Così il Covid ha devastato i sogni dei bambini più fragili
Le conseguenze della pandemia fra i bambini e gli adolescenti italiani, ben oltre la dimensione sanitaria, iniziano a tratteggiarsi con evidenza, mettendo in luce anche i limiti del ruolo della scuola nella crescita delle nuove generazioni. Nella percezione di 2 cittadini su 3, nell’ultimo biennio a seguito dell’emergenza Covid, sono aumentate le disuguaglianze tra i minori, estremizzando le fragilità dei più piccoli.
È uno dei dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile in Italia.
I risultati dell’indagine sono stati presentati dal direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento e da Sabrina Titone, ricercatrice Demopolis. Ne hanno discusso Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini; Francesco Profumo, presidente di Acri; Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore.
Nella Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, la ricerca focalizza i bisogni individuali e collettivi in tema di infanzia e adolescenza affiorati dopo l’emergenza Coronavirus, l’onda lunga della crisi pandemica sui più giovani, le percezioni dell’opinione pubblica sulla diffusione della povertà educativa, tema della cui importanza l’opinione pubblica appare sempre più consapevole: dopo la dura “lezione” del Covid, che ha estremizzato le fragilità e la sofferenza sociale, il 57% degli italiani ritiene che l’azione di contrasto alla povertà educativa minorile sia oggi ancora più importante rispetto a due anni fa.
Sono molti - spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento - i problemi di bambini e ragazzi che si sono accentuati in quasi 2 anni di pandemia: dalla crescita della dipendenza da smartphone e tablet, indicata dal 78%, alla regressione degli apprendimenti e del metodo di studi, segnalato dai 2/3 degli italiani, sino al rischio di esclusione per i più fragili.
Dinanzi alle grandi potenzialità connesse allo sviluppo del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, gli italiani – intervistati da Demopolis - dettano priorità d’investimento che puntino proprio a contrastare la povertà educativa minorile, risarcendo le disuguaglianze acuite dalla pandemia.
La ricerca è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 4 al 12 novembre 2021, per l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, su un campione nazionale stratificato di 3.356 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne.
L’Istituto Demopolis ha analizzato, accanto alla popolazione italiana nel suo complesso, anche alcuni target particolarmente significativi con ulteriori rilevazioni demoscopiche su campioni ragionati di genitori con figli minorenni (814), insegnanti (254), rappresentanti di enti del Terzo Settore (250). Per l’edizione 2021, è stato inoltre effettuato un focus esplorativo su un segmento di genitori i cui figli sono coinvolti in progetti promossi da Con i Bambini.
Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.
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