"Cotti in fragranza", i biscotti del Malaspina
Si chiama «Cotti in fragranza» ed è il laboratorio di pasticceria dell'istituto penale per i
minorenni Malaspina di Palermo presentato oggi durante la visita di monsignor Corrado Lorefice e del presidente del Senato Piero Grasso alla struttura, accompagnati dal sindaco Leoluca Orlando.
Il progetto è promosso e sostenuto dall'istituto penale per i minorenni di Palermo, dall'associazione centro studi don Calabria e dalla fondazione San Zeno.
Il laboratorio, all'interno del complesso Malaspina, dispone di tutte le attrezzature necessarie per la produzione di circa 100 kg di biscotti alla settimana. Per cominciare i giovani del Malaspina
partiranno dalla creazione di un solo tipo di biscotto, un frollino secco al mandarino tardivo di Ciaculli detto «marzuddu» per la caratteristica maturazione a marzo.
A guidarli è lo chef pasticcere Giovanni Catalano. Inoltre, grazie all'associazione Jus vitae che ha messo a disposizione un frutteto su un terreno confiscato alla mafia, in pochi giorni sono stati raccolti circa 400 kg di mandarini. La produzione del biscotto richiede soltanto le bucce, ma per non sprecare i frutti non utilizzabili - in un'ottica di condivisione - i ragazzi hanno portato i mandarini agli ospiti di una comunità terapeutica per tossicodipendenti gestita dall'istituto don Calabria e a uno dei centri Caritas cittadini che gestisce una mensa per migranti e senza fissa dimora.
"Vogliamo solo dire che adesso ci siamo anche noi", dice uno dei cinque giovani impegnati nel laboratorio. È la voglia per chi è dentro di non essere invisibile, ed essere riconosciuto per quello che sa e può fare, non marchiato per ciò che ha fatto.
Un percorso di etica della responsabilità, come spiega il direttore dell'istituto, Michelangelo Capitano: "prendendo coscienza della responsabilità verso se stessi si può diventare artefici della storia, a avendo chiaro che ciò che il giovane farà avrà effetto anche sugli altri". E per dare maggiore concretezza a questo principio i risultati del lavoro dei ragazzi saranno giudicati all'esterno dai consumatori. "Il progetto 'Cotti in fragranza' punta all'inclusione sociale ma intende sostenersi autonomamente anche in termini economici - spiega Lucia Lauro, che ha contribuito al coordinamento dell'iniziativa - perché diventi un percorso di riparazione del danno facendo cose buone".
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