Emigranti e politiche di sviluppo le sfide del governo giallorosso

Politica | 3 ottobre 2019
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Il governo attuale, come è noto sostenuto dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico, a cui si è aggiunta la parte di questo partito che ha costituito Italia Viva, è nato, secondo molti, per un errore di valutazione di Salvini che, forte dei sondaggi favorevoli, ha puntato sulle elezioni immediate non considerando, dato il passato di aspre polemiche, che era possibile l’attuale alleanza tra i predetti partiti. Purtroppo per lui , anche se con molte difficoltà e con molti distinguo, si è fatto il nuovo governo per altro accompagnato dalla simpatia e dal sostegno dell’Ue.

A consolazione di Salvini, però, non si può dire che il cammino dell’attuale governo sia facile: la diversa ispirazione dei partiti che formano l’attuale maggioranza, la consistenza e l’incombenza del nostro crescente debito pubblico, la persistenza della nostra stagnazione economica in un contesto di generale rallentamento dello sviluppo nel mondo, l’esistenza di una opposizione per lo più leghista che secondo i sondaggi supera il 40%, le stesse notevoli attese riposte sull’attività del nuovo governo, prima tra tutte quella della riduzione delle tasse, costituiscono un pericolo per il suo successo e per la sua durata.

A giudizio di chi scrive il governo, reso coeso dal pericolo populista, può salvarsi ed arrivare alla scadenza naturale:

a) se riesce a coinvolgere in modo efficace e sostanziale i paesi dell’Ue nella soluzione del problema dei migranti, problema non facile data la nota indisponibilità di molti paesi europei a farsene carico sulla base del Trattato di Dublino;

b) se saprà realizzare il suo ambizioso programma ed eliminare le strozzature che impediscono lo sviluppo economico del nostro paese, strozzature costituite principalmente dalla inefficienza della pubblica amministrazione, dalle lungaggini della giustizia ed in genere dalla carenza dei servizi pubblici oltre che dall’elevato tasso di evasione fiscale e contributiva ;

c) se saprà razionalizzare la disciplina di alcune riforme adottate dal precedente governo tra cui quella del reddito di cittadinanza anche allo scopo di risolvere i problemi di finanziamento di alcuni importanti provvedimenti annunziati come la riduzione del cuneo fiscale, il sostegno alle famiglie, alla ricerca, alla sanità, alla scuola.

La soluzione del problema dei migranti, che è molto sentito dall’elettorato, si ritiene necessaria per sgonfiare buona parte dell’opposizione, la soluzione del problema delle riforme è importante perché, data l’entità del nostro debito pubblico, per gli investimenti abbiamo bisogno di attrarre gli imprenditori privati che, in una economia globalizzata, per fare impresa scelgono il paese, la regione, che offre le condizioni più favorevoli e scartano quei paesi come l’Italia o quelle regioni, come la Sicilia o altre regioni del Sud, che per le strozzature predette si ritengono meno convenienti.

Per il primo problema c’è il dichiarato impegno della Presidente della Commissione Europea e la dichiarata disponibilità di alcuni paesi europei tra cui la Germania e la Francia, per il secondo problema , quello delle riforme e per quello della razionalizzazione di alcuni provvedimenti–simbolo del precedente governo , c’è l’espresso proposito del Presidente del Consiglio e dei partiti che compongono l’attuale maggioranza di governo. Ma le soluzioni non appaiono a portata di mano per cui qualche dubbio sulla sua durata si può avere.

 di Diego Lana

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