Bankitalia: la Sicilia è ancora nel tunnel

Economia | 21 novembre 2014
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 La ripresa in Sicilia? Rinviata, ancora una volta. Il tenue

ottimismo che iniziava a serpeggiare tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 si è già dissolto

e i segnali di miglioramento non hanno trovato conferma. Disoccupazione quasi al 23%, 37

mila posti di lavoro persi, calo della spesa e degli investimenti delle aziende, un Prodotto

interno lordo che dal 2007 - data d'inizio della crisi - ha perso il 13%, persino le

esportazioni (e le importazioni) registrano una fase d'arresto, mentre è praticamente il solo

turismo a crescere: in definitiva, l'economia siciliana resta nel tunnel anche nel primo

semestre del 2014. Tutto questo emerge dal consueto rapporto «Economie regionali»

presentato dalla Banca d'Italia nella sede di via Cavour, a Palermo.

Prosegue dunque nell'Isola il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro, che

perdura dal 2007: nel primo semestre del 2014 gli occupati sono diminuiti del 2,8%

rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per un totale di circa 37mila unità. Il calo

è stato più contenuto per le donne rispetto agli uomini (rispettivamente -1 e -3,7%) e la

contrazione è stata più forte per i lavoratori autonomi (-3,6%) rispetto a quelli dipendenti

(-2,5%). Anche se nell'industria si è registrato un modesto recupero del numero di

occupati (1,2%), il tasso di occupazione per la popolazione tra i 15 e i 64 anni si è ridotto

di quasi un punto percentuale, al 39% rispetto al 55,4% nazionale.

Rispetto all'analogo periodo del 2013, il numero di siciliani in cerca di occupazione è

salito di oltre 27 mila unità nel primo semestre (+7,5%). In Sicilia il tasso di disoccupazione

è aumentato di quasi due punti percentuali, salendo al 22,9%, in maniera similare per

uomini e donne Sia il livello, sia l'incremento del tasso di disoccupazione in Sicilia sono

risultati superiori alla media nazionale e del Mezzogiorno.

 Nei primi nove mesi dell'anno, rispetto allo stesso

periodo del 2013, è calato il ricorso alla Cassa integrazione guadagni da parte delle

imprese siciliane (-4,2%): una riduzione imputabile alla componente ordinaria (-24,9%)

mentre sono leggermente aumentate le ore richieste per la Cig straordinaria e in deroga.

Tra i settori principali il ricorso alla Cig è cresciuto nei servizi di trasporto e

telecomunicazioni e, soprattutto, nell'industria meccanica, mentre è diminuito negli altri

comparti dell'industria manifatturiera, nell'edilizia e nel commercio.

Le aziende che hanno partecipato al sondaggio congiunturale, svolto tra settembre e

ottobre, hanno segnalato un ulteriore calo della spesa per investimenti in tutti i settori

principali.

Inoltre, nei primi nove mesi dell'anno la quota di imprese industriali con fatturato in calo ha

superato quella delle aziende con ricavi in aumento; nello stesso periodo, è continuata la

flessione dell'attività produttiva per l'edilizia. Giù anche le esportazioni: al netto dei derivati

del petrolio -13,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (-0,1% nel Mezzogiorno,

+1,9% nazionale). Positivo il contributo dell'agroalimentare ma non sufficiente per

controbilanciare la flessione nelle esportazioni di prodotti chimici, degli apparecchi

elettronici e della farmaceutica: in calo le vendite verso i Paesi extra Ue (-14,8%), per i

Paesi dell'area europea la flessione si riduce al 4,6% (male Germania e Spagna). Le

importazioni sono in calo del 10,5%.

Prosegue la crisi anche nel settore delle costruzioni: meno aziende (-2%) e minore attività

del settore, con un calo delle ore lavorate denunciate dalle casse edili del 9,8% rispetto al

primo semestre 2013.

Una nota positiva risiede nel valore dei bandi di gara per

opere pubbliche rilevato dal Cresme: l'aumento è del 41,7%,una tendenza in parte

connessa alla fase finale del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 e che

potrebbe rafforzarsi nei prossimi trimestri per la necessità di accelerare la spesa dei fondi

stessi: secondo i dati del ministero per lo Sviluppo economico, a ottobre la spesa

certificata del Programma operativo Fesr era pari al 48,5% della dotazione disponibile. Nel

mercato immobiliare, in base ai dati dell'Agenzia delle entrate, nei primi sei mesi dell'anno

le compravendite residenziali, sono lievemente aumentate (1,1%). «Sul risultato - osserva

Bankitalia - potrebbe aver influito la modifica della tassazione sulle compravendite

immobiliari, in vigore dall'1 gennaio del 2014, che potrebbe aver indotto a posticipare una

parte degli acquisti programmati a fine 2013». In difficoltà servizi e commercio, segni più

arrivano dal turismo: secondo i dati provvisori dell'Osservatorio turistico della Regione, i

flussi verso l'Isola sono aumentati nel primo semestre dell'anno. In particolare, rispetto allo

stesso periodo del 2013, sono in crescita gli stranieri (+10,8%), soprattutto nelle strutture

extra-alberghiere, e la spesa complessiva si è consolidata (+17,4%). Una dinamica,

questa, strettamente collegata all'aumento del traffico aeroportuale nei principali scali

siciliani: il numero di voli è cresciuto del 5,6%, i passeggeri del 7,4%. La crescita più alta

ha riguardato i voli internazionali mentre lo scalo più 'vivacè è quello catanese di

Fontanarossa.

 «Continua la situazione congiunturale difficile per

l'economia siciliana - afferma il nuovo direttore di Bankitalia Sicilia, Antonio Cinque -. È una

situazione difficile che risale al 2008, una crisi abbastanza prolungata: i segnali di ripresa,

anche se tenui, l'abbiamo nel settore turismo. Gli stranieri crescono così come i movimenti

aeroportuali. Indicazioni positive anche nelle compravendite residenziali e nelle

concessioni di mutui immobiliari».

La situazione del credito resta negativa. La domanda è ancora stagnante, l'offerta

manifesta qualche rallentamento anche se l'atteggiamento delle banche è più 'apertò. «C'è

un impatto sul prestito alle famiglie, infatti le erogazioni dei mutui immobiliari stanno

tornando a crescere - sottolinea Bankitalia -.

Probabile che questa apertura possa trasmettersi anche alle imprese anche su su

impulso delle manovre di politica monetaria messe in campo a giugno e a settembre».

Al momento, infatti, i prestiti alle imprese erogati dalle banche e dalle società finanziarie si

sono contratti del 3,5% (-3,2% alla fine del 2013); il calo è più pronunciato per le imprese

di costruzione e servizi, in particolare per quelle operanti nel settore dei trasporti. Infine, a

giugno del 2014 i depositi contenuti presso le banche dalle famiglie e dalle imprese

residenti nella regione sono cresciuti dell'1,1% su base annua, in rallentamento rispetto

alla fine del 2013.



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