Così il Covid ha cambiato la città di Palermo

Economia | 11 gennaio 2022
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Il 2020, come purtroppo sappiamo tutti, è l’anno in cui è esplosa l’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19: il 31 gennaio 2020 il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria e l’11 marzo 2020 l’OMS ha definito la diffusione del coronavirus come una pandemia.

Sono tantissimi gli effetti della diffusione del Covid-19 che possiamo ritrovare fra le pagine del Repertorio Statistico, nella quasi totalità effetti di segno negativo. Si è registrato un forte incremento delle persone decedute (+12,4% rispetto al 2019), soprattutto di sesso maschile (+21,5%). Sono crollati i matrimoni (-52,8%) e in particolare i matrimoni religiosi, diminuiti di quasi i due terzi (-64,3%). Sono diminuite le compravendite immobiliari (-12,4%), soprattutto nel secondo trimestre dell’anno (-34,2%). Si sono fortemente ridimensionati i flussi turistici (-63,8% in termini di arrivi) e in particolare i flussi di turisti stranieri (-80,1%). E’ fortemente diminuito il traffico passeggeri al porto (i passeggeri dei traghetti sono diminuiti di oltre il 40% rispetto al 2019, e i passeggeri delle crociere di quasi il 90%) e all’aeroporto (-61,6% rispetto al 2019, con punte del 99% ad aprile e del 97,8% a maggio). Sono diminuite le immatricolazioni di autovetture (-25,8%), mentre sono aumentate le immatricolazioni di motocicli (+3,6%). Sono diminuiti gli incidenti stradali (-27,7%), i morti (-26,9%) e le persone ferite (-30,4%). Si è registrato un generalizzato calo di quasi tutti i delitti (-14,2% rispetto al 2019), e un forte aumento delle frodi, delle truffe e dei delitti informatici (+9,8% frodi e truffe, +44,6% delitti informatici).

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Il Repertorio Statistico, articolato in 10 capitoli ricchi di grafici e tabelle, offre la più completa raccolta di dati e informazioni statistiche relativi alla città di Palermo e, in alcuni casi, alle sue otto Circoscrizioni amministrative, e rappresenta un importante strumento di analisi e conoscenza della Città di Palermo, dei suoi abitanti, dell’ambiente, del tessuto economico, dei sistemi di trasporto: uno strumento a disposizione non soltanto degli amministratori e degli uffici comunali, per meglio amministrare la città, ma anche – e soprattutto – di chi, ricercatore, studente, o semplice cittadino, è alla ricerca di informazioni pertinenti e attendibili sui principali aspetti che caratterizzano il capoluogo siciliano.

I dati pubblicati sono generalmente riferiti al 2020, e vengono confrontati con quelli riferiti all’anno o agli anni precedenti.

Il Repertorio è disponibile sul sito del Comune di Palermo, all’indirizzo www.comune.palermo.it/palermo-statistica.php, dove è possibile consultare anche altri approfondimenti statistici sulla Città realizzati dall’Ufficio Statistica.

Ambiente e Territorio

La città di Palermo ha un’estensione territoriale di 160,59 Km2, di cui oltre un terzo costituita da aree verdi. Amministrativamente, la città è suddivisa in otto Circoscrizioni.

Dal punto di vista climatico, il 2020 è stato un anno caratterizzato da una consistente diminuzione del numero di giorni di pioggia rispetto all’anno precedente e da una lieve riduzione delle precipitazioni. Relativamente ai dati termometrici, nel confronto con il 2019 si è registrato un lieve innalzamento delle temperature.

Il giorno più freddo è stato il 7 febbraio, quando il termometro è sceso fino a 6,2 °C (nel 2019 il giorno più freddo era stato il 4 gennaio, con 1,6 °C).

Il giorno più caldo è stato il 16 maggio, quando il termometro ha raggiunto 39,7 °C (nel 2019 il giorno più caldo era stato il 23 giugno, con 37,7 °C).

I giorni di pioggia sono stati 87, per complessivi 586 mm di pioggia. I mesi più piovosi sono stati marzo, dal punto di vista dei mm di pioggia (154,2), e dicembre. Dal punto di vista del numero di giorni (20). Il giorno con le precipitazioni più abbondanti è stato il 25 marzo, con ben 79,6 mm di pioggia.



Demografia

A Palermo, al 31 dicembre 2020, sono state censite 637.885 persone, di cui 303.848 maschi e 334.037 femmine.

Rispetto al 2019 si è registrata una diminuzione di 9.537 abitanti, pari all’1,5%, mentre rispetto al Censimento del 2011 la diminuzione è di 19.676 abitanti, pari al 3,0%.

