Bambini a rischio nelle scuole vicine a fonti di inquinamento
“L’esposizione ad aria inquinata, sia prima che dopo la nascita, può avere effetti negativi sullo sviluppo neurologico (…) e influenzare l’emergere di disturbi comportamentali”. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità, i bambini sono più sensibili alle conseguenze negative dell’inquinamento sulla salute. Un fattore in grado di influenzare negativamente lo sviluppo fisico e mentale dei minori, in termini di capacità sia motorie che cognitive. È quanto riporta l’osservatorio sulla povertà educativa, in uno studio curato in collaborazione tra Con i bambini - impresa sociale e Fondazione Openpolis nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Dei 40.151 edifici scolastici in Italia, sono 1.101 quelli vicini a fonti di inquinamento atmosferico, pari al 2,7% del totale. Un dato che varia molto da nord a sud del paese. Sono 7 le regioni italiane con oltre il 3% delle scuole vicine a fonti di inquinamento: Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Liguria, Puglia, Toscana e Piemonte. Le prime tre sono le regioni con la più alta percentuale di edifici scolastici vicini a fonti di inquinamento atmosferico. Al di sopra della media del 2,7% solo territori del centro-nord, ad eccezione della Puglia che ha la percentuale più alta nel mezzogiorno (3,3%). Le altre regioni del sud presentano dati inferiori, in particolare Calabria e Molise (quest’ultima a quota 0).
Anche prendendo in esame i dati provinciali emerge complessivamente una maggiore incidenza del fenomeno nel centro-nord, fatta eccezione per i territori pugliesi. In particolare, le province di Foggia (8,4%) e Taranto (5,3%). Nelle province di La Spezia, Modena e Milano oltre il 10% delle scuole è vicino a fonti inquinanti. Salta all’occhio il caso delle province del Lazio, la regione con la più alta incidenza del fenomeno (4,9%). Un dato che dalla mappa risulta quasi interamente attribuibile alla città metropolitana di Roma. Questo territorio ha, infatti, una percentuale di scuole vicine a fonti inquinanti ampiamente superiore a quella delle altre province: 7,6% contro lo 0% di Rieti e Viterbo, e un dato al di sotto del 2% a Latina e Frosinone.
La maggiore concentrazione nel centro-nord di scuole vicine a fonti inquinanti è dovuta anche ai livelli di inquinamento atmosferico, generalmente superiori in queste aree del paese rispetto al sud. Oltre a un divario geografico, un’altra distinzione da considerare riguardo il livello di inquinamento è quella tra aree più o meno urbanizzate. Dalle grandi città, ai centri medi e i territori più rurali. Al fine di approfondire questa differenza, è necessario andare oltre le medie regionali e analizzare i dati a livello comunale. È da notare anche il caso delle province del Lazio, la regione con la più alta incidenza del fenomeno (4,9%). Un dato che risulta quasi interamente attribuibile alla città metropolitana di Roma. Questo territorio ha, infatti, una percentuale di scuole vicine a fonti inquinanti ampiamente superiore a quella delle altre province: 7,6% contro lo 0% di Rieti e Viterbo, e un dato al di sotto del 2% a Latina e Frosinone.
La maggior concentrazione nel centro-nord di scuole vicine a fonti inquinanti è dovuta anche ai livelli di inquinamento atmosferico, generalmente superiori in queste aree del paese rispetto al sud. Oltre a un divario geografico, un’altra distinzione da considerare riguardo il livello di inquinamento è quella tra aree più o meno urbanizzate. Dalle grandi città, ai centri medi e i territori più rurali. Al fine di approfondire questa differenza, è necessario andare oltre le medie regionali e analizzare i dati a livello comunale. Nelle città e nei comuni più urbanizzati, oltre il 6% delle scuole è vicino a fonti inquinanti. L’incidenza del fenomeno nei comuni altamente urbanizzati è ampiamente superiore a quella delle altre aree e diminuisce progressivamente, al calare del grado di urbanizzazione. Nelle aree rurali, meno dell’1% delle scuole è situato nelle vicinanze di fonti di inquinamento atmosferico.
La città metropolitana di Milano è tra le aree più urbanizzate e popolose del paese. Inoltre, come già detto, è tra le prime tre province con la maggiore percentuale di edifici scolastici vicini a fonti inquinanti. Osservando i dati all'interno dell’area, comune per comune, emerge come il fenomeno si concentri quasi unicamente nei territori ad elevata urbanizzazione. Nel comune di Milano il 24% delle scuole è vicino a fonti inquinanti. Sono 20 su 135 i comuni della città metropolitana di Milano con scuole vicine a fonti di inquinamento. Pochi territori quindi, ma che in molti casi registrano percentuali ampiamente superiori alla media provinciale (11%). Oltre al capoluogo (24%), alcuni tra i comuni più popolosi della provincia, come Sesto San Giovanni (22%), Rho (17%), Cinisello Balsamo (3%) e Legnano (4%), tutti ad elevata urbanizzazione. Dei 20 territori che registrano tale fenomeno, solo 2 sono a media urbanizzazione: Legnano (4%) e Dairago, dove entrambi gli edifici scolastici sono vicini a fonti inquinanti (100%).
In Sicilia, i comuni con un maggiore grado di urbanizzazione sono Palermo con 342 edifici scolastici statali, Catania con 178, Messina con 129, Siracusa con 56 e Acireale con 55. Nell’isola, secondo i dati del 2017, la percentuale degli edifici scolastici vicini a fonti di inquinamento atmosferico è dell’1,2%. Entrando nel dettaglio delle città capoluogo, sono 11 a Palermo (3%), 3 a Catania (2%) e 6 a Messina (5%). In provincia di Palermo ne troviamo 3 a Bagheria (7%), 5 a Partinico (23%), 1 a Isola delle Femmine (25%) e 1 a Marineo (14%); in provincia di Catania 1 a Caltagirone (3%), 1 a Tremestieri Etneo (8%) e 1 a Palagonia (9%); in provincia di Messina 2 a Villafranca Tirrena (33%), 1 a San Filippo del Mela (10%) e 1 a Pace del Mela (9%). In provincia di Trapani 1 ad Alcamo (3%) e 2 a Castelvetrano (7%); in provincia di Agrigento 1 a Porto Empedocle (7%) e 1 a Campobello di Licata (8%); in provincia di Caltanissetta ne troviamo 2 a Gela (5%).
Il report sulla povertà educativa ravvisa la necessità di tutelare gli ambienti dove i minori vivono e crescono: dalla qualità dell’aria alla presenza di fonti inquinanti. Non solo a casa, ma anche negli edifici scolastici, nelle palestre e nelle aree di gioco. Poiché nelle scuole i minori trascorrono la maggior parte del tempo fuori casa, è fondamentale che le strutture scolastiche siano collocate in aree non inquinate, affinché gli alunni possano studiare e crescere in un ambiente salubre.
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