Dedico i miei auguri di fine anno al cretino
Dedico i miei auguri di fine d'anno al cretino. Si, a quella genia ubiqua di cui propose l' eradicazione un candidato gaullista, provocando la famosa risposta del generale-presidente della Francia: “vaste programme”. Un grande storico italiano, Carlo Maria Cipolla, che ai cretini dedicò un delizioso libretto (Le leggi fondamentali della stupidità umana) definisce lo stupido come una persona capace di causare un danno ad un'altra persona o gruppo di persone senza al contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita egli stesso. Si guardi al caso del deputato regionale leghista Vincenzo Figuccia che ha fatto scoppiare un putiferio con l'alata affermazione che i politici contano per quello che hanno tra le orecchie e non in mezzo alle gambe. Appunto il cretino che, in tempi di “politicamente corretto”, trova la maniera per scatenare contro di sé le ire di chiunque non sia rimasto fermo alla concezione fascista della donna fattrice di sodati pronti a morire per la patria. Cosa ha il Figuccia tra le orecchie? Domanda interessante alla quale mia nonna Rosa avrebbe risposto: canigghia , cioè mangime per le galline. Resta irrisolto il mistero di cosa il nostro eroe siculo-padano abbia in mezzo alle gambe.
C'è poi la numerosa congerie degli antivax: la moltiplicazione delle lauree e dei dottorati in virologia conferiti su facebook consente a una pletora di individui che non hanno di meglio da fare di discettare, anche nelle reti televisive, sui danni da vaccino, su chi li pagherà, sulle mutazioni indotte al DNA umano. Nel frattempo negli ospedali continuano a morire oltre 500 malati di Covid al giorno. Qui siamo di fronte al caso peggiore della tassonomia proposta da Cipolla: il cretino che fa male agli altri e danneggia se stesso. Lo sforzo eccezionale della scienza trova un limite invalicabile: contro il cretinismo non esiste vaccino possibile, specie in un paese che ha finito per considerare la scuola, la conoscenza, la costruzione della cittadinanza democratica obiettivi secondari.
Insuperabile, infine, il cretino senatoriale. Tale Alberto Bagnai, anch'egli leghista, intervenendo nell'aula di palazzo Madama in occasione del dibattito sulla legge finanziaria ha paragonato la Germania della Merkel a quella nazista che nel 1939 scatenò la seconda guerra mondiale per conquistare l'egemonia in Europa. Ecco, se esistesse un Nobel della stupidità, andrebbe senza dubbio conferito all'economista ufficiale del “capitano” Matteo Salvini. Il dibattito sul ruolo della Germania nell'Unione Europea è senza dubbio argomento di enorme rilevanza, sul quale è legittimo avere opinioni anche radicalmente diverse, ma paragoni di questo tipo non dovrebbero nemmeno albergare nelle menti di persone che si autodefiniscono membri della classe dirigente di questo paese. Il dramma è che uno così insegni in un'università pubblica italiana.
Buon anno, dunque, ai cretini dei quali- assai più modestamente rispetto al programma del vecchio deputato francese- continuiamo a sperare si riduca progressivamente il numero. Buon anno a tutti noi che speriamo di vedere la luce in fondo al lungo tunnel che siamo stati obbligati a percorrere ormai da troppo tempo. Nel mondo più giusto e meno diseguale che potrebbe- se ne saremo capaci- sorgere dalla crisi pandemica ci sarà spazio anche per loro- i cretini; ma faremo tutto quanto nelle nostre forze perché il mondo non gli appartenga.
Non prevalebunt.
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