Questi dati confermano il trend decrescente del numero di persone residenti a Palermo che si registra già da diversi anni. Osservando i dati riferiti ai censimenti passati, si può notare come il picco sia stato raggiunto nel 1981, con quasi 702 mila persone residenti, che 10 anni dopo si sono ridotte a quasi 699 mila unità, per poi flettere a 686.722 residenti nel 2001 e – infine – a 657.561 residenti nel 2011, 647.422 nel 2019 e 637.885 nel 2020.

I risultati del censimento confermano Palermo come la quinta città italiana per dimensione demografica, dopo Roma, Milano, Napoli e Torino, e prima di Genova.

Con riferimento al movimento naturale della popolazione, nel corso del 2020 si sono registrati 5.163 nati, in diminuzione di 331 unità (-6,0%) rispetto al 2019. Il numero dei nati si conferma pertanto ai minimi degli ultimi 50 anni . I nati di sesso maschile sono stati 2.639, in diminuzione del 6,9% rispetto al 2019, mentre quelli di sesso femminile 2.524, in diminuzione del 5,1%.

Il numero dei decessi nel 2020 è sensibilmente cresciuto rispetto al 2019, anche a causa dell’elevato numero di decessi provocato dalla pandemia da Covid-19. Nel 2020 si sono registrati 7.306 decessi, in crescita del 12,4% rispetto al 2019. I morti di sesso maschile sono stati 3.548, in aumento del 21,5% rispetto al 2019, mentre quelli di sesso femminile 3.758, in aumento del 4,9% rispetto al 2019.

La serie storica a partire dal 1980 del numero di nati e di morti fa registrare un trend crescente del numero di morti (+28,2% dal 1980 al 2020), ed un trend fortemente decrescente del numero dei nati (-60,1% dal 1980 al 2020).

Fra le principali cause di morte del 2020, primeggiano – come negli anni passati – quelle legate a malattie del sistema circolatorio (27,8% del totale dei decessi) e ai tumori (22,1% del totale dei decessi), mentre sono cresciute quelle legate a malattie dell’apparato respiratorio (17,9% del totale dei decessi, mentre l’anno prima erano al 14,1%).

Con riferimento al movimento migratorio (al netto delle iscrizioni e delle cancellazioni per altri motivi), si sono registrati 7.383 immigrati, in diminuzione del 21,1% rispetto al 2019. Con riferimento alla provenienza, sono sensibilmente diminuiti gli immigrati da altri comuni italiani (5.941, -24,6%) mentre sono lievemente diminuiti gli immigrati dall’estero (1.442, -2,7%). In termini di composizione percentuale, l’80,5% degli immigrati proviene da altri comuni del territorio nazionale, mentre il 19,5% dall’estero. Rispetto al 2019 è diminuita la quota di immigrati da altri comuni italiani, mentre è aumentata la quota di immigrati dall’estero: le due percentuali erano rispettivamente 84,2% e 15,8%.

Sul fronte delle cancellazioni, si sono registrati 11.249 emigrati, in diminuzione del 12,8% rispetto al 2019. Con riferimento alla destinazione, sono diminuiti gli emigrati verso altri comuni italiani (9.860, -14,4%), mentre sono lievemente aumentati gli emigrati verso l’estero (1.389, +1,2%). In termini di composizione percentuale, l’87,7% degli emigrati si è diretto verso altri comuni del territorio nazionale, mentre il 12,3% si è diretto verso l’estero. Rispetto al 2019 è leggermente aumentata la quota di emigrati verso altri comuni italiani, mentre è diminuita la quota di emigrati verso l’estero: le due percentuali erano rispettivamente 89,4% e 10,6%.

A Palermo, al 31 dicembre 2020, risultano iscritti in anagrafe 25.445 cittadini stranieri. Rispetto al 2019 il numero degli stranieri residenti è diminuito di 77 unità (-0,3%). Nel 2014, in conseguenza del completamento delle operazioni di revisione dell’archivio anagrafico sulla base dei risultati del 15° Censimento generale della popolazione, il numero di cittadini stranieri era diminuito del 15,2%. Erano infatti stati cancellati dall’anagrafe tutti i cittadini stranieri che non sono stati censiti nel 2011 e per i quali gli ulteriori accertamenti predisposti dal Servizio Anagrafe hanno dato esito negativo.

Nei cinque anni compresi fra il 2015 e il 2020, il numero degli stranieri è diminuito del 4,5%. Se allarghiamo il confronto al decennio compreso fra il 2010 e il 2020, si registra un una diminuzione del 3,1%.

Se poi, per una completa valutazione del fenomeno, consideriamo anche i cittadini stranieri che negli anni hanno acquisito la cittadinanza italiana, la presenza straniera diventa più consistente: sommando gli stranieri residenti (25.445) e gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana (4.327), ci avviciniamo a quota 30 mila (29.772), valore più elevato dell’8,5% rispetto al 2010 e del’1,1% rispetto al 2015.

