Aumenta la diffusione degli e-book in Italia ma la carta resiste

Cultura | 29 aprile 2021
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La lettura rappresenta unimportante opportunità educativa e culturale sia per i bambini che per i ragazzi, ma lo è anche per gli adulti per i quali la lettura rappresenta la possibilità di ampliare le proprie conoscenze e i propri interessi. Si tratta di unattività a cui tutti possono appassionarsi, senza limiti di età o di condizioni socioeconomiche. Gli strumenti per leggere sono tanti: libri tradizionali, audiolibri, libri animati, e-book. Questi ultimi sono comparsi per la prima volta nel mercato americano nel 2007. Si trattava di un e-reader, un dispositivo simile a un tablet, sul quale è possibile leggere libri in formato digitale. Dinanzi a questa novità, secondo lo studio effettuato da OpenPolis, i lettori si sono divisi su due fronti. Da una parte gli affezionati ai libri cartacei che vedono nella diffusione dei libri digitali un rischio per le attività di molte librerie, soprattutto quelle indipendenti. Dallaltra parte, i lettori che hanno apprezzato fin da subito il lato innovativo di questo strumento, riconoscendone vantaggi in termini di comodità. Grazie alla sua compattezza e leggerezza,  infatti, la lettura di un libro digitale acquisisce una maggiore comodità sia a livello di trasporto del dispositivo che per la possibilità di utilizzarlo ovunque. C’è inoltre un altro aspetto positivo che viene spesso riconosciuto a tale abitudine: il minore impatto ambientale che comporta un libro digitale rispetto a uno cartaceo. Nel 2010 gli e-book fanno il loro ingresso nel mercato italiano delleditoria. A circa un decennio di distanza, la loro diffusione appare disomogenea sul territorio nazionale.

Dal 2007 al 2018, secondo quanto desunto dai dati Istat, gli italiani che dichiarano di aver letto almeno un libro nell’anno precedente all’indagine sono diminuiti, anche se in maniera limitata (-2,5 punti percentuali). Un calo che ha interessato in misura maggiore la fascia d’età tra i 35-54 anni (-5 punti percentuali). Altro trend negativo, anche se più contenuto, è quello che si riscontra tra i minori, passati da quota 53,7% nel 2007 al 52,3% nel 2018. Una crescita si registra invece nella fascia 55-74, dove le persone ad aver letto almeno un libro in 12 mesi sono aumentate di quasi 5 punti percentuali in 10 anni. Da sottolineare che lungo tutti gli anni considerati sono i più piccoli a presentare le quote maggiori. Percentuali che poi tendono a diminuire all’aumentare dell’età.

I millenials sono i principali fruitori degli e-book probabilmente per una questione di familiarità con le nuove tecnologie. L’8,4% degli italiani nel corso del 2018 ha letto un libro digitale. La diffusione più ampia, pari all’11% dei cittadini, si trova nelle regioni del nord ovest, seguite dal 9% del nord est. In particolare Piemonte (11,9%), Trentino-Alto Adige (11,3%) e Lombardia (11%) sono le regioni con le percentuali più alte. Lievemente inferiori le quote nel centro Italia, dove quasi il 9% ha letto almeno un libro in formato digitale. Abitudine più frequente nel Lazio e meno in Toscana, con percentuali rispettivamente del 9,3% e 8,1%. Infine, solo il 5,4% dei residenti delle regioni del sud Italia ha letto almeno un e-book nel 2018. In Sicilia e Puglia la percentuale non supera il 6%. I principali lettori di e-book e libri online nel 2018 sono le persone che rientrano nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni (14%). Segue il gruppo demografico tra i 35 e i 54 anni, con una percentuale che sfiora il 10%. Tra coloro che fruiscono meno del prodotto digitale ci sono invece le persone dai 75 anni in su (1,4%). Per quanto riguarda i minori poi, l’8,5% dichiara di aver letto almeno un e-book nel 2018.

Le regioni del nord e del centro presentano quote più alte rispetto a quelle del sud di individui che dichiarano di aver letto almeno un e-book in un anno. L’8,4% degli italiani nel corso del 2018 ha letto un libro digitale. La diffusione più cospicua, pari all’11% dei cittadini, si trova nelle regioni del nord ovest, seguite dal 9% del nord est. In particolare Piemonte (11,9%), Trentino-Alto Adige (11,3%) e Lombardia (11%) sono le regioni con le percentuali più alte. Lievemente inferiori le quote nel centro Italia dove quasi il 9% ha letto almeno un libro in formato digitale. Abitudine più frequente nel Lazio e meno in Toscana, con percentuali rispettivamente del 9,3% e 8,1%. Solo il 5,4% dei residenti delle regioni del sud Italia, infine, ha letto almeno un e-book nel 2018. In Sicilia e in Puglia la percentuale non supera il 6%.

Dal sondaggio condotto dall’istituto nazionale di statistica emerge la differente attitudine alla lettura di e-book in base al titolo di studio dell’intervistato. La probabilità che una persona abbia letto almeno un libro digitale tende ad aumentare al crescere del titolo di studio. La quota di lettori di e-book è più elevata tra chi ha la laurea (22,3% tra i laureati di 25-44 anni), è di circa la metà tra i diplomati e scende ulteriormente tra chi ha fino alla licenza media. Gli e-book sono prevalentemente letti dalla fascia d’età dei 25-44 ed è maggiormente diffuso tra i laureati: il 22,3% di loro dichiara, infatti, di aver letto un e-book. Per tutte le fasce d’età, le quote diminuiscono all’abbassarsi del titolo di studio. Fatta eccezione per la fascia 25-44, dove chi ha la licenza elementare dichiara di leggere più libri digitali rispetto a chi ha la licenza media.

Il periodo di lockdown e la chiusura dei luoghi culturali, quali i teatri e i musei, nonché la cancellazione degli spettacoli e dei concerti, hanno contribuito all’avvicinamento di molti italiani alla lettura. Dal rapporto annuale Bes (benessere e sostenibilità), infatti, si rileva un lieve aumento tra le persone che hanno letto più di 4 libri all’anno: nel 2019 erano il 22,3% e nel 2020,  anche se il dato è ancora provvisorio, sono pari al 23,7%. Sono anche aumentati gli italiani che dichiarano di aver letto almeno un libro in un anno: da 38% si è passati a 39,2%. Inoltre, la mancata possibilità di accedere alle biblioteche per leggere e la chiusura temporanea delle librerie ha favorito la lettura online o l’acquisto di libri in formato digitale. I dati dell’indagine campionaria Istat, svolta ad aprile 2020, confermano questa nuova fruizione della lettura. Sono aumentati, infatti, fino a raggiungere quasi il 50% coloro che hanno letto libri digitali, contro il 40% raggiunto da chi ha letto almeno un libro cartaceo durante il lockdown.

 di Melania Federico

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