Ballarò, gli artisti di strada risvegliano lo storico quartiere

Cultura | 19 ottobre 2016
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«Busker» è il termine inglese che indica l' artista di strada. Somiglia tanto allo spagnolo «buscar» che vuol dire cercare. E che in italiano, ma anche e soprattutto in siciliano, diventa «buscare» (il pane) ossia portare a casa qualcosa per vivere. Così piace pensare che «Ballar) Buskers» la rassegna che, in questo fine settimana, animerà uno dei mercati storici della città non è riferita solo ai tanti artisti di strada che offriranno il loro repertorio, ma anche alle decine di venditori che sperano nel risveglio di un luogo «in crisi, ma non morto», per utilizzare la «diagnosi» di Giacomo Terranova, presidente dell' appena nata associazione Mercato Storico Ballar).

E non è solo un gioco di parole quello che fa pensare che «Ballar) Buskers» sarà solo e soltanto un tripudio di acrobati, musicisti e saltimbanchi. Per dirne una: la Rap proprio contestualmente al via del festival farà partire la raccolta differenziata tra le bancarelle. Saranno forniti i contenitori cosiddetti «carrellati» ai mercatari e i bidoni pieni, ogni pomeriggio, saranno svuotati. «Da qui pu) partire un cambiamento culturale - spiega il presidente della Rap, Roberto Dolce - i mercati possono essere una cellula primaria per stimolare la differenziata e lo dimostra la felice esperienza già intrapresa con l' ortofrutticolo». E dopo Ballar), l' intenzione è quella di coinvolgere anche il Capo.

Igiene ambientale e cultura l' una accanto all' altra non solo nelle dichiarazioni del presidente di Rap, ma anche alla «tavolata» piena di prodotti tipici imbastita per presentare «Ballar) Buskers», nel cuore del mercato, davanti a una saracinesca chiusa tra un macellaio e una trattoria. Seduti fianco a fianco i rappresentanti delle associazioni del quartiere e delle istituzioni. Ci sono Tommaso Mazzara e Massimo Castiglia, delle associazioni Arci Porco Rosso e Sos Ballar), anime e motori anche di questa iniziativa, c' è Francesco Furnari, parroco di San Nicol) all' Albergheria, c' è Salvo Piparo , attore teatrale e cantastorie, c' è Terranova dell' associazione Mercato Storico Ballar). E sono presenti, appunto, il vertice di Rap e l' assessore comunale alla Cultura, Andrea Cusumano. Tutti hanno a cuore il quartiere e non solo a parole. «Abito a Ballar) - confessa Cusumano - quando ancora vivevo fuori Palermo ho deciso che se dovevo tornare, questo era l' unico posto in cui potevo stare». Perché in effetti tutto si può dire di Ballar).

Non è ancora il regno della legalità, tutt' altro, ma in quanto a multiculturalità, stimoli artistici e a patrimonio monumentale non ha eguali. «Quella che parte venerdì - annuncia Cusumano - è la prima edizione di un festival che ne avrà sicuramente anche una seconda e una terza, visto che il Comune ha già stanziato i fondi per organizzarle. Segno che l' amministrazione non è qui solo per un evento spot». E il sindaco Leoluca Orlando aggiunge: «Come tutti i mercati storici di Palermo, anche Ballar) è un vero e proprio ecosistema e in quanto tale va tutelato e promosso nella sua interezza e complessità. Va in questa direzione anche la prossima chiusura parziale del secondo tratto di via Maqueda, che servirà a spostare il flusso pedonale e turistico verso questa zona consentendone una migliore fruizione».

Tante le iniziative messe in piedi in questi anni anche da Sos Ballar), guidata da Castiglia, consigliere della prima circoscrizione. Con Anima Ballar), Vivi Ballar), Espò Ballar) il quartiere ha provato a risollevarsi in un periodo difficile segnato anche dai numerosi blitz delle forze dell' ordine seguiti al danneggiamento del pub di via Nunzio Nasi sequestrato al boss Gianni Nicchi. Un locale che un gruppo di commercianti, con in testa Giuseppe Todaro di Confindustria Palermo, ha provato a rimettere in moto, stavolta, nel segno della liceità, ma al momento senza riuscirvi. Il pub, inaugurato nello scorso gennaio, è chiuso da marzo perché alla struttura manca il certificato di agibilità. Ma nelle poche settimane in cui è stato aperto, pare che gli affari non andassero a gonfie vele e che il clima attorno al locale non fosse dei più sereni.

Tutt' altra aria si respira in uno slargo a pochi passi da via Nasi che fino a poco tempo fa era un mucchio di rifiuti e che grazie alla bonifica di Rap e all' opera di riqualificazione dei volontari (in questi giorni, ad esempio, Igor Scalisi Palminteri sta realizzando un murales) è ora una graziosa piazzetta con alberi e panchine dalla particolare forma. «Sono panche come quelle delle chiese ma senza inginocchiatoio - fa notare l' attore Piparo - perché qui non si deve inginocchiare più nessuno».

Chiaro il riferimento alla criminalità organizzata. Anche se padre Furnari tiene a precisare: «Non si deve inginocchiare più nessuno davanti ai 'padrini', ma davanti a Dio sì, perché c' è un padre che ci vuole bene e che può indicarci la strada giusta». O un' arte della strada giusta, come quella che metteranno in mostra i protagonisti di «Ballar) Buskers». (Giornale di Sicilia)

 di Francesco Sicilia

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