A Palermo vivono quattro consistenti comunità straniere, che da sole assorbono oltre la metà del totale degli stranieri: i bengalesi (cittadini del Bangladesh), i singalesi (cittadini dello Sri Lanka), i rumeni e i ghanesi. I primi al 31 dicembre 2020 erano 5.341 pari al 21,0% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, in diminuzione dell’1,2% rispetto al 2019. I singalesi erano 3.270, pari al 12,9% di tutti gli stranieri residenti a Palermo, in diminuzione rispetto al 2019 (-4,6%). I rumeni erano 3.205, pari al 12,6% del totale, in diminuzione dello 0,3% rispetto al 2019. I ghanesi erano 2.611, pari al 10,3% del totale, in aumento dell’1,0% rispetto al 2019.

I matrimoni hanno fortemente risentito dell’emergenza sanitaria che ha caratterizzato gran parte del 2020 e delle conseguenti misure di contenimento dei contagi adottate dal Governo. A Palermo nel 2020 sono stati celebrati soltanto 1.233 matrimoni, meno della metà rispetto al 2019 (-52,8%). Rispetto al 2010 la diminuzione del numero dei matrimoni è ancora maggiore: -2206 celebrazioni, pari a -64,1%. Approfondendo l’analisi per rito, si rileva che nel 2020 sono diminuiti maggiormente i matrimoni religiosi (-64,3%) rispetto ai matrimoni civili (-29,8%). Rispetto al 2010, invece, i matrimoni civili sono diminuiti del 29,5%, mentre i matrimoni religiosi sono diminuiti del 75,8%.

L’andamento dei matrimoni per mese rispecchia ovviamente le forti limitazioni previste soprattutto durante il lockdown. I mesi in cui si sono celebrati più matrimoni sono stati quelli estivi: da giugno a settembre si sono celebrati 772 matrimoni, pari al 62,6% del totale. I mesi con il minor numero di celebrazioni sono stati invece i primi cinque mesi dell’anno e il mese di novembre.



Economia

Il reddito imponibile ai fini delle addizionali all’IRPEF a Palermo è diminuito, dal 2018 al 2019, dello 0,6%, mentre il numero di contribuenti è diminuito dello 0,7%. Conseguentemente, il reddito medio per contribuente è rimasto sostanzialmente invariato (è passato da € 26.785,49 a € 26.799,20, +0,1%). Più basso (ma in aumento dello 0,2%) il reddito medio se calcolato sul numero di residenti, pari a € 9.901,25 (+0,2%).

A Palermo, nel 2020, gli occupati, pari a 183 mila, sono diminuiti dello 0,7% rispetto al 2019, quando erano 184 mila. Rispetto al 2010, quando vi erano 199 mila occupati, si registra invece un calo dell’8,4%, pari a 16 mila occupati in meno. Il tasso di occupazione, pari al rapporto fra gli occupati (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 41,9%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2019, ma in diminuzione di 2,4 punti percentuali rispetto al 2010.

A fronte della leggera diminuzione del numero degli occupati, nel 2020 a Palermo i disoccupati sono sensibilmente diminuiti, passando da 40 mila nel 2019 a 34 mila nel 2020, con un decremento del 14,6%. Rispetto al 2010, quando i disoccupati erano 39 mila, si registra invece un decremento del 12,3%. Il tasso di disoccupazione, pari al rapporto fra i disoccupati (15-64 anni) e la somma di occupati e disoccupati (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 15,6%, in diminuzione di 2,1 punti percentuali rispetto al 2019, e di 0,6 punti percentuali rispetto al 2010.

La popolazione inattiva (tecnicamente “non forze di lavoro”) a Palermo, nel 2020, è diminuita dello 0,6%, passando da 213 mila a 212 mila. Rispetto al 2010, quando ammontava a 209 mila unità, si registra invece un incremento dell’1,5%. Il tasso di inattività, pari al rapporto fra la popolazione non appartenente alle forze di lavoro (15-64 anni) e la popolazione residente (15-64 anni), nel 2020 è risultato pari al 50,1%, in aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al 2019, e in aumento di 3,1 punti percentuali rispetto al 2010.

A Palermo l’indice tendenziale dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (NIC) ha chiuso il 2020 in territorio positivo: a dicembre si è registrata una variazione pari a +0,1%. A livello nazionale invece l’indice ha chiuso l’anno a -0,2%. In media d’anno, l’inflazione a Palermo, dopo due anni negativi (-0,1% nel 2015 e -0,2% nel 2016), nel 2017 era tornata in territorio positivo, +1,3%. Anche nel 2018 il dato era in territorio positivo, anche se in diminuzione: +0,9%. Nel 2019 e nel 2020 è proseguita la tendenza al ribasso, con un valore in media d’anno che si è attestato – rispettivamente – allo 0,6% e allo 0,2%. A livello nazionale invece nel 2020 il valore in media d’anno è risultato negativo: -0,2%.

