Dalla Bibliolapa alla Camel Library, così la cultura viaggia su strada

Economia | 16 agosto 2018
Condividi su WhatsApp Twitter

Parole su strada per viaggi culturali itineranti. Si moltiplicano sempre più le iniziative culturali che viaggiano su strada. E’ l’ultima frontiera della lettura pret-a-portet che si propone di portare libri e romanzi laddove non risiede una biblioteca. Un’iniziativa finalizzata ad avvicinare i giovanissimi alla lettura per permettere loro di ampliare gli orizzonti. Ed è così che le “circulating libraries” hanno iniziato a mettere a disposizione, soprattutto dei ceti meno abbienti, un assortimento di libri selezionati tra quelli ritenuti moralmente più edificanti. Sono la prova che non esistono freni al potere della lettura, che sia essa impegnata o di evasione. Sono davvero tante le iniziative ribaltate sulle cronache locali, ma anche regionali, nazionali e internazionali. Reperire libri da leggere non è sempre stato facile, né lo è tuttora in alcuni paesi del mondo. Nel 1857, nella contea di Cumbria, nel Nord-Ovest dell’Inghilterra, nasceva la prima biblioteca itinerante al mondo grazie all’iniziativa di George Moore, mercante e filantropo, che voleva divulgare la buona letteratura tra la popolazione rurale. Quest’iniziativa è stata ritenuta pregevole e si è diffusa in molti paesi del globo coinvolgendo diversi mezzi di trasporto. Sono davvero tante le storie da raccontare: dal Bibliobus di Perugia- camper bibliofilo che mette “le ruote” ai libri a “Pianissimo- Libri sulla Strada” che attraversa la Sicilia portando la lettura “on the road”.

Una delle iniziative più care ai siciliani è la “Bibliolapa”. E’ speciale perché è dedicata a Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla mafia il 19 luglio del 1992. Trasporta testi che parlano di mafia e di antimafia e va in giro per le scuole di Palermo, raggiungendo le periferie e i quartieri più difficili della città per combattere la povertà educativa e culturale. Non solo libri, ma anche riviste e bollettini che offrono spunti per approfondire tematiche. L’idea di trasformare in biblioteca una lapa, come viene denominato il mezzo di trasporto a tre ruote, nasce il 20 maggio 2016 dall’idea degli attivisti del Centro Studi ricerche e documentazione Sicilia/Europa “Paolo Borsellino”, un’associazione che promuove attività finalizzate alla conoscenza e allo sviluppo di pratiche e di impegno educativo, sociale e culturale e si inspira agli insegnamenti del giudice ucciso in via D’Amelio. Paolo Borsellino credeva fermamente nell’educazione quale strumento di crescita -civica, umana e culturale- determinante per il superamento della subcultura mafiosa. Una biblioteca itinerante, dunque, che, conscia della sua precipua attività di imprinting sul territorio, sta per essere affiancata da una fissa all’interno dei locali dove ha sede l’associazione che è un bene confiscato alla mafia. Il progetto è stato fortemente voluto da Rita Borsellino, sorella di Paolo, appena deceduta, al fine di promuovere la letteratura attraverso delle iniziative culturali e degli incontri pubblici con gli autori.

Il messinese Filippo Nicosia, trapiantato a Roma, ha lavorato nell’editoria indipendente prima di lasciare tutto e partire per la Sicilia con un furgone scassato e la sua libreria itinerante “Pianissimo- Libri sulla strada”. Ha portato con sé l’equipaggiamento essenziale per una missione ambiziosa: promuovere la lettura, risvegliare il gusto per la pagina scritta, leggere ad alta voce nelle piazze dove le librerie scarseggiano e l’analfabetismo cresce.

Tra le storie dei “libri in mobilità” c’è quella del “Bibliomotocarro” del maestro Antonio La Cava, un insegnante in pensione che, conscio della crescente disaffezione dei giovani nei riguardi dei libri, ha realizzato il suo desiderio di diffondere l’amore per la lettura ai bambini. Così nel 2003 ha acquistato una moto ape di seconda mano, trasformandola in una libreria itinerante che contiene più di 700 libri. Da allora percorre in lungo e in largo la sua terra, la Basilicata, con l’obiettivo di scovare nuovi lettori e di diffondere il verbo. La frase che compare sulla sua lapa è “I libri hanno messo le ruote”. Nei suoi viaggi soprattutto nei paesini dell’entroterra il maestro Antonio porta con sé anche i “libri bianchi”, dei quaderni con la copertina rigida che diventeranno libri di racconti scritti da bambini provenienti da località diverse. Attraverso la scrittura i bambini hanno la possibilità di raccontare e di raccontarsi, uscendo dallo stato di isolamento a cui costringono i moderni mezzi di comunicazione

E ancora, due coniugi librai di Treviso, Simone Brisotto e Sara Rago, hanno coniugato per mettere su strada la loro iniziativa, l’amore per i viaggi a quello per i libri. Hanno dato vita ad una “Libreria Diffusa”, indipendente e itinerante: su una Skoda Octavia hanno percorso in lungo e in largo il nord est dell’Italia organizzando, in sinergia con amministrazioni comunali, scuole, biblioteche e associazioni, attività finalizzate alla promozione della lettura, mostre- mercato del libro, letture animate, incontri con gli autori, festival e rassegne letterarie. Data la necessità di portare con loro il maggior numero possibile di volumi, hanno così messo su strada Dennis, l’autobus rosso a due piani con un progetto che prende il nome di “Parole in movimento- The Best BookBus”. Per realizzare il progetto è stata lanciata una campagna di crowdfunding attraverso la piattaforma Ulule e il prossimo obiettivo è quello di andare oltre i confini, sia fisici che culturali nonché concettuali che separano gli uomini. abbattere le barriere, dunque, per “condividere”. Questo è il life motive del loro progetto.

Esistono anche le “Bibliobiciclette”, biblioteche su due ruote, economiche ed ecologiche. Si possono trovare a Portland, dove Laura Moulton presta per una settimana libri ai senzatetto. Stessa iniziativa anche a Seattle e a San Francisco, dove i bibliotecari portano in giro per la città i libri su un rimorchio attaccato alle bici. In Italia abbiamo “Libri sotto casa” di Luca Santini, il libraio di Largo Mahler, che con la sua bicicletta consegna a domicilio i libri richiesti dagli abitanti del quartiere ed è sempre disponibile ad offrire consigli per le nuove letture.

C’è, infine, chi si avvale del supporto dei cammelli per raggiungere le popolazioni nomadi che vivono nelle zone più remote della nazione. E’ la “Camel Mobile Library” in Kenya. Ma la stessa cosa avviene anche nel deserto del Gobi, in Mongolia.

 di Melania Federico

Ultimi articoli

« Articoli precedenti