Cresce l'offerta formativa delle università italiane anche al Sud

Cultura | 24 giugno 2019
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Nella classifica mondiale delle università più consultata al mondo, il Qs World University Rankings, entrano 34 atenei italiani, quattro in più dello scorso anno. L'Italia si delinea come il settimo paese più rappresentato al mondo in questa edizione e il terzo dell'Unione Europea, dopo il Regno Unito (84) e la Germania (47) e prima di Francia (31) e Spagna (27).

Il guinness delle università italiane spetta al Politecnico di Milano, il più apprezzato dai recruiter internazionali per employer reputation, che si conferma per il quinto anno la prima università italiana entrando nella top 150 e segnando il secondo risultato nazionale di tutte le edizioni. Sono 14 le università che migliorano rispetto allo scorso anno, 5 quelle che peggiorano, mentre le altre mantengono la stessa posizione. Tra le new entry, tutte nella fascia 801-1000, vi sono Parma, Udine, Salerno e il Politecnico di Bari. Cinque università peggiorano tra il 2019 e il 2020: Ferrara, Brescia, la scuola superiore Sant'Anna di Pisa, la Normale di Pisa e la Cattolica. Mentre rispetto all'impatto della ricerca prodotta il Sant'Anna Pisa entra tra le Top 10. Firenze registra la crescita più significativa, guadagnando oltre 53 posizioni e salendo dalla fascia 501 -510 al 448° posto. Luniversità di Napoli Federico II risale 48 posizioni rispetto alla edizione precedente e classificandosi al 424°. Trento e Pisa entrano tra le top 400 al mondo, classificandosi entrambe al 389° posto, balzando in avanti rispettivamente di 37 e 33 posti. Migliorano anche Bologna, la Sapienza (che si avvicina alla top 200), Padova, il Politecnico di Torino, la Statale di Milano, Milano Bicocca, Torino, Genova, Modena-Reggio Emilia.

Diciassette tra le migliori 17 università al mondo per Citations per Faculty sono italiane. La metà sale, l’Università degli Studi di Modena e di Reggio Calabria registrano la crescita più elevata, migliorando di 109 posizioni, seguita dal Politecnico di Torino, che sale di 100 punti. L’università di Trento figura al 142esimo posto in questo ambito, guadagnando novanta posizioni rispetto alla precedente edizione. “L’Italia possiede eccellenze universitarie straordinarie- ha detto Ben Sowter, direttore della QS Intelligence Unit- e ci auguriamo che la sua classe dirigente le sostenga con investimenti adeguati e politiche lungimiranti”.

Il ranking, giunto alla sua sedicesima edizione, incorona il Mit di Boston come la migliore università del mondo per l'ottavo anno consecutivo. Le prime tre università rimangono americane: il Massachusetts Institute of Technology è seguito dalla Stanford University e dall'Università di Harvard. La prima università del Regno Unito e in Europa è Oxford che è salita al quarto posto. La sua concorrente connazionale, Cambridge, è scesa al settimo posto.

La migliore università dell'Europa continentale è l'Eth di Zurigo che è salita al sesto posto. Le due migliori università asiatiche - entrambe undicesime - sono di nuovo di Singapore: la National University of Singapore e la Nanyang Technological University. La prima università dell'America Latina è Buenos Aires: posizionandosi al 74esimo posto è leader continentale per il quinto anno consecutivo.

La classifica si basa su una ricerca rigorosa che include le opinioni di 94.000 docenti, accademici e ricercatori e di 44.000 manager e direttori delle risorse umane. Comprende l'analisi di 11.8 milioni di pubblicazioni scientifiche, e di 100 milioni di citazioni. Inoltre, dati sulla distribuzione di 23 milioni di studenti e di circa 2 milioni di docenti e ricercatori sono stati analizzati per compilare la classifica.

 di Melania Federico

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