Cinema, Wong Kar-Wai integrale aprirà il Sicilia Queer a Palermo

Cultura | 28 maggio 2021
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L’undicesima edizione del Sicilia  Queer si realizza in presenza dal 3 al 6 giugno e proseguirà  dall’8 al 12 settembre con le sezioni competitive e la sua  consueta programmazione. Il Festival si aprirà a Palermo, al  cinema De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa, con la  proiezione in anteprima regionale di «Happy Together», film cult  di Wong Kar-Wai restaurato in 4K che prevede l’integrazione di  alcune scene censurate dalla distribuzione negli anni Novanta.

 Già dal 29 maggio, e fino al 5 giugno, la sezione Nuove  lezioni siciliane proporrà il workshop condotto dal regista  palestinese Kamal Aljafari, che coinvolgerà dodici studenti  provenienti da tutta Europa per una settimana di seminario  intensivo con uno degli autori più poetici del cinema  contemporaneo, premiato in tutto il mondo. Alle attività  seminariali si affiancheranno proiezioni e incontri - in dialogo  con critici e studiosi di cinema come Davide Oberto e Paola  Caridi - aperti al pubblico, che sfoceranno nel convegno  internazionale «Transitions: Moving Bodies and Images"  organizzato dal Necs (European network for cinema and media  studies) e in programma online (Palermo, 7 - 13 giugno). In  quella stessa sede, l’8 giugno è previsto un incontro con Kamal  Aljafari dal titolo «Cinema as a Country», mentre il 13 giugno  "Queering Mediterranean Identities» sarà l’appuntamento con lo  scrittore e regista franco-marocchino Abdellah Taïa, uno dei tre  keynote speaker del convegno.

 La prima parte del Sicilia Queer recupera nello stesso tempo  alcune delle sezioni storiche del Festival che lo scorso anno,  eccezionalmente, sono state sospese per la pandemia.

 Tra i titoli della sezione non competitiva Panorama Queer  spicca la presenza dell’ultimo film di Bertrand Bonello, «Zombi  Child» (Francia, 2019), ma pure l’ultimo film di Bruce LaBruce  "Saint-Narcisse», nonché i due vincitori del Teddy Award al  Festival di Berlino 2020, «Si c'était de l’amour» (Francia,  2020) dell’austriaco Patric Chiha dedicato alla compagnia di  Gisèle Vienne e l’opera prima di Faraz Shariat «Futur Drei"  (Germania, Iran, 2020).



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