Blitz allo Zen, le mamme ringraziano i carabinieri
22 ottobre 2019
A mano a mano che venivano
eseguiti stamattina gli arresti dei giovani accusati di essere
pusher alla caserma dei carabinieri il telefono ha squillato
diverse volte. Erano le mamme del quartiere Zen di Palermo che
ringraziavano i militari per avere liberato almeno per un
periodo le strade del quartiere dallo spaccio. L’operazione
"Take and go» dei militari con il supporto dei sistemi di
videosorveglianza piazzati dai militari ha sgominato una delle
piazze principali dello spaccio di hashish e marijuana. Anche se
in una classifica stilata dai carabinieri il primato dello Zen è
stato scalzato da Ballarò e Sperone rispettivamente primo e
secondo per quantità di droga venduta in città.
I giovani arrestati rispettavano dei turni di lavoro. La loro
paga era 30 o 40 euro al giorno. In alcuni casi sono stati
pagati con dei pezzi di hashish che potevano vendere a loro
volta. Nel quartiere la collaborazione di residenti con gli
spacciatori avviene per le difficoltà economiche. In tanti sono
disponibili a rischiare per tenere in casa o nei magazzini
alcuni chili di droga. «Per questi la ricompensa è di 800 euro
al mese. Il rischio è grande - spiegano gli investigatori - ma
la povertà e la necessità porta anche a rischiare».
«C'è sicuramente il coinvolgimento di tre minorenni, ormai
maggiorenni e soprattutto vi è l’attività di spaccio incessante
che durava dalle 8 alle 20 come una vera e propria fabbrica a
ciclo continuo e che interessava anche soggetti di minore età.
- dice Andrea Senes comandante della compagnia di San Lorenzo -
I minorenni avevano ruoli che si intercambiavano tra loro,
ovvero erano procacciatori, e veri e propri pusher. Allo Zen è
difficile trovare i nascondigli degli stupefacenti». Senes
spiega ancora che «l'attività informativa, l’attivita di analisi
e successiva di videosorveglianza ha consentito di trovare gli
stupefacenti in vari punti, dai serbatoi dell’acqua alle
marmitte di macchina e persino negli pneumatici delle vetture
parcheggiate di persone ignare di tutto».
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