Aumentano gli alunni con disturbi a scuola, mancano i servizi

Società | 30 marzo 2019
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Nellanno scolastico 2016/2017, secondo i dati forniti dal MIUR, il numero degli alunni con Disturbi Specifici dellApprendimento frequentanti le scuole italiane di ogni ordine e grado si è attestato complessivamente intorno alle 254.600 unità, pari al 2,9% del totale degli alunni. Esso comprende sia gli studenti frequentanti gli ultimi tre anni della scuola primaria e la scuola secondaria di I e di II grado con certificazione di DSA, sia gli alunni censiti nella scuola dellinfanzia e nei primi due anni della scuola primaria per cui vi è una indicazione di rischio di DSA. Sebbene i disturbi specifici dellapprendimento non siano diagnosticabili prima del terzo anno di scuola primaria, talvolta tali casi sospetti vengono riconosciuti prima, verso la fine del primo o del secondo anno della primaria o anche in età prescolare, anticipando così i tempi di una formulazione diagnostica. 

Dalle rilevazioni sulle scuole emerge che nella scuola primaria la percentuale di alunni con DSA sul totale degli alunni frequentanti nella.s. 2016/2017 si è attestata sull1,9%, per la scuola secondaria di I grado intorno al 5,4% e per la scuola secondaria di II grado sul 4%. Le scuole statali accolgono un numero più elevato di alunni con disturbi specifici dellapprendimento rispetto alle scuole non statali: mediamente su tutti gli ordini di scuola la percentuale di alunni con DSA è pari al 3,1% del totale degli alunni frequentanti nella scuola a gestione statale e al 2,1% nella scuola a gestione non statale (2,9% in media su tutte le scuole). Nella scuola paritaria, la percentuale degli alunni con disturbi specifici dellapprendimento è pari all1,9% del totale alunni. Gli alunni con DSA che frequentano le scuole a gestione statale sono in numero nettamente più elevato di quelli che frequentano le scuole a gestione non statale.

Prendendo in esame la distribuzione territoriale, gli alunni con disturbi specifici di apprendimento sono maggiormente presenti nelle regioni del Nord-Ovest in cui la percentuale sul totale dei frequentanti raggiunge il 4,5%. Anche per le regioni del Centro e del Nord-Est la percentuale di alunni con DSA sul totale alunni è piuttosto elevata, attestandosi nella.s. 2016/2017 in media su tutti gli ordini di scuola rispettivamente intorno al 3,5% e al 3,3%. Colpisce come per le regioni meridionali tale percentuale sia nettamente più contenuta, pari in media all1,4%. Tra le singole regioni, i valori più elevati si rintracciano in Liguria, Valle dAosta, Piemonte e Lombardia, con il 4,9%, il 4,8% e il 4,5% di alunni con disturbi specifici di apprendimento sul totale alunni frequentanti. Per contro le percentuali più contenute sono presenti in Calabria, Campania e Sicilia, rispettivamente con lo 0,7%, lo 0,9% e l1,1%.

La legge 8 ottobre 2010, n. 170 riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana(comma 1, art.1).

Per gli alunni che presentano DSA, non accompagnati da disabilità, non è prevista la figura dellinsegnante di sostegno, ma gli insegnanti di classe forniscono strumenti compensativi e misure dispensative (legge 170/2010). Complessivamente sul territorio nazionale 139.620 alunni presentano disturbi di dislessia, 57.259 di disgrafia, 68.421 di disortografia e 62.877 di discalculia. Il numero complessivo degli alunni con DSA può non coincidere con la somma degli alunni per tipologia di disturbo dal momento che, come già detto, alcuni alunni possono avere più tipologie di DSA.

Per tutti gli ordini di scuola il disturbo mediamente più diffuso è quello della dislessia: considerando insieme primaria e secondaria di I e di II grado, si ha, infatti, che il 42,5% delle certificazioni presentano dislessia, il 20,8% disortografia, il 19,3% discalculia e il 17,4% disgrafia. Nel dettaglio dei vari ordini di scuola, con riferimento alla scuola primaria il 42,9% delle certificazioni di DSA riportano un disturbo di dislessia, il 24,3% di disortografia, il 19,4% di disgrafia e il 13,4% di discalculia; per la scuola secondaria di I grado il 39,7% delle certificazioni presentano dislessia, il 22,8% disortografia, il 19,4% discalculia e il 18,1% disgrafia; infine per la scuola secondaria di II grado il 45% delle certificazioni riportano un disturbo di dislessia, il 22,1% di discalculia, il 17,2% di disortografia e il 15,7% di disgrafia.

In termini percentuali gli alunni con dislessia rappresentano l1,6% del totale degli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado; gli alunni con disgrafia lo 0,7%, gli alunni con disortografia lo 0,8%, gli alunni con discalculia lo 0,7%. Osservando la composizione percentuale del numero complessivo degli alunni con DSA si nota come oltre il 42% frequenti la scuola secondaria di II grado e circa il 36% la scuola secondaria di I grado. Nel corso degli ultimi anni, il ruolo di responsabilità della scuola nei confronti degli alunni con disturbo specifico dellapprendimento è notevolmente cresciuto. Per la legge 8 ottobre 2010, n. 170, che reca le “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento” è compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi idonei ad individuare i casi sospetti di DSA tra gli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all'articolo 7, comma 1. Sebbene, come indicato dalle Raccomandazioni Cliniche delle Consensus Conference (C.C.2007, Panel 2011, I.S.S. 2012) e dalle Linee Guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA pubblicato dal MIUR (D.M.5669/2011), prima di poter formulare diagnosi ufficiali di DSA sia necessario che il normale processo di insegnamento delle abilità di lettura e di scrittura (seconda classe primaria) e di calcolo (terza classe primaria) venga terminato, le competenti strutture sanitarie in alcuni casi attestano, tramite la somministrazione di appositi test, la presenza di un ragionevole rischio di DSA anche per gli alunni che frequentano la scuola dellinfanzia o che sono allinizio della scuola primaria.

Secondo gli esperti del settore riuniti a Milano nel convegno Strategie educative per i Diversi Stili  di Apprendimento, organizzato dallAssociazione Il Laribinto, Progetti Dislessia Onlusin collaborazione con Canalescuola, Rotary Mi-Monforte e FiDA (Federazione Italiana Dislessia Apprendimento), il quadro attuale è ancora più allarmante e non adeguatamente considerato. Nelle aule italiane vi sono secondo i dati forniti nel convegno e riportati dallAnsa – 350.000 alunni con disturbi  apprendimento, da dislessia a discalculia: sbagliano a leggere, a scrivere, a fare i calcoli e finiscono tra quelli che non studiano, sono distratti, non socializzano.  Di questi il 4,5% solo nelle regioni del Nord Ovest (Lombardia compresa dove i ragazzi con dislessia, disgrafia, discalculia o disortografia sono almeno 100mila, concentrati soprattutto nelle scuole superiori di I grado), mentre si raggiungono picchi fino al 15% negli istituti tecnici e professionali con il 7% in Lombardia.

 di Melania Federico

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