Dia: si rafforza il patto di sangue tra Cosa nostra e 'Ndrangheta
Si
rafforza il patto tra Cosa nostra e 'ndrangheta: ai livelli superiori
tra elite massomafiose che si sposano nel nome degli affari e, nei
gradini inferiori, tra manovali del crimine che riscoprono riti
ancestrali per rinsaldare i vincoli di sangue. La relazione della
Direzione investigativa antimafia sul secondo semestre 2015, appena
inviata al Parlamento, è un concentrato tra evoluzione (sul web) e
tradizione (matrimoni combinati delle organizzazioni criminali) come
non si leggeva da anni. Mentre la Procura di Reggio Calabria mette a
nudo con l' indagine Mammasantissima il volto riservato e invisibile
del «consorzio tra mafie», la Dia svela riti ancestrali, come li
definisce nella relazione firmata dal direttore Nunzio Antonio
Ferla.
La 'ndrangheta calabrese, se da un lato opera alla stregua
di una holding internazionale del narcotraffico in simbiosi con i
clan di Cosa nostra, dall' altro cementa ancora patti interni
attraverso pratiche medioevali. È il caso delle "spose
bambine", come accade nei Paesi in via di sviluppo nei quali una
adolescente su tre vola a nozze prima dei 18 anni. La Dia rivela l'
ennesimo caso, scoperto nell' ambito dell' operazione Acero
Connection della Procura di Reggio, di una tredicenne costretta in
Calabria da genitori 'ndranghetisti a fidanzarsi, in vista del
matrimonio, con il rampollo di un clan della Locride, nonostante
fosse interessata a un giovane della sua età. «È in ragione di
questo ancestrale patrimonio identitario che cosche di diversa
matrice provinciale, in alcuni casi addirittura contrapposte - scrive
la Dia - fuori regione riescono a dialogare, creando solide
convergenze affaristico-criminali».
La Dia alza il livello di
allarme sul patto Cosa nostra-'ndrangheta a livello internazionale,
che diventa sempre più forte e corre su strumenti tecnologici. Le
attività investigative e di intelligence confermano la tendenza di
Cosa nostra a proiettarsi, specie oltreconfine, verso la fornitura di
«servizi criminali». Il divario normativo tra Stati nell' azione di
contrasto rappresenta un fattore agevolativo, al quale si aggiunge il
web, che offre infinite opportunità criminali. Proprio questo canale
potrebbe assumere maggiore importanza per concludere e monitorare i
traffici di stupefacenti, settore in cui Cosa nostra si afferma con
la 'ndrangheta anche all' estero. E le consistenti risorse di cui
godono garantiscono un' affermazione nel tessuto socioeconomico del
Paese da infiltrare, anche attraverso pratiche corruttive.
Proprio
la corruzione, infatti, endemica nelle azioni di Cosa nostra, avverte
la Dia, «potrebbe risultare funzionale alla più ampia strategia di
un silente condizionamento degli apparati burocratico-amministrativi,
anche in altri Paesi».(Il sole 24 ore)
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