Al 31 dicembre 2020 risultano operanti a Palermo 152 sportelli bancari, con una diminuzione di 5 sportelli rispetto al 2019. Estendendo l’analisi al decennio 2010-2020, il numero di sportelli, pari a 238 nel 2010, fa registrare un trend decrescente, fino a raggiungere – come già detto – il numero di 152 nel 2010 (-36,1% rispetto al 2010). I depositi bancari nel 2020 ammontano complessivamente a 8.945 milioni di Euro (+11,6% rispetto al 2019), pari a 14 mila Euro per abitante, mentre gli impieghi ammontano a 6.628 milioni di Euro (+1,1% rispetto al 2019), pari a 10,3 mila Euro per abitante.

Il mercato immobiliare nel 2020 è stato fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, e in particolare al lungo periodo di lockdown (dal 9 marzo al 3 maggio) che ha bloccato la maggior parte delle attività economiche. Nel 2020 si sono registrate a Palermo 4.988 compravendite di immobili residenziali, valore in diminuzione di 707 unità (-12,4%) rispetto al 2019. Il risultato del 2020 interrompe il trend positivo che si registrava dal 2014, e riporta il numero di compravendite immobiliari vicino ai valori del 2016.



Turismo

Uno degli effetti più immediati dell’emergenza sanitaria associata al Covid-19 è stato il repentino ridimensionamento e successivamente il blocco dei flussi turistici. I primi effetti sono emersi già nei primi mesi dell’anno, con il diffondersi dell’epidemia in Cina e il conseguente blocco dei voli da e verso il paese asiatico. L’arrivo e la diffusione dell’epidemia in Italia e negli altri paesi europei hanno poi determinato la progressiva adozione di provvedimenti emergenziali che, fra le altre cose, hanno azzerato l’attività turistica.

Nel 2020 a Palermo si sono registrati 262.696 arrivi turistici, con una diminuzione del 63,8% rispetto al 2019. Sono diminuiti maggiormente gli arrivi dei turisti stranieri (73.470, -80,1%) rispetto agli arrivi dei turisti italiani (189.226, -46,9%. I turisti stranieri rappresentano il 28,0% del totale degli arrivi (l’anno precedente erano il 50,9%). Negli esercizi alberghieri si sono registrati 207.509 arrivi, pari al 79,0% del totale, con una diminuzione del 65,3% rispetto al 2019 (-48,5% gli italiani, -82,0% gli stranieri). Negli esercizi extra-alberghieri si sono registrati 55.187 arrivi, pari al 21,0% del totale, con una diminuzione del 56,9% rispetto al 2019 (-38,9% gli italiani, -72,2% gli stranieri.

Sempre nel 2020 si sono registrate 650.195 presenze, con una diminuzione del 59,2% rispetto al 2019. Anche sul versante delle presenze sono diminuiti maggiormente i turisti stranieri, che rappresentano il 32,6% del totale: la componente straniera ha perso il 75,7%, mentre la componente italiana il 39,9%. Negli esercizi alberghieri si sono registrate 491.441 presenze, pari al 75,6% del totale, con una diminuzione del 60,9% rispetto al 2019 (-41,5% gli italiani, -76,7% gli stranieri). Negli esercizi extra-alberghieri si sono registrate 158.754 presenze, pari al 24,4% del totale, con una diminuzione del 52,2% rispetto al 2019 (-31,7% gli italiani, -71,9% gli stranieri.

La permanenza media dei turisti è pari a 2,5 giorni, maggiore per gli stranieri (2,9 giorni) rispetto agli italiani (2,3 giorni). La permanenza media negli alberghi è pari a 2,4 giorni (2,1 per gli italiani e 3,0 per gli stranieri), mentre negli esercizi extra-alberghieri è pari a 2,9 giorni (3,0 per gli italiani e 2,6 per gli stranieri).

Nel confronto con i valori medi regionali e nazionali, nel 2020 a Palermo sia gli arrivi che le presenze hanno fatto registrare tassi di diminuzione più elevati: gli arrivi sono diminuiti del 63,8% a Palermo, del 56,9% in Sicilia e del 57,6% in Italia; le presenze a Palermo sono diminuite del 59,2%, in Sicilia del 56,2% e in Italia del 52,3%.



Istruzione

Gli studenti delle scuole primarie pubbliche nell’anno scolastico 2018/2019 ammontano a 30.168, in diminuzione (-2,3%) rispetto all’anno scolastico precedente. Mediamente vi sono 19,2 alunni per classe, 443,6 alunni per palestra, 156,3 alunni per laboratorio e 13,9 alunni per personal computer. Ogni 100 frequentanti, 4,1 sono stranieri (di cui 3,4 extracomunitari).

