Corleone ricorda Placido Rizzotto senza il Comune

Cultura | 8 marzo 2016
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Il sindaco nega la piazza organizzando una commemorazione in proprio, la Cgil si rivolge alla presidente dell' Antimafia, il centro Pio La Torre chiede le dimissioni del primo cittadino: a Corleone che rischia lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dal Viminale, Placido Rizzotto, coraggioso sindacalista socialista ucciso dal boss Luciano Liggio 68 anni fa, viene ricordato  per la prima volta in due diverse commemorazioni che si guardano in cagnesco. Una l'ha organizzata il sindaco Lea Savona, che ha risposto "picche" alla richiesta della Cgil di utilizzare, come ogni anno, piazza Garibaldi, dove c' è il busto bronzeo di Rizzotto. "Si comunica che l' amministrazione comunale ha già programmato per la stessa data, dalle ore 10 alle 11:30, l' organizzazione dello stesso evento", recita lapidario il fonogramma del primo cittadino che ha deciso di negare la piazza al sindacato e organizzare una commemorazione "istituzionale" nello stesso luogo in cui per decenni i corleonesi hanno ricordato il sacrificio del loro concittadino.

E il presidente del centro Pio La Torre, Vito Lo Monaco, attacca: "Il sindaco dovrebbe avere il pudore di dimettersi, è inaudito che abbia rifiutato la piazza per la commemorazione, è la conferma di un' antimafia parolaia". La Cgil chiede aiuto alla Bindi, questa mattina a Palermo ospite proprio del sindacato, chiedendole di "fare chiarezza". "Per noi - dice il segretario regionale Enzo Campo - i dirigenti sindacali uccisi rappresentano la memoria, la storia, di tutta l' Italia. Noi abbiamo questo orgoglio. La nostra memoria non è di parte ma è la memoria collettiva nazionale". 

«Il comune di Corleone ha una commissione di accesso nominata dal prefetto e come tale è sotto attenzione. Aspettiamo quello che la commissione avrà da dire e come sempre facciamo con tutti i comuni che sono in odore di mafia, seguiamo gli atti di chi è preposto a prendere le decisioni. Invitiamo sempre le commissioni di accesso a fare un lavoro rigoroso, tanto più in un comune simbolo come Corleone», continua lapidaria la presidente della commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi.  «Io spero che Placido Rizzotto oggi venga ricordato da tutti - ha aggiunto - è una di quelle persone alle quali non possiamo non fare riferimento quando parliamo di lotta alla mafia,diritti e lavoro. Sono contenta di essere oggi qui a Palermo e voglio dedicare questa giornata a Rizzotto, la Cgil mi pare abbia trovato comunque il modo di ricordare un loro glorioso iscritto, un sindacalista»

Ma escludendo la Cgil del paese, il sindaco l' ha anche sollevata dall' imbarazzo di una manifestazione comune, come dice il sindacalista Dino Paternostro: "Ricordare Placido insieme a un' amministrazione potenzialmente infiltrata dalla mafia sarebbe stato davvero poco opportuno". Il nuovo capitolo della tormentata memoria di Rizzotto, ucciso da Luciano Liggio 68 anni fa, gettato nelle viscere della rocca Busambra e sepolto solo quattro anni fa, quando si è avuta la certezza che quelle ossa riemerse dal passato erano le sue, si scrive in una Corleone segnata di nuovo dalla presenza mafiosa al palazzo comunale, dove tre ispettori della Prefettura stanno ultimando la caccia alle infiltrazioni mafiose che verranno condensate in una relazione da inviare al ministro dell' Interno. A negare la piazza alle bandiere rosse della Cgil non c' erano riusciti, in quasi 70 anni, né il capomafia Michele Navarra, né, negli anni 60 e 70, Vito Ciancimino: c' è riuscita, quest' anno, il sindaco Lea Savona, che spiega così la sua scelta: "Placido Rizzotto è patrimonio di tutta la città, non della Cgil, e noi lo ricorderemo prima in piazza Garibaldi, poi al cimitero con la deposizione di una corona di fiori sulla tomba e una messa celebrata da fra Giuseppe Gentile", lo stesso che ha celebrato il matrimonio tra la figlia di Totò Riina, Maria Concetta, e Tony Ciavarello.

Ed è proprio al cimitero che la Cgil ha organizzato la sua commemorazione alternativa, con l' arrivo da Palermo delle altre associazioni antimafia, da Libera al centro Pio La Torre, dall' Anpi all' Arci, per deporre le corone di alloro sulla tomba, leggere le poesie dedicate a Rizzotto dagli studenti e ricordare nel centro multimediale il suo ruolo di partigiano e dirigente contadino. Conclude Placido Rizzotto, nipote del sindacalista ucciso: "La società sana e gli studenti sono con noi, noi Rizzotto siamo sempre stati abituati a lottare contro le istituzioni: dispiace, invece, che nel 2016 qui a Corleone si parli ancora di infiltrazioni mafiose dopo tutto quello che è stato fatto per riscattare il nome di questo paese".



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