% ha portato a termine il tirocinio. “Si evidenzia-
continua Paola Nicastro- il significativo contributo di queste esperienze allo
sviluppo ed al miglioramento delle cosiddette soft skills, ossia delle capacità comunicative, relazionali, di
adattamento a vivere e lavorare in ambienti multiculturali che risultano essere
strategiche in un mondo sempre più globalizzato ed interconnesso”.
Per l’ #Erasmusdays del 2019 sono stati organizzati oltre 220 eventi nelle scuole e nelle università italiane, con 3.000 iniziative in Europa per raccontare il programma di studi in Europa. Si sono svolte conferenze, visite guidate, spettacoli di piazza, concerti, ma anche momenti più informali con aperitivi con tandem linguistici, flash mob, traversate in barca a vela, mostre e concorsi fotografici a tema Erasmus. In Italia sono molte le città coinvolte, da Trieste a Palermo, passando per Milano, Cuneo, Treviso, Venezia, Genova, La Spezia, Bologna, Ferrara, Piacenza, Firenze, Livorno, Perugia, Sorrento, Napoli, Brindisi, Reggio Calabria e Catania.
Ultimi articoli
- La nuova Cortina
di ferro grande campo
di battaglia - La riforma agraria che mancò gli obiettivi / 2
- Mattarella, leggi
di svolta dall'incontro
con il Pci - Mattarella fermato
per le aperture al Pci - La legalità vero antidoto per la cultura mafiosa
- Natale, un po' di rabbia
e tanta speranza
nella cesta degli auguri - Lotte e sconfitte
nelle campagne siciliane
al tempo di Ovazza / 1 - La legge bavaglio imbriglia l'informazione
- Perché l’Occidente si autorinnega
- Ovazza, storia di un tecnico
prestato alla politica