Comuni siciliani al voto: la Lega non sfonda, crolla il M5S

Politica | 29 aprile 2019
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Ormai da alcuni anni le coalizioni locali in occasione dell'elezione del sindaco e dei consigli comunali sono difficilmente definibili in termini di schieramenti politici.  Prevalgono spesso logiche locali, accordi trasversali, interessi che si compongono di volta in volta con l'obiettivo di conquistare il governo del comune. Ciò rende in genere difficile una lettura dei risultati nella chiave degli equilibri nazionali.  Sul turno di elezioni comunali che si è svolto in Sicilia il 28 aprile, tuttavia, si è determinata un'inattesa visibilità nazionale soprattutto in conseguenza del tour di Matteo Salvini nelle piazze delle città chiamate al voto, ma anche della presenza di Luigi Di Maio a Caltanissetta e di Nicola Zingaretti a Castelvetrano, scelti rispettivamente come luoghi esemplari  in cui segnalare la presenza della propria formazione politica. È perciò possibile, almeno nelle realtà maggiori, introdurre anche alcuni elementi di giudizio politico su quanto è scaturito dalle urne. 

Il primo dato è la generale flessione della partecipazione al voto: appena il 58,44% su scala regionale, con un record di diminuzione dei partecipanti rispetto alle amministrative precedenti che ha toccato il 19,67% a Castelvetrano. In sostanza poco meno di un elettore su due ha preferito disertare le urne, segno di crescente sfiducia nella capacità delle istituzioni democratiche elettive di affrontare e risolvere i problemi della comunità. Il caso di Castelvetrano, comune più volte salito agli onori della cronaca per l'intreccio tra potere locale, affari e mafia appare il più eclatante, ma la tendenza è generalizzata. 

Vediamo i risultati: a Bagheria,  comune governato dai Cinque stelle ha vinto al primo turno col 46% Filippo Tripoli candidato da una  coalizione che andava dal PD ad alcune espressioni civiche e del centro destra, lasciando a distanza Gino Di Stefano candidato unitario deldel centro destra ma in realtà espressione della Lega. I grillini, dopo cinque anni di amministrazione vengono drasticamente ridimensionati e la loro candidata Romina Aiello non supera il 10%. L'altro sindaco che supera brillantemente il primo turno è  Carmelo Scandurra ad Acicastello,  espressione di una coalizione civica che trova riferimento politico nell'area democratica che fa capo al deputato regionale Luca Sammartino. Negli altri centri maggiori si va al ballottaggio con qualche sorpresa: a Caltanissetta lo scontro sarà tra centrodestra e cinquestelle,  che conquistano con il 13,5% la palma di lista maggiormente votata al Consiglio. Fuori dal ballottaggio il candidato di centrosinistra Salvatore Messana, in passato già due volte sindaco; eppure nel capoluogo della Sicilia centrale il centrosinistra aveva governato negli ultimi anni con Giovanni Ruvolo che non si era ricandidato. Oscar Aiello della Lega è quarto. Anche a Gela i grillini fanno i conti con la delusione degli elettori che avevano affidato loro, con larga messe di consensi, la città cinque anni orsono. Al secondo turno sarà sfida tra Lucio Greco(37%) e Giuseppe Spata (31%). Male i cinquestelle il cui candidato Simone Morgana si ferma al 14%. A Castelvetrano, comune sciolto per mafia due anni fa, si sfideranno al ballottaggio Calogero Martire (29%) del centrodestra (senza Lega e FdI) e Enzo Alfano (28%) del M5s; si ferma attorno al 17% invece Pasquale Calamia, unico candidato col simbolo del Pd per il quale si è speso il segretario Nicola Zingaretti che aveva tenuto un comizio in piazza alla vigilia della Liberazione. A Mazara del Vallo, se la vedranno al secondo turno Salvatore Quinci (33%) sostenuto da liste civiche e Giorgio Randazzo(21,1%), il candidato della Lega. A Monreale il duello al ballottaggio sarà tra Alberto Arcidiacono (24%), autonomisti e Diventerà bellissima, e l’uscente Pietro Capizzi (23%),appoggiato da una parte del Pd e da pezzi del centrodestra. Il candidato della Lega è rimasto al disotto del 13%. 

Chi ha vinto e chi ha perso? Come sempre, tutte le formazioni politiche rivendicano risultati positivi; tuttavia alcune tendenze sono evidenti. La prima riguarda il PD che, dove si è presentato da solo, resta inchiodato a risultati tutt'altro che brillanti. Situazione che si è più volte ripetuta in precedenti tornate amministrative e di cui i Democratici appaiono consapevoli, tanto che, con l'eccezione di Castelvetrano dove le compagnie erano tutte cattive,- hanno scelto la linea del cosiddetto civismo, cioè la partecipazione ad ampie coalizioni locali. Perdono nettamente i cinquestelle dove hanno governato. Hanno buon tempo i dirigenti grillini a dichiarare che sia a Gela che a Bagheria i sindaci uscenti erano stati allontanati dal Movimento, ma la dura realtà dei numeri conferma che l'inusitata abbondanza di voti delle elezioni politiche è un ricordo lontano e che le esperienze di governo in diverse città siciliane hanno scontato limiti difficilmente superabili e suscitato la delusione di molti elettori. Vince ma non stravince Matteo Salvini, che non trova l'atteso riscontro al massiccio investimento speso nelle piazze siciliane. La Lega, che in Sicilia non aveva mai superato il 5% , quasi triplica i voti e porta al ballottaggio i suoi candidati in comuni importanti come Mazara del Vallo e Gela; ma lo sfondamento atteso da Salvini non si è verificato., nonostante la capacità di rastrellare personale politico in cerca di collocazione da tutto l'arco delle forze politiche: dalla destra così come da aree che non era lecito immaginare sensibili al messaggio del “capitano”, per esempio l'ex responsabile di Libera a Gela. 

Naturalmente, si tratta di valutazioni provvisorie, perché solo i ballottaggi del 12 maggio sapranno darci la risposta definitiva sull'esito di questo turno elettorale, piccolo come numero di lettori coinvolti, ma caricato di significati politici forse eccessivi. Per quella data però saremo già nel pieno della campagna elettorale per il Parlamento Europeo, quello si appuntamento politico di prima grandezza per l'Italia e per il destino dell'Unione. Nel frattempo guardiamo con speranza alle notizie che giungono da Madrid...

 di Franco Garufi

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