Gli studenti delle scuole secondarie di I grado pubbliche sono 21.170, in diminuzione (-2,0%) rispetto all’anno scolastico 2017/2018. Mediamente le classi sono formate da 19,5 alunni, ogni palestra è frequentata da 316 alunni, ogni laboratorio serve 96,2 alunni, e ogni PC è utilizzato da 11,5 alunni. Gli alunni stranieri sono 3,8 ogni 100 frequentanti (di cui 3,3 extracomunitari).

Nelle scuole secondarie di II grado pubbliche gli studenti sono 37.733 (+0,7% rispetto all’anno scolastico precedente). Mediamente vi sono 20,9 studenti per classe, 483,8 studenti per palestra, 103,4 studenti per laboratorio e 10,1 studenti per PC. Su 100 studenti iscritti, il 3% è straniero (di cui il 2,4 extracomunitario).

Fra le scuole secondarie di II grado l’indirizzo che assorbe il maggior numero di studenti è costituito dagli Istituti tecnici, frequentati nell’anno scolastico 2017/2018 da 9.856 studenti, pari al 26,1% del totale. Seguono gli Istituti professionali, con 7.726 studenti (20,5%), i licei scientifici, con 7.148 studenti (18,9%), i licei classici, con 4.389 studenti (11,6%), gli Istituti magistrali, con 4.293 studenti (11,4%), i licei linguistici, con 2.406 studenti (6,4%) e, infine, i licei artistici, con 1.915 studenti (5,1%).

L’Università degli Studi di Palermo registra nell’anno accademico 2019/2020 24.460 studenti iscritti nei corsi di laurea triennali (+6,6% rispetto all’anno accademico 2018/2019), 10.989 iscritti nei corsi di laurea a ciclo unico (-5,2%) e 6.222 iscritti nei corsi di laurea magistrali (+5,7%). La Scuola con il maggior numero di studenti iscritti è la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, con 14.180 studenti (9.549 nei corsi di laurea triennali, 1.531 nei corsi di laurea a ciclo unico e 3.100 nei corsi di laurea magistrali). Seguono la Scuola Politecnica, con 12.680 studenti (9.559 nei corsi di laurea triennali, 993 nei corsi di laurea a ciclo unico e 2.128 nei corsi di laurea magistrali); la Scuola di Medicina e Chirurgia, con 5.220 studenti (1.299 nei corsi di laurea triennali, 3.714 nei corsi di laurea a ciclo unico e 207 nei corsi di laurea magistrali); la Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico Sociali, con 5.053 studenti (1.407 nei corsi di laurea triennali, 3.417 nei corsi di laurea a ciclo unico e 229 nei corsi di laurea magistrali); e infine la Scuola delle Scienze di Base e Applicate, con 4.538 studenti (2.646 nei corsi di laurea triennali, 1.334 nei corsi di laurea a ciclo unico e 558 nei corsi di laurea magistrali).

Nel 2019 si sono laureati 3.978 studenti nei corsi di laurea triennali (+5,6% rispetto al 2018), 1.529 nei corsi di laurea a ciclo unico (+3,6%) e 1.944 nelle lauree magistrali (+5,9%). La Scuola con il maggior numero di laureati è la Scuola delle Scienze Umane e del Patrimonio Culturale, con 2.815 laureati (1.663 nei corsi di laurea triennali, 203 nei corsi di laurea a ciclo unico e 949 nei corsi di laurea magistrali). Seguono la Scuola Politecnica, con 2.292 laureati (1.430 nei corsi di laurea triennali, 222 nei corsi di laurea a ciclo unico e 640 nei corsi di laurea magistrali); la Scuola di Medicina e Chirurgia, con 868 laureati (316 nei corsi di laurea triennali, 461 nei corsi di laurea a ciclo unico e 91 nei corsi di laurea magistrali); la Scuola delle Scienze di Base e Applicate, con 767 laureati (408 nei corsi di laurea triennali, 146 nei corsi di laurea a ciclo unico e 213 nei corsi di laurea magistrali); e infine la Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico Sociali, con 709 laureati (161 nei corsi di laurea triennali, 497 nei corsi di laurea a ciclo unico e 51 nei corsi di laurea magistrali.

Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti, nell’anno accademico 2019/2020, sono 1.180 per i corsi di primo livello, 348 per il biennio specialistico e 18 per il ciclo unico quinquennale in Restauro.



