“Coda”, remake di un film francese pluripremiato alla notte degli Oscar
Cultura | 5 aprile 2022

di Franco La Magna
“C.O.D.A - I Segni del Cuore” (2021) diretto da Sian Heder, un remake del pluripremiato film francese “La Famiglia Belier” – (liberamente tratto dal libro autobiografico Les mots qu’on ne me dit pas di Véronique Poulain), ora vincitore di 3 premi Oscar: Miglior Film, Miglior Sceneggiatura non originale e Miglior Attore non protagonista (Troy Kotsur) – è ora nelle sale italiane, dopo il passaggio in home-video, streaming e la pay tv.
Sembra incredibile che un remake - interpretato da Emilia Jones insieme ad attori sordi e udenti, tra cui il premio Oscar Marlee Matlin (l’attrice di “Figli di un dio minore”), possa aver fatto incetta di ben tre statuette. Ma a quanto pare la disabilità paga e il premiato Troy Kotsur, come Miglior attore non protagonista – che ha dedicato il premio alla Comunità C.O.D.A (Children of Deaf Adults), alla Comunità Sorda e a tutte le persone con disabilità – ha intenerito la platea (ritirando la statuetta, citando anche mamma, papà e fratello) in standing ovation per qualche minuto. Miracolo ad Hollywood o miracolo produttivo, per un film coprodotto da tre corazzate USA, Francia e Canada?
Un film oggettivamente mediocre, cheopo uno spettacolo certamente non drammatico, sempre mantenuto sul registro della commedia, che riesce ad affrontare con intelligenza e perfino con più di una tirata umoristica il tema, questo sì davvero oggettivamente doloroso, della disabilità, senza cadere nel patetismo, sempre in agguato quando si trattano argomenti così grevi.
Ultimi articoli
Pippo Oddo, tante vite
e un sogno incompiutoL’emozione dei ragazzi
per La Torre e Di Salvoi giovani promuovono
il ricordo di Pio La Torre
e Rosario Di SalvoGerges Simenon,
la vita in tanti fotogrammi
di bellezzaGiustizia, dove porta la riforma di Nordio
Solo lo stupro nero diventa caso nazionale
Meli, l'intellettuale
distante dalle accademieMercati azionari, la Grande Rapina
Storie di amore,
orrore e coltelliDonne, pregiudizi
e violenza di genere