Ecosistema urbano, l'Italia si ostina ad avere due velocità

Economia | 19 novembre 2020
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Il lento cambiamento green in atto nella Penisola fotografa unItalia a due velocità. La prima più dinamica e attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilità, alle fonti rinnovabili, alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, alla crescita degli spazi naturali. La seconda, più statica con un andamento troppo lentonelle performance ambientali delle metropoli soprattutto sul fronte smog, trasporti, raccolta differenziata e gestione idrica. Tale spaccato emerge da Ecosistema Urbano 2020, il report annuale sulle performance ambientali dei capoluoghi italiani stilato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore. Ne sono testimonianza in primis le città di Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia in vetta alla classifica generale di Ecosistema Urbano 2020 che si basa sui dati comunali relativi al 2019, quindi ad un contesto pre-pandemia. Trento e Mantova mantengono, come lo scorso anno, il primo e il secondo posto in graduatoria con buone performance complessive, seguite da Pordenone che, dopo una lenta scalata, conquista il terzo posto superando così Bolzano che scende al quarto posto. Quinta la città di Reggio Emilia protagonista di una rincorsa alla top ten costante negli ultimi anni. In fondo alla graduatoria troviamo invece: Pescara (102esima), Palermo (103esima) e Vibo Valentia (104esima). Palermo, penultima in graduatoria, oltre alla raccolta differenziata che si attesta al 19,2%, registra un calo dei passeggeri trasportati dal trasporto pubblico, scende la superficie dedicata alle infrastrutture per la ciclabilità, facendo del capoluogo siculo uno dei peggiori del Paese con poco più di un metro equivalente ogni 100 abitanti. La città sicula arretra anche nellindice dedicato al suolo consumato dove si ferma solo a 7,60 su 10 mentre lo scorso anno faceva registrare un più confortante 8,25/10. Tra le grandi città, dove nel complesso si registra un andamento lento nelle performance ambientali legate soprattutto a smog, trasporti e gestione idrica, si conferma la crescita di Milano (29esima) sempre più attenta alla vivibilità urbana.

Con Ecosistema Urbano spiega Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano vogliamo dare un contributo alla riflessione globale sul futuro delle città, partendo dalle esperienze positive, da chi è riuscito negli anni a realizzare significative azioni e cambiamenti in chiave green. Nel nostro Paese la sfida, ora, deve essere quella di pianificare gli interventi dandogli continuità. Copiare dalle altre città europee. Far sì che il Governo istituisca finalmente una cabina di regia per le città e, utilizzando con criterio il Recovery Fund europeo, sostenga e spinga i sindaci affinché imbocchino con decisione la strada della sostenibilità, dando gambe a quei progetti che rappresentano lunica via per stare al passo con lEuropa e il resto del mondo, guardando con fiducia a un futuro più sostenibile, condiviso, salubre. I cittadini delle nostre città, in gran parte, lo chiedono con forza”.

A completare il quadro di Ecosistema Urbano, le 17 Best Practices premiate per raccontare anche quelle esperienze virtuose in campo e che meritano di essere replicate sul territorio nazionale. Tra queste c’è Cosenza che sullesempio di Pesaro ha realizzato la Ciclopolitana, una rete ciclabile lunga più di 30 Km che sarà ultimata entro fine 2020. Prato che vanta un complesso residenziale (il NzeB di San Giusto), un mix di alta efficienza energetica con bassi costi di costruzione, pensato per il fabbisogno di famiglie in difficoltà economiche. Benevento che punta a realizzare una rete di quasi 25 chilometri di piste ciclabili integrate con i mezzi del trasporto pubblico e ferroviario per migliorare la mobilità urbana e sviluppare il turismo. In Sicilia troviamo due best practices: una a Catania e l’altra a Ragusa. A Catania “verso lEuropa......in bici”: liter progettuale è stato adottato dalla Giunta del capoluogo etneo questa estate per realizzare un vero e proprio piano delle reti ciclabili urbane: circa 40 chilometri di piste che dovrebbero cambiare radicalmente le abitudini di mobilità dei cittadini e proiettare Catania al livello delle migliori città italiane, guardando ai migliori esempi in Europa. Eprevisto, secondo concertazione con ANCE e gli ordini professionali, un concorso di progettazione e, successivamente, la realizzazione delle piste ciclabili, oltre che di opere per il riordino dellarredo urbano pedonale e le interconnessioni con gli altri sistemi di mobilità urbana pubblica e privata. I fondi a disposizione sono poco più di 8 milioni di euro dei fondi UE dedicati allAgenda Urbana, destinati a Catania per la mobilità dolce. Lobiettivo è quello di realizzare, in 24 mesi, nuove piste ciclabili poste nelle direttrici principali di attraversamento della città, e adeguare quelle già esistenti, anche a servizio turistico. Vista la positiva esperienza del progetto sin qui lAmministrazione sta valutando di ampliare liniziativa, sempre in ambito di ciclabili, per un ulteriore prolungamento della rete con i 3,3 milioni di euro del PON Metro. A Ragusa, invece, oltre il 70% della raccolta differenziata viene fatta grazie al ‘porta a porta’. Il comune, tra i primi comuni in Sicilia, già nel 2017 ha scelto di impostare il nuovo appalto per il servizio di igiene urbana puntando allobiettivo del 70% di raccolta differenziata. Così, impostando il porta a portaper tutte le utenze e aprendo tre Centri Comunali di Raccolta e un Centro del Riuso, il capoluogo Ibleo è partito dal 18,14% del 2017 (dati Ispra), poi 39,97% nel 2018, anno di avvio dellappalto, arrivando al 71,1% nel 2019. Nel primo semestre del 2020 ha sfiorato il 73%. I buoni risultati non sono solo quantitativi: lumido raccolto è di qualità con solo il 7% di scarto, basso poi il livello di multi materiale leggero, plastica, acciaio e alluminio. Risultati tangibili in una provincia, quella di Ragusa, prima per RD in Sicilia nel 2019 con il 59,5% e in costante crescita fino al 62% nel primo semestre 2020, vantando ormai stabilmente due comuni sopra l80%: Chiaramonte Gulfi e Monterosso Almo. Quasi la metà degli altri comuni sono sopra il 70% e tutti con il porta a porta. Il capoluogo Ibleo vanta anche esempi altissimi di Economia Circolare come il progetto Io non Scadocurato dal Circolo Legambiente il Carrubo che intercetta, grazie ad un protocollo di intesa con la grande distribuzione e piccoli commercianti, derrate alimentari e non, ancora perfettamente salubri, per ridistribuirle ai bisognosi. Sono più di 50 le famiglie assistite giornalmente dai volontari delle associazioni.

LEuropa – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente –  ha destinato al nostro Paese 209 miliardi di euro, una cifra molto importante che non potrà non riguardare le aree urbane, utili anche per il raggiungimento degli obiettivi Onu sullo sviluppo sostenibile al 2030. È qui, infatti, che si gioca una partita fondamentale per fronteggiare le tre crisi attuali – lemergenza sanitaria, economica e climatica e per vincere la sfida della modernizzazione del Paese. I dati contenuti in questa edizione di Ecosistema Urbano, relativi al 2019 e quindi ad una situazione pre-pandemia, ne sono la testimonianza più evidente. LItalia non può mancare questa occasione irripetibile per rendere le nostre città più moderne, sostenibili e sicure”.

 di Melania Federico

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