Contro "la secessione dei ricchi" la barriera della Costituzione
“La secessione dei ricchi” – come è stata definita la nuova “autonomia” di alcune regioni d’Italia a causa delle devastanti conseguenze che la sconvolgente applicazione provocherebbe nel paese, soprattutto nelle regioni del Sud – sarà lo scottante e attualissimo tema che Massimo Villone affronterà a Catania venerdì 17, alle ore 17,30 presso il salone Russo della Cgil di via Crociferi. L incontro-dibattito con il noto studioso si configura un’occasione imperdibile per approfondire uno dei temi più controversi dell’attualità politica, che da mesi cova nei programmi di una parte dell’attuale governo leghista-pentastellato. Gli intervenuti avranno infatti la possibilità di interloquire con l’autorevole relatore, ponendo domande (e chiarendo dubbi) ad uno dei più accreditati giuristi italiani dotato della straordinaria capacità di argomentare con linguaggio alto, ma fruibile da tutti. Villone, ex PC, classe 1944, ha conseguito un Master presso “Harvard Law School” ed è stato Senatore della Repubblica durante quattro legislature. Attualmente editorialista del quotidiano “Il Manifesto”, è autore di saggi nei quali ha analizzato, con occhio lucido, gli agitati eventi politici dell’attualità. Tra le sue più recenti pubblicazioni da ricordare “Italia, divisa e diseguale” sulle Autonomie Differenziate, un progetto voluto, soprattutto dalla Lega, ribattezzato appunto “La secessione dei ricchi”. Tra le molte cariche ricoperte Villone è altresì Presidente del Coordinamento Democrazia Costituzionale (CDC), associazione nata soprattutto per contrastare il progetto di ri-scrittura della Carta Costituzionale voluto dal governo Renzi. Il CDC, in prima linea nella campagna per il “NO” al Referendum del 4 dicembre 2016, è uno dei principali schieramenti che determinarono la schiacciante vittoria sulle ragioni del “Sì”. Il disegno politico della “separazione dei ricchi”, determinerebbe, di fatto, un vero e proprio distacco di alcune regioni, dando vita a quel vecchio e mai abbandonato progetto dalla Lega, ripresentato oggi in maniera dissimulata e subdola, reso quindi ancor più pericoloso perché gabellato in forma “indolore” e “legalizzata” Se tale progetto passasse si avvererebbe, in pratica, uno dei sogni irrealizzati della Lega, quello della tanto anelata “secessione” (che fu cavallo di battaglia di Bossi), aggirando uno dei caposaldi della Costituzione Italiana che vuole il paese uno ed indivisibile. Nei suoi articoli Villone denuncia la mancanza di dibattito pubblico, di una analisi profonda dei costi-benefici, insistendo sulla forte spaccatura determinatasi nel Paese ed anche all’interno dello stesso governo, sulla creazione di fatto di regioni a più velocità, sulla totale mancanza di trasparenza e sulle effettive conseguenze di un simile provvedimento che tende a minare, soprattutto, i settori della scuola e della sanità. Una “secessione dei ricchi”, ma anche dei “diritti”, quindi una ”Italia più divisa e diseguale”, una Repubblica profondamente diversa da quella voluta dai Padri e dalle Madri costituenti. L’appuntamento di venerdì a Catania resta, dunque, una delle poche occasioni per prendere coscienza di uno dei gravissimi problemi oggi al centro delle scelte politiche, ma ampiamente sottotaciuto.
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