Trasporti e comunicazioni

I dati delle immatricolazioni di auto e moto del 2020 risentono fortemente dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e del prolungato periodo di lockdown deciso dal Governo per contrastare la diffusione dei contagi: a livello nazionale sono state immatricolate 1.437.259 autovetture, con una diminuzione del 26,2% rispetto al 2019, e 216.979 motocicli, con una diminuzione del 6,6%.

A Palermo nel 2020 sono state immatricolate 8.456 auto, il 25,8% in meno rispetto al 2019. Il numero di autovetture immatricolate è decisamente più basso rispetto a quelle immatricolate dieci anni prima: rispetto al 2010 si registra infatti una diminuzione del 52,2%. E anche nel confronto con il 2015, il numero di auto immatricolate registra una diminuzione del 16,1%.

Le immatricolazioni di motocicli, a differenza delle auto, non hanno risentito dell’effetto lockdown: sono stati immatricolati 3.649 motocicli, con un incremento del 3,6% rispetto al 2019. Nonostante i quattro incrementi consecutivi nelle immatricolazioni registrati fra il 2014 e il 2017 e gli incrementi del 2019 e del 2020, rispetto al 2010 si registra ancora una diminuzione del 44,7%. Nel confronto con il 2015 si registra invece un incremento del 29,8%.

Il porto di Palermo, nel 2020, ha registrato l’arrivo di 3.695 navi, 174 in meno rispetto al 2019 (+4,5%). numeri relativi ai passeggeri, sia dei traghetti che delle crociere, risentono fortemente del prolungato periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e più in generale dei provvedimenti governativi di limitazione degli spostamenti. I passeggeri dei traghetti sono diminuiti del 42,7% in termini di sbarchi, e del 40,7% in termini di imbarchi. Ancora maggiore la diminuzione del traffico crocieristico: sono diminuiti dell’88,7% gli sbarchi e dell’89,4% gli imbarchi.

Come per l’attività portuale, anche l’attività aeroportuale ha fortemente risentito del prolungato periodo di lockdown dovuto all’emergenza sanitaria e più in generale dei provvedimenti governativi di limitazione degli spostamenti. L’attività dell’aeroporto Falcone-Borsellino nel corso del 2020 ha fatto registrare il dimezzamento del numero dei voli rispetto all’anno precedente: da 51.036 a 25.445 (-50,1%). Ancora maggiore la diminuzione del numero dei passeggeri, passati da 6.998.336 a 2.668.042 (-61,6%). I mesi con le diminuzioni più forti sono quelli del lockdown: ad aprile i passeggeri sono diminuiti del 99% e a maggio del 97,8%. L’unico mese con il segno positivo nel confronto con l’anno precedente è gennaio (quando ancora non era stata dichiarata l’emergenza sanitaria), con un incremento del 7% rispetto allo stesso mese del 2019.

Gli effetti del prolungato periodo di lockdown e delle successive limitazioni agli spostamenti si sono manifestati anche sul numero di incidenti stradali: nel 2020 si sono verificati 1.359 incidenti stradali, con una diminuzione del 27,7% rispetto al 2019, sono morte 19 persone (-26,9%) e sono rimaste ferite 1.730 persone (-30,4%). Allargando l’analisi al decennio 2010-2020, il dato dell’ultimo anno accentua il trend decrescente del numero di incidenti stradali e del numero di feriti. Dal 2010 al 2020 il numero degli incidenti è diminuito del 45% e quello dei feriti del 49,8%. Più contrastato l’andamento del numero dei decessi, che manifesta forti oscillazioni dovute al (fortunatamente) basso numero di eventi luttuosi. Dal 2010 al 2020 il numero dei morti è comunque sensibilmente diminuito (-51,3%). È da rilevare l’elevato numero di pedoni fra le vittime della strada: nel 2020 sono deceduti 6 pedoni (tutti di sesso maschile), pari al 31,5% del totale dei decessi per incidenti stradali, e sono rimati feriti 172, pari al 9,9% del totale dei feriti. La maggior parte dei pedoni deceduti, 5 su 6, erano persone anziane, di 65 anni e più, mentre la sesta vittima era un ragazzo fra i 15 e i 17 anni.



Giustizia

Nei dati dei delitti denunciati nel 2020 si possono facilmente leggere gli effetti del prolungato lockdown deciso dal Governo per contrastare la pandemia: si è infatti registrato un generalizzato calo di quasi tutti i delitti, e un forte aumento delle frodi, delle truffe e dei delitti informatici.

