Crisi Covid, finora i più colpiti sono gli immigrati

Economia | 22 ottobre 2021
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La crisi Covid finora ha colpito soprattutto i lavoratori precari e le filiere caratterizzate da ampio utilizzo di lavoro stagionale (es. turismo, agricoltura). Per questo, gli stranieri hanno subito una perdita del tasso di occupazione (-3,7 punti) molto più forte rispetto a quella degli Italiani (-0,6 punti).

Nonostante questo, gli stranieri producono il 9% del PIL e risultano determinanti in molti settori.

Questi alcuni degli elementi chiave del Rapporto annuale 2021 sull’economia dell’Immigrazione a cura della Fondazione Leone Moressa, presentato alla Camera dei Deputati.


Stranieri stabili, ma natalità in calo. Dopo i forti aumenti dei primi anni 2000, la popolazione straniera in Italia è sostanzialmente stabile dal 2014. Oggi gli stranieri residenti sono 5 milioni, l’8,5% della popolazione (e superano il 10% in molte Regioni). Tuttavia, da 10 anni cala la natalità e nel 2020 è aumentata la mortalità (effetto Covid). Il saldo migratorio (differenza arrivi-partenze) è ancora positivo, ma a livelli più bassi che in passato.


Crollo degli ingressi per lavoro. Se fino al 2010 si registravano più di 500 mila nuovi Permessi di soggiorno ogni anno, negli ultimi anni si è registrato un calo drastico. E nel 2020 si è toccato il picco minimo, con (solo) 106 mila Permessi. Di questi, la maggior parte è per motivi familiari (58,9%), mentre quelli per lavoro sono appena 10 mila (meno del 10% del totale).


Lavoratori stranieri più colpiti dall’emergenza Covid. Gli occupati stranieri in Italia nel 2020 sono 2,35 milioni, in calo (-6,4%) rispetto al 2019 (per gli Italiani la variazione è stata -1,4%).

Tra i 456 mila posti di lavoro persi nel 2020, un terzo riguarda lavoratori stranieri, in prevalenza donne.

Per la prima volta, quindi, il tasso di occupazione degli stranieri (57,3%) scende al di sotto di quello degli italiani (58,2%).

A livello territoriale, il tasso di occupazione degli stranieri è diminuito maggiormente nel Nord Ovest (-5,3 punti) e nelle Isole (-7,0 punti). Al Nord Est, invece, si è registrata la più alta diminuzione nel tasso degli italiani (-1,3 punti).


L’imprenditoria immigrata non conosce crisi. La crisi Covid non ha fermato l’espansione di imprese a conduzione immigrata. Nel 2020 gli imprenditori nati all’estero sono 740 mila, pari al 9,8% del totale e in aumento rispetto al 2019 (+2,3%). Rispetto al 2011, i nati all’estero sono aumentati del 29,3%, mentre i nati in Italia hanno registrato un -8,6%. Le nazionalità più numerose sono Cina, Romania, Marocco e Albania, ma la crescita più significativa si registra tra i nati in Bangladesh, Pakistan e Nigeria. L’incidenza maggiore si registra nell’edilizia (16,0% degli imprenditori del settore).


Impatto fiscale: più benefici che costi. I contribuenti stranieri in Italia sono 2,3 milioni e nel 2020 hanno dichiarato redditi per 30,3 miliardi e versato Irpef per 4,0 miliardi. Sommando le altre voci di entrata per le casse pubbliche (Irpef, IVA, imposte locali, contributi previdenziali e sociali, ecc.), si ottiene un valore di 28,1 miliardi. Dall’altro lato, si stima un impatto per la spesa pubblica per 27,5 miliardi. Il saldo, dunque, è positivo (+600 milioni). Gli stranieri sono giovani e incidono poco su pensioni e sanità, principali voci della Spesa Pubblica. Ma i lavori poco qualificati e la poca mobilità sociale possono portare nel lungo periodo ad un peggioramento della situazione.


