Dia: si rafforza il patto di sangue tra Cosa nostra e 'Ndrangheta

Società | 2 agosto 2016
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Si rafforza il patto tra Cosa nostra e 'ndrangheta: ai livelli superiori tra elite massomafiose che si sposano nel nome degli affari e, nei gradini inferiori, tra manovali del crimine che riscoprono riti ancestrali per rinsaldare i vincoli di sangue. La relazione della Direzione investigativa antimafia sul secondo semestre 2015, appena inviata al Parlamento, è un concentrato tra evoluzione (sul web) e tradizione (matrimoni combinati delle organizzazioni criminali) come non si leggeva da anni. Mentre la Procura di Reggio Calabria mette a nudo con l' indagine Mammasantissima il volto riservato e invisibile del «consorzio tra mafie», la Dia svela riti ancestrali, come li definisce nella relazione firmata dal direttore Nunzio Antonio Ferla.
La 'ndrangheta calabrese, se da un lato opera alla stregua di una holding internazionale del narcotraffico in simbiosi con i clan di Cosa nostra, dall' altro cementa ancora patti interni attraverso pratiche medioevali. È il caso delle "spose bambine", come accade nei Paesi in via di sviluppo nei quali una adolescente su tre vola a nozze prima dei 18 anni. La Dia rivela l' ennesimo caso, scoperto nell' ambito dell' operazione Acero Connection della Procura di Reggio, di una tredicenne costretta in Calabria da genitori 'ndranghetisti a fidanzarsi, in vista del matrimonio, con il rampollo di un clan della Locride, nonostante fosse interessata a un giovane della sua età. «È in ragione di questo ancestrale patrimonio identitario che cosche di diversa matrice provinciale, in alcuni casi addirittura contrapposte - scrive la Dia - fuori regione riescono a dialogare, creando solide convergenze affaristico-criminali».
La Dia alza il livello di allarme sul patto Cosa nostra-'ndrangheta a livello internazionale, che diventa sempre più forte e corre su strumenti tecnologici. Le attività investigative e di intelligence confermano la tendenza di Cosa nostra a proiettarsi, specie oltreconfine, verso la fornitura di «servizi criminali». Il divario normativo tra Stati nell' azione di contrasto rappresenta un fattore agevolativo, al quale si aggiunge il web, che offre infinite opportunità criminali. Proprio questo canale potrebbe assumere maggiore importanza per concludere e monitorare i traffici di stupefacenti, settore in cui Cosa nostra si afferma con la 'ndrangheta anche all' estero. E le consistenti risorse di cui godono garantiscono un' affermazione nel tessuto socioeconomico del Paese da infiltrare, anche attraverso pratiche corruttive.
Proprio la corruzione, infatti, endemica nelle azioni di Cosa nostra, avverte la Dia, «potrebbe risultare funzionale alla più ampia strategia di un silente condizionamento degli apparati burocratico-amministrativi, anche in altri Paesi».(Il sole 24 ore)


 di RobertoGalullo

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