A Palermo, nel 2020, sono stati denunciati complessivamente dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria 25.735 delitti, valore in diminuzione rispetto al 2019, quando i delitti denunciati erano stati 29.978 (-14,2%). Il numero di delitti denunciati nel 2020 è il più basso degli ultimi cinque anni. Rispetto al 2015, quando vi erano state in totale 34.725 denunce, si è rilevata una diminuzione del 25,9%. Il tasso di delittuosità totale, che nel 2015 era pari a 5.133,3, nel 2016 è sceso a 4.674 e nel 2017 a 4.428 delitti ogni 100 mila abitanti. L’inversione di tendenza del 2018 ha determinato un incremento del tasso, che ha raggiunto il valore di 4.678,5 delitti ogni 100 mila abitanti, per poi ridiscendere nel 2019 a 4.537,4 e nel 2020 a 3.995,7.

Limitando l’analisi ai delitti che determinano maggiore allarme sociale, si rileva che nel 2020 si è registrato soltanto un omicidio volontario, 5 in meno rispetto al 2019 (-83,3%). Nell’arco temporale considerato (2015-2020), il numero di omicidi volontari, pari a 7 nel 2015, è andato via via diminuendo fino a raggiungere un primo minimo (2 omicidi) nel 2018, per poi rimbalzare nel 2019 a 6 e ridiscendere a 1 nel 2020. Sono diminuiti anche i tentati omicidi, passati da 13 a 12 (-7,7%). Il valore del 2020 è vicino al minimo del quinquennio (11 tentati omicidi nel 2017) e distante dal valore massimo registrato nel 2016 (22 tentati omicidi).

Nel 2020 si è registrata una consistente diminuzione dei furti, che ha rafforzato la tendenza alla diminuzione che si rileva fin dal 2015: rispetto al 2019 sono diminuiti del 24,9%, passando da 15.361 a 11.538. Rispetto al 2015, quando i furti erano stati 21.188, il dato del 2020 è più basso del 45,5%. I furti con strappo (ovvero gli scippi) sono passati da 515 nel 2015 a 428 nel 2016, per poi proseguire la discesa negli anni successivi: 360 nel 2017, 329 nel 2018, 277 nel 2019 e 242 nel 2020 (-12,6% rispetto al 2019 e -53,0% rispetto al 2015). I furti con destrezza (ovvero i borseggi) nella prima parte del quinquennio hanno manifestato una tendenza all’aumento: partiti da 1.736 nel 2015, hanno raggiunto il massimo di 2.016 nel 2017. Nel 2018 si è invece registrata una sensibile diminuzione, con 1.760 denunce, diminuzione che è proseguita anche nel 2019, con 1.365 denunce e soprattutto nel 2020, con 685 (-49,8% rispetto all’anno precedente e -60,5% rispetto al 2015). I furti in abitazioni, dopo la preoccupante impennata registrata negli anni passati (in particolare nel 2012 e nel 2013), negli ultimi anni hanno fatto registrare una sensibile diminuzione, che li ha portati da 1.444 del 2015 a 549 del 2020 (-21,8% rispetto al 2019 e -62,0% rispetto al 2015). I furti di mezzi di trasporto nel 2020 sono complessivamente diminuiti. I furti di ciclomotori sono stati 356, l’11,2% in meno rispetto all’anno precedente e il 53,9% in meno rispetto al 2015. I furti di motocicli sono stati 1.135, il 22,5% in meno rispetto al 2019 e il 32,1% in meno rispetto al 2015. I furti di autovetture sono stati 2.244, il 12,6% in meno rispetto al 2019 e il 36,6% in meno rispetto al 2015.

Le rapine in complesso, dopo il sensibile incremento fatto registrare nel 2012, quando hanno raggiunto quota 1.663, a partire dal 2013 hanno iniziato a seguire un trend decrescente, che le ha portato nel 2015 sotto quota 1.000. Nel 2017 si è rafforzata la tendenza alla diminuzione, con un - 29,6% rispetto all’anno precedente, e negli ultimi tre anni il numero complessivo di rapine è diminuito ancora: nel 2020, in particolare, si sono registrate 489 rapine, il 22,7% in meno rispetto al 2019 e ben il 52,8% in meno rispetto al 2015. Le rapine in abitazione, dopo le forti diminuzioni registrate negli anni precedenti, che hanno fortemente ridimensionato il fenomeno, nel 2018 erano aumentate del 27,6% sull’anno precedente. Nel 2019 è invece ripresa la tendenza alla diminuzione, proseguita anche nel 2020: si sono registrate 18 rapine in abitazione, il 28,0% in meno rispetto al 2019 e ben il 66,7% in meno rispetto al 2015. Le rapine in banca sono sensibilmente diminuite: 2, il 60,0% in meno rispetto al 2019 e l’81,8% in meno rispetto al 2015. Sono diminuite per il secondo anno consecutivo le rapine negli uffici postali, che nel 2018 erano invece fortemente cresciute: 3 rapine, con una diminuzione del 40,0% rispetto al 2019 e del 66,7% rispetto al 2015. Anche nel 2020, come già dal 2014, sono diminuite le rapine nei confronti di cittadini in pubblica via, passate da 549 nel 2015 a 266 nel 2020 (-19,6% rispetto al 2016 e -51,5% rispetto al 2015). Sono fortemente diminuite, dopo due anni di aumenti, anche le rapine in esercizi commerciali: si sono registrate 96 rapine, il 38,1% in meno rispetto al 2019. Rispetto al 2015, quando erano state denunciate 234 rapine, si registra una diminuzione del 59,0%.