Occupati in Italia (15 anni e oltre) per regioni e cittadinanza. 2020. Valori in migliaia


Occ. Stranieri

Occ. Italiani

Inc. occupati stranieri sul totale

Regioni

v.a. migliaia

Distr.%

v.a. migliaia

Distr.%

Piemonte

176,8

7,5%

1.601,2

7,8%

9,9%

Valle d'Aosta

3,7

0,2%

50,3

0,2%

6,9%

Liguria

63,8

2,7%

537,5

2,6%

10,6%

Lombardia

536,7

22,9%

3.869,1

18,8%

12,2%

P.A. Bolzano

21,4

0,9%

231,5

1,1%

8,5%

P.A. Trento

20,0

0,9%

216,5

1,1%

8,5%

Veneto

248,7

10,6%

1.866,6

9,1%

11,8%

Friuli Venezia Giulia

54,1

2,3%

459,5

2,2%

10,5%

Emilia Romagna

259,8

11,1%

1.730,0

8,4%

13,1%

Toscana

194,9

8,3%

1.387,1

6,7%

12,3%

Umbria

44,1

1,9%

312,4

1,5%

12,4%

Marche

55,4

2,4%

566,7

2,8%

8,9%

Lazio

319,0

13,6%

2.020,0

9,8%

13,6%

Abruzzo

37,2

1,6%

451,4

2,2%

7,6%

Molise

3,9

0,2%

101,8

0,5%

3,7%

Campania

108,1

4,6%

1.507,4

7,3%

6,7%

Puglia

53,5

2,3%

1.167,5

5,7%

4,4%

Basilicata

7,8

0,3%

179,4

0,9%

4,2%

Calabria

35,5

1,5%

491,5

2,4%

6,7%

Sicilia

76,3

3,3%

1.272,7

6,2%

5,7%

Sardegna

25,4

1,1%

537,6

2,6%

4,5%

Italia

2.346,1

100,0%

20.557,7

100,0%

10,2%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Eurostat



Imprenditori immigrati in Italia per Regione (2020)

Regioni

Imprenditori immigrati 2020

Distribuzione %

Incidenza

%

Var. %

2011-2020

Var. %

2019-2020

Lombardia

157.434

21,3%

11,6%

+33,0%

+2,0%

Lazio

89.627

12,1%

13,0%

+49,3%

+3,1%

Toscana

67.424

9,1%

12,7%

+25,0%

+2,1%

Emilia Romagna

67.135

9,1%

10,6%

+24,0%

+2,3%

Veneto

63.793

8,6%

9,5%

+21,0%

+1,1%

Piemonte

55.768

7,5%

9,6%

+18,0%

+3,4%

Campania

50.573

6,8%

7,7%

+69,8%

+2,9%

Sicilia

29.987

4,1%

6,1%

+17,7%

+2,5%

Liguria

25.890

3,5%

12,7%

+34,7%

+3,0%

Puglia

22.171

3,0%

5,4%

+27,5%

+3,4%

Marche

18.917

2,6%

8,9%

+11,6%

+1,0%

Abruzzo

16.728

2,3%

10,0%

+11,1%

+1,6%

Friuli V.G.

16.472

2,2%

11,9%

+11,6%

+2,0%

Calabria

15.927

2,2%

8,0%

+31,4%

+1,3%

Trentino A.A.

13.223

1,8%

8,1%

+26,2%

+3,6%

Sardegna

11.547

1,6%

5,9%

+18,4%

+0,9%

Umbria

10.611

1,4%

8,8%

+18,0%

+3,0%

Basilicata

2.767

0,4%

4,1%

+22,3%

+4,1%

Molise

2.581

0,3%

6,8%

9,7%

+0,9%

Valle d'Aosta

993

0,1%

5,7%

-0,4%

+0,7%

Italia

739.568

100,0%

9,8%

+29,3%

+2,3%

Elaborazioni Fondazione Leone Moressa su dati Infocamere



 In Sicilia

Province

Imprenditori

immigrati 2020

Incidenza

%

Var. %

2011-2020

Var. %

2019-2020

PALERMO

6.730

6,6%

+7,9%

-0,9%

CATANIA

5.235

4,9%

+16,0%

+2,9%

MESSINA

4.257

7,0%

+27,1%

+4,3%

AGRIGENTO

3.765

8,5%

+15,1%

+0,6%

TRAPANI

2.819

5,4%

+42,2%

+9,3%

RAGUSA

2.808

6,7%

+29,9%

+3,0%

SIRACUSA

2.142

5,5%

+18,8%

+2,3%

CALTANISSETTA

1.436

5,3%

+3,5%

+4,0%

ENNA

795

4,8%

+2,4%

+1,8%

Sicilia

29.987

6,1%

+17,7%

+2,5%




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