Catania, il teatro Brancati riporta in scena "Fiat voluntas dei"

Cultura | 13 maggio 2019
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Porge i saluti con un dilettevole arrivederci alla prossima stagione – donando al suo numeroso pubblico di “aficionados”, una scoppiettante rappresentazione di un celebre classico del teatro siciliano – il “Brancati” di Catania, che riporta in questi giorni sulle scene (fino al 26 maggio) il popolarissimo “Fiat voluntas dei” di Giuseppe Macrì, divenuto ormai irrinunciabile “fetisch”, per molti anni cavallo di battaglia dell’indimenticato Angelo Musco, coinvolto nel 1935 anche in una effervescente versione cinematografica diretta da Amleto Palermi. 

Qui, amatissimo dal pubblico etneo (e non solo), l’immarcescibile Tuccio Musumeci (nei panni calzanti di padre Attanasio, bonario parroco di paese coinvolto suo malgrado in tresche d’amore) – inimitabile nella sua caratteristica e irresistibile mimica facciale e sempre attento alle giuste entrate delle battute – scuote dalle sue spalle di ultraottuagenario ogni incrostazione d’anziano mattatore, restituendo alla commedia la verve originaria e quasi uno smalto “attuale”, aiutato dalla rigorosa messinscena di Romano Bernardi che pur fedele al testo originario ne filtra umori e situazioni atemporali, sempre attualissime. Accanto a Musumeci, protagonista assoluto, un cast equilibratissimo composto da Debora Bernardi, Lorenza Denaro,  Margherita MignemiPlinio MilazzoSanto PennisiSanto SantonocitoAldo ToscanoGiuseppe Ferlito e Olivia Spigarelli; produzione “Teatro della Città-Centro di produzione teatrale. Presentata al “Verga” la nuova “sontuosa” stagione dello Stabile di Catania. Titolo: "Meravigliosi inganni" per un ricco cartellone, creato dalla direttrice Laura Sicignano con una policroma scelta di titoli e artisti di punta del panorama italiano.

 Una stagione in bilico tra classici e innovazione, con numerose produzioni e coproduzioni del Teatro, a partire da titolo inaugurale, un adattamento dell’"Antigone” di Sofocle, con Creonte è affidato a Sebastiano Lo Monaco. Tra gli artisti in cartellone Gabriele Lavia, Monica Guerritore, Massimo Venturiello ed Emma Dante. Titoli: "Lu cori nun 'nvecchia", un omaggio all'opera di Nino Martoglio, "L'onore perduto di Katharina Blum", dal romanzo di Heinrich Böll, "Nella mia carne", di Vincenzo Pirrotta, “Romeo e Giulietta” con dodici adolescenti catanesi, “Hans(el) e Gret(el)”, scritto e diretto da Emma Dante, “Berlino” cronache del muro di Ezio Mauro (storia della caduta del sistema comunista), “Naufragata”, produzione Circo Zoé, “Pueblo”,spettacolo di Ascanio Celestini, “La cucina dell’amore” di e con Carmelo Chiaramonte, “Operastracci” di Enzo Toma e Silvia Ricciardelli (stracci prendono vita attraverso l’opera lirica e diventano burattini nelle mani dei giovani attori). Tra gli spettacoli ospitiLa cena delle belve” di Vahé Khachà (scrittore armeno naturalizzato francese) nella versione di Vincenzo Cerami. 

Al Teatro Massimo Bellini di Catania fino al 17 Maggio, torna per sette attesissime recite “Madama Butterfly”, celeberrima opera di Giacomo Puccini, in un’edizione al femminile. Sul podio dell’Orchestra dell’ente lirico etneo dirige infatti Gianna Fratta, già più volte ospite della sala del Sada, di solidissima formazione musicale (pianoforte, composizione e direzione d’orchestra, discipline musicali). L’opera è presentata in un nuovo allestimento scenico, firmato da Lino Privitera su scene e costumi di Alfredo Corno e video di Daniel Arena.  Personaggi e interpreti: Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Daria Masiero  Eunhee Kim (11, 14, 16 maggio), Suzuki (Ilaria Ribezzi), Kate Pinkerton (Sabrina Messina), Pinkerton (Raffaele Abete) Alessandro Fantoni (11,14,16maggio), Sharpless (Enrico Marrucci), Giovanni Guagliardo (11,14,16 maggio), Goro (Enrico Zara), Il principe Yamadori (Gianluca Failla), Zio bonzo (Francesco Palmieri), Il commissario imperiale  (Salvo Di Salvo), L’ufficiale del registro (Gianluca Failla). Orchestra e Coro del Teatro Massimo Bellini; Direttore Gianna Fratta; Maestro del coro Luigi Petrozziello; Regia Lino Privitera; Scene e costumi Alfredo Corno.

 di Franco La Magna

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