Palermo nei Censimenti

La popolazione residente a Palermo rilevata al Censimento permanente del 2020 è pari a 637.885 abitanti, di cui 303.848 di sesso maschile e 334.037 di sesso femminile. Rispetto al Censimento permanente del 2019 si è registrata una diminuzione di 9.537 unità, pari all’1,5%, e rispetto al Censimento del 2011 una diminuzione di 19.676 unità, pari al 3,0%. Andando ancora più indietro nel tempo, si rileva che nel 1971 i residenti a Palermo erano 642.814, cresciuti fino a oltre 700 mila nel 1981 (701.782, +9,2%). Nel 1991 l’ammontare della popolazione è rimasto sostanzialmente stabile, appena sotto quota 700 mila (698.556, -0,5%). Nel 2001 la popolazione residente si è fermata a 686.722 abitanti, con una diminuzione dell’1,7%, e nel 2011 a 657.561, con una diminuzione del 4,2%.

Nel 2020 il 14,3% della popolazione residente aveva un’età compresa fra 0 e 14 anni, il 16,1% fra 15 e 29 anni, il 18,3% fra 30 e 44 anni, il 29,3% fra 45 e 64 anni, e il 22,0% un’età pari o superiore ai 65 anni. Dal 1971 al 2020 si è registrato un progressivo invecchiamento della popolazione: i ragazzi (0-14 anni) si sono più che dimezzati, passando da 186.676 (pari al 29% del totale) nel 1971 a 91.142 (pari al 14,3%) nel 2020, mentre gli anziani (65 anni e più) sono più che raddoppiati, passando da 58.105 (pari al 9%) nel 1971 a 140.421 (pari al 22,0%) nel 2020.

Le sensibili modifiche della struttura per età della popolazione hanno determinato forti variazioni in alcuni indicatori demografici, quali l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di vecchiaia e l’indice di ricambio generazionale. L’indice di dipendenza strutturale dei giovani, dato dal rapporto fra la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione di età compresa fra15 e 64 anni, che nel 1971 era pari a 46,9 (ovvero vi erano 46,9 ragazzi ogni 100 persone in età lavorativa), nel 1981 è sceso a 41,1, nel 1991 a 31,3, nel 2001 a 25,8, nel 2011 a 22,2, e infine nel 2020 a 22,4, meno della metà del valore iniziale. Per converso, l’indice di dipendenza strutturale degli anziani, dato dal rapporto fra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa fra15 e 64 anni, nel 1971 era pari a 14,6, e nei Censimenti successivi è via via cresciuto fino ad arrivare a 34,6, più del doppio del valore del 1971. L’indice di vecchiaia, dato dal rapporto fra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni, nel periodo in esame si è quintuplicato, passando da 31,1 anziani ogni 100 ragazzi nel 1971 a 154,1 anziani ogni 100 ragazzi nel 2020. L’indice di ricambio generazionale, dato dal rapporto fra la popolazione di età compresa fra 0 e 14 anni e la popolazione di 65 anni e più, nel 2020 si è ridotto a un quinto del valore registrato nel 1971, passando da 321,3 a 64,9 ragazzi ogni 100 anziani.

I dati relativi alla popolazione residente per titolo di studio (popolazione di sei anni e più fino al 2011, di nove anni e più dal 2018) mettono in luce un progressivo innalzamento del livello di istruzione. Nel 1971 i laureati erano 20.613, pari al 3,6% del totale; i diplomati 51.479, pari al 9,1%; le persone con licenza media inferiore 84.776, pari al 14,9%; le persone con licenza elementare 206.324, pari al 36,4%; gli alfabeti senza titolo di studio 163.155, pari al 28,8%, gli analfabeti 41.073, pari al 7,2%. In altri termini, quasi nove residenti su dieci non arrivavano al diploma. Nel 2020, dopo quasi cinquant’anni, i laureati sono 94.613, pari al 16,1% del totale; i diplomati 179.825, pari al 30,7%; le persone con licenza media inferiore 187.220, pari al 31,9%; le persone con licenza elementare 95.235, pari al 16,2%; gli alfabeti senza titolo di studio 24.190, pari al 4,1%, gli analfabeti 5.163, pari allo 0,9%. In altri termini, le persone che non arrivano al diploma sono scese da quasi nove a meno di sei su dieci.



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