Cantu e Cuntu. Scene siciliane di lotta e di denuncia

Cultura | 30 agosto 2023
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“Cantu e Cuntu. Scene siciliane di lotta e di denuncia” è il titolo dello spettacolo teatrale che andrà in scena sabato 2 settembre, alle ore 21:30, in Piazza Calogero Troia a Capaci. Lo spettacolo è inserito all’interno del Festival della Legalità - G. Falcone, promosso dal Comune di Capaci con il patrocinio della Regione Siciliana. La struttura dello spettacolo si articola in un insieme di scene autosufficienti, che evocano alcuni degli eventi drammatici che hanno attraversato la storia della Sicilia, almeno a partire dal 1861. L’intento non è quello di restituire una narrazione storiografica della storia regionale siciliana; al contrario, l’obiettivo dello spettacolo è la rimemorazione operante delle lotte, delle proteste, dei soprusi, delle violenze, delle ingiustizie e delle diseguaglianze che si sono sedimentate nella storia collettiva di un popolo. In tal senso, il “cuntu” rappresenta un importantissimo strumento di trasmissione della memoria e di enunciazione collettiva. D’altro canto, alcune tecniche mutuate dal teatro brechtiano, prima tra tutte lo straniamento, stimolano lo spettatore a diventare parte attiva della messa in scena, interpellandolo continuamente e creando quella distanza critica indispensabile per la formazione del giudizio rispetto a ciò che viene rappresentato. Lo scopo è quello di spingere lo spettatore ad attivare una coscienza critica, a porsi interrogativi su temi di rilevanza sociale, a sviluppare una coscienza civile e una partecipazione attiva alla vita comunitaria. Tali prerogative sono indispensabili per un serio e duraturo cambiamento sociale, il quale deve essere perseguito non solo attraverso misure repressiva, ma soprattutto grazie ad una cultura che incentivi la cittadinanza attiva, la legalità, la solidarietà, i diritti civili e sociali, la coscienza critica e la resistenza civile.
Tra le tematiche trattate troviamo le lotte di proteste dei contadini, la lotta alla criminalità mafiosa e i rapporti che la mafia ha intrattenuto con altri fenomeni delinquenziali e con il potere istituzionale, lo sfruttamento degli zolfatari, la resistenza alla guerra e alla povertà, la questione di genere. Lo spettacolo prevede la presenza del coro, che commenterà le scene attraverso i canti dal repertorio della cantautrice folk Rosa Balistreri.
Il ricordo delle lotte del popolo siciliano, inoltre, combatte lo stereotipo della Sicilia come terra del fatalismo senza soluzioni, mostrando invece come da sempre questa terra sia stata attraversata da lotte capaci di coinvolgere fette importanti della popolazione, raggiungendo talora echi nazionali ed internazionali.
Oggi, in un’epoca storica profondamente mutata, solo attraverso la rimemorazione attiva possiamo rilanciare le grandi battaglie del passato, adattandole ai fini e alle specificità contemporanei. Comprendere le continuità e le cesure ci consente di avere uno sguardo quanto più possibile globale sui problemi che ancora oggi attraversano la Sicilia, evitando i due più grossi rischi: 1- pensare che i problemi del passato non ci interessino più; 2- pensare che i problemi del passato siano esattamente gli stessi di quelli di oggi.
 di Giuseppe Pagano

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