Bindi: i boss alzano il tiro contro gli amministratori
L’attentato di oggi ai danni del presidente del Parco dei Nebrodi a Messina «torna a mostrarci il volto di una mafia violenta e pericolosa. Non possiamo abbassare minimamente la guardia, anzi, le mafie, ancorché piegate, sono ancora forti e come tali richiedono da parte dello Stato un intervento assolutamente prioritario». A parlare è la presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, la quale evidenzia come la mafia, pur avendo dimostrato in tempi recenti di sapere "cambiare pelle», pur di infilarsi più agevolmente dove girano affari, soldi e appalti, mette in guardia sul fatto che le mafie stiano tornando a mostrare la loro violenza e la loro pericolosità.
D’altra parte, l’ultima relazione della Direzione nazionale antimafia, evidenzia come «le fonti della memoria, gli anziani, custodiscono le regole e le regole che servono a far funzionare l'organizzazione, vengono costantemente portate a conoscenza dei soggetti più giovani. Sulla scorta di questo meccanismo si può valutare la capacità di Cosa Nostra di ristrutturarsi e di riorganizzarsi, mantenendo intatte la sua vitalità e la sua estrema pericolosità ed in tal senso non ci si può illudere sul fatto che lo Stato, approfittando della sua momentanea debolezza, possa più agevolmente e definitivamente sconfiggerla».
«Con l’agguato ad Antoci la mafia ha alzato il tiro, lo Stato deve reagire in modo adeguato. Propongo l’invio dell’esercito nei comuni del Parco dei Nebrodi e perquisizioni a tappeto nelle campagne come ai tempi del sequestro Moro e dei Vespri siciliani», chiede il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, secondo il quale «senza un’adeguata reazione da parte dello Stato all’agguato passerebbe il messaggio di un via libera alla nuova stagione stragista».
Di proiettili, aggressioni, auto incendiate e gesti simbolici come teste di capretto mozzate e fatte recapitare negli uffici, parla un recente rapporto di Avviso Pubblico, la rete degli amministratori locali contro le mafie: da inizio anno ci sono stati oltre un centinaio di casi di intimidazioni mafiose e minacce ad amministratori locali, in un’ottantina di comuni di 15 regioni.
Pesa probabilmente il periodo pre-elettorale perchè negli ultimi mesi c'è stato un incremento notevole rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando i casi erano stati una sessantina. A essere presi di mira soprattutto i sindaci, nella maggior parte dei casi, ma anche dirigenti, familiari e candidati. Il poco lusinghiero primato va alla Calabria con diversi sindaci sotto tiro nei paesi della Locride. Pesanti minacce anche ad assessori e consiglieri regionali.
E se il Sud resta la zona dove è più rischioso fare l'amministratore locale, anche in Veneto ci sono stati casi di intimidazioni. Il 24 giugno in Calabria è prevista la la prima Marcia nazionale degli amministratori sotto tiro.
Il Centro Pio La Torre esprime la propria totale solidarietà a Giuseppe Antoci, presidente del Parco dei Nebrodi, vittima questa notte di un agguato mafioso. "Si mobilitino adesso con forza gli allevatori, la cittadinanza e le amministrazioni locali della zona - dichiara Vito Lo Monaco, presidente del Centro - perché l'avviato processo di espulsione dai pascoli dell'infiltrazione mafiosa sia rafforzato e accompagnato da tutte le misure repressive e preventive delle Forze di polizia. Il territorio sia presidiato per assicurare sicurezza e libertà ai cittadini e agli allevatori onesti".
I SINDACI dei Nebrodi, la FAI Anti-racket nazionale rappresentata da Tano Grasso e Pippo Scandurra, il coordinatore Provinciale della FAI Messina, Giuseppe Foti e l’Associazione Pio La Torre, rappresentata dal Presidente Vito Lo Monaco, hanno organizzato una grande manifestazione per dire No alle mafie e di solidarietà a Giuseppe Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi ed alla Polizia di Stato, che da mesi si occupa della sua tutela, con l’adesione dei Sindacati confederali, la Fondazione Caponnetto e Libera Messina.
Alla manifestazione sono invitati e parteciperanno tutte le associazioni antiracket della Sicilia, le organizzazioni sindacali, le scuole, la società civile ed i cittadini dei Nebrodi, che intendono esprimere il loro sostegno ad Antoci ed alla Polizia di Stato, con un corteo che, alle ore 10.00 di sabato 21/5/2016, partirà dalla sede del Parco dei Nebrodi, proseguirà per alcune vie della città, con il passaggio dalla sede del Commissariato P.S. di Sant'Agata e si concluderà in Piazza Castello, dove è previsto l’intervento di istituzioni regionali e nazionali
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