Bankitalia: la Sicilia è ancora nel tunnel
La ripresa in Sicilia? Rinviata, ancora una volta. Il tenue
ottimismo che iniziava a serpeggiare tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 si è già dissolto
e i segnali di miglioramento non hanno trovato conferma. Disoccupazione quasi al 23%, 37
mila posti di lavoro persi, calo della spesa e degli investimenti delle aziende, un Prodotto
interno lordo che dal 2007 - data d'inizio della crisi - ha perso il 13%, persino le
esportazioni (e le importazioni) registrano una fase d'arresto, mentre è praticamente il solo
turismo a crescere: in definitiva, l'economia siciliana resta nel tunnel anche nel primo
semestre del 2014. Tutto questo emerge dal consueto rapporto «Economie regionali»
presentato dalla Banca d'Italia nella sede di via Cavour, a Palermo.
Prosegue dunque nell'Isola il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, che
perdura dal 2007: nel primo semestre del 2014 gli occupati sono diminuiti del 2,8%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un totale di circa 37mila unità. Il calo
è stato più contenuto per le donne rispetto agli uomini (rispettivamente -1 e -3,7%) e la
contrazione è stata più forte per i lavoratori autonomi (-3,6%) rispetto a quelli dipendenti
(-2,5%). Anche se nell'industria si è registrato un modesto recupero del numero di
occupati (1,2%), il tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 e i 64 anni si è ridotto
di quasi un punto percentuale, al 39% rispetto al 55,4% nazionale.
Rispetto all'analogo periodo del 2013, il numero di siciliani in cerca di occupazione è
salito di oltre 27 mila unità nel primo semestre (+7,5%). In Sicilia il tasso di disoccupazione
è aumentato di quasi due punti percentuali, salendo al 22,9%, in maniera similare per
uomini e donne Sia il livello, sia l'incremento del tasso di disoccupazione in Sicilia sono
risultati superiori alla media nazionale e del Mezzogiorno.
Nei primi nove mesi dell'anno, rispetto allo stesso
periodo del 2013, è calato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni da parte delle
imprese siciliane (-4,2%): una riduzione imputabile alla componente ordinaria (-24,9%)
mentre sono leggermente aumentate le ore richieste per la Cig straordinaria e in deroga.
Tra i settori principali il ricorso alla Cig è cresciuto nei servizi di trasporto e
telecomunicazioni e, soprattutto, nell'industria meccanica, mentre è diminuito negli altri
comparti dell'industria manifatturiera, nell'edilizia e nel commercio.
Le aziende che hanno partecipato al sondaggio congiunturale, svolto tra settembre e
ottobre, hanno segnalato un ulteriore calo della spesa per investimenti in tutti i settori
principali.
Inoltre, nei primi nove mesi dell'anno la quota di imprese industriali con fatturato in calo ha
superato quella delle aziende con ricavi in aumento; nello stesso periodo, è continuata la
flessione dell'attività produttiva per l'edilizia. Giù anche le esportazioni: al netto dei derivati
del petrolio -13,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (-0,1% nel Mezzogiorno,
+1,9% nazionale). Positivo il contributo dell'agroalimentare ma non sufficiente per
controbilanciare la flessione nelle esportazioni di prodotti chimici, degli apparecchi
elettronici e della farmaceutica: in calo le vendite verso i Paesi extra Ue (-14,8%), per i
Paesi dell'area europea la flessione si riduce al 4,6% (male Germania e Spagna). Le
importazioni sono in calo del 10,5%.
Prosegue la crisi anche nel settore delle costruzioni: meno aziende (-2%) e minore attività
del settore, con un calo delle ore lavorate denunciate dalle casse edili del 9,8% rispetto al
primo semestre 2013.
Una nota positiva risiede nel valore dei bandi di gara per
opere pubbliche rilevato dal Cresme: l'aumento è del 41,7%,una tendenza in parte
connessa alla fase finale del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 e che
potrebbe rafforzarsi nei prossimi trimestri per la necessità di accelerare la spesa dei fondi
stessi: secondo i dati del ministero per lo Sviluppo economico, a ottobre la spesa
certificata del Programma operativo Fesr era pari al 48,5% della dotazione disponibile. Nel
mercato immobiliare, in base ai dati dell'Agenzia delle entrate, nei primi sei mesi dell'anno
le compravendite residenziali, sono lievemente aumentate (1,1%). «Sul risultato - osserva
Bankitalia - potrebbe aver influito la modifica della tassazione sulle compravendite
immobiliari, in vigore dall'1 gennaio del 2014, che potrebbe aver indotto a posticipare una
parte degli acquisti programmati a fine 2013». In difficoltà servizi e commercio, segni più
arrivano dal turismo: secondo i dati provvisori dell'Osservatorio turistico della Regione, i
flussi verso l'Isola sono aumentati nel primo semestre dell'anno. In particolare, rispetto allo
stesso periodo del 2013, sono in crescita gli stranieri (+10,8%), soprattutto nelle strutture
extra-alberghiere, e la spesa complessiva si è consolidata (+17,4%). Una dinamica,
questa, strettamente collegata all'aumento del traffico aeroportuale nei principali scali
siciliani: il numero di voli è cresciuto del 5,6%, i passeggeri del 7,4%. La crescita più alta
ha riguardato i voli internazionali mentre lo scalo più 'vivacè è quello catanese di
Fontanarossa.
«Continua la situazione congiunturale difficile per
l'economia siciliana - afferma il nuovo direttore di Bankitalia Sicilia, Antonio Cinque -. È una
situazione difficile che risale al 2008, una crisi abbastanza prolungata: i segnali di ripresa,
anche se tenui, l'abbiamo nel settore turismo. Gli stranieri crescono così come i movimenti
aeroportuali. Indicazioni positive anche nelle compravendite residenziali e nelle
concessioni di mutui immobiliari».
La situazione del credito resta negativa. La domanda è ancora stagnante, l'offerta
manifesta qualche rallentamento anche se l'atteggiamento delle banche è più 'apertò. «C'è
un impatto sul prestito alle famiglie, infatti le erogazioni dei mutui immobiliari stanno
tornando a crescere - sottolinea Bankitalia -.
Probabile che questa apertura possa trasmettersi anche alle imprese anche su su
impulso delle manovre di politica monetaria messe in campo a giugno e a settembre».
Al momento, infatti, i prestiti alle imprese erogati dalle banche e dalle società finanziarie si
sono contratti del 3,5% (-3,2% alla fine del 2013); il calo è più pronunciato per le imprese
di costruzione e servizi, in particolare per quelle operanti nel settore dei trasporti. Infine, a
giugno del 2014 i depositi contenuti presso le banche dalle famiglie e dalle imprese
residenti nella regione sono cresciuti dell'1,1% su base annua, in rallentamento rispetto
alla fine del 2013.
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