Aumenta la diffusione degli e-book in Italia ma la carta resiste
La lettura rappresenta un’importante opportunità educativa e culturale sia per i bambini che per i ragazzi, ma lo è anche per gli adulti per i quali la lettura rappresenta la possibilità di ampliare le proprie conoscenze e i propri interessi. Si tratta di un’attività a cui tutti possono appassionarsi, senza limiti di età o di condizioni socioeconomiche. Gli strumenti per leggere sono tanti: libri tradizionali, audiolibri, libri animati, e-book. Questi ultimi sono comparsi per la prima volta nel mercato americano nel 2007. Si trattava di un e-reader, un dispositivo simile a un tablet, sul quale è possibile leggere libri in formato digitale. Dinanzi a questa novità, secondo lo studio effettuato da OpenPolis, i lettori si sono divisi su due fronti. Da una parte gli affezionati ai libri cartacei che vedono nella diffusione dei libri digitali un rischio per le attività di molte librerie, soprattutto quelle indipendenti. Dall’altra parte, i lettori che hanno apprezzato fin da subito il lato innovativo di questo strumento, riconoscendone vantaggi in termini di comodità. Grazie alla sua compattezza e leggerezza, infatti, la lettura di un libro digitale acquisisce una maggiore comodità sia a livello di trasporto del dispositivo che per la possibilità di utilizzarlo ovunque. C’è inoltre un altro aspetto positivo che viene spesso riconosciuto a tale abitudine: il minore impatto ambientale che comporta un libro digitale rispetto a uno cartaceo. Nel 2010 gli e-book fanno il loro ingresso nel mercato italiano dell’editoria. A circa un decennio di distanza, la loro diffusione appare disomogenea sul territorio nazionale.
Dal 2007 al 2018, secondo quanto desunto dai
dati Istat, gli italiani che dichiarano di aver letto almeno un libro nell’anno
precedente all’indagine sono diminuiti, anche se in maniera limitata (-2,5
punti percentuali). Un calo che ha interessato in misura maggiore la fascia d’età
tra i 35-54 anni (-5 punti percentuali). Altro trend negativo, anche se più
contenuto, è quello che si riscontra tra i minori, passati da quota 53,7% nel
2007 al 52,3% nel 2018. Una crescita si registra invece nella fascia 55-74,
dove le persone ad aver letto almeno un libro in 12 mesi sono aumentate di
quasi 5 punti percentuali in 10 anni. Da sottolineare che lungo tutti gli anni
considerati sono i più piccoli a presentare le quote maggiori. Percentuali che
poi tendono a diminuire all’aumentare dell’età.
I millenials sono i principali
fruitori degli e-book probabilmente per una questione di familiarità con le
nuove tecnologie. L’8,4% degli italiani nel
corso del 2018 ha letto un libro digitale. La diffusione più ampia, pari
all’11% dei cittadini, si trova nelle regioni del nord ovest, seguite dal 9%
del nord est. In particolare Piemonte (11,9%), Trentino-Alto Adige (11,3%) e
Lombardia (11%) sono le regioni con le percentuali più alte. Lievemente
inferiori le quote nel centro Italia, dove quasi il 9% ha letto almeno un libro
in formato digitale. Abitudine più frequente nel Lazio e meno in Toscana, con
percentuali rispettivamente del 9,3% e 8,1%. Infine, solo il 5,4% dei residenti
delle regioni del sud Italia ha letto almeno un e-book nel 2018. In Sicilia e
Puglia la percentuale non supera il 6%. I principali lettori di e-book e libri
online nel 2018 sono le persone che rientrano nella fascia di età tra i 18 e i
34 anni (14%). Segue il gruppo demografico tra i 35 e i 54 anni, con una
percentuale che sfiora il 10%. Tra coloro che fruiscono meno del prodotto
digitale ci sono invece le persone dai 75 anni in su (1,4%). Per quanto
riguarda i minori poi, l’8,5% dichiara di aver letto almeno un e-book nel 2018.
Le regioni del nord e del centro presentano
quote più alte rispetto a quelle del sud di individui che dichiarano di aver
letto almeno un e-book in un anno. L’8,4% degli italiani nel corso del 2018 ha
letto un libro digitale. La diffusione più cospicua, pari all’11% dei
cittadini, si trova nelle regioni del nord ovest, seguite dal 9% del nord est.
In particolare Piemonte (11,9%), Trentino-Alto Adige (11,3%) e Lombardia (11%)
sono le regioni con le percentuali più alte. Lievemente inferiori le quote nel
centro Italia dove quasi il 9% ha letto almeno un libro in formato digitale.
Abitudine più frequente nel Lazio e meno in Toscana, con percentuali rispettivamente
del 9,3% e 8,1%. Solo il 5,4% dei residenti delle regioni del sud Italia,
infine, ha letto almeno un e-book nel 2018. In Sicilia e in Puglia la
percentuale non supera il 6%.
Dal sondaggio condotto
dall’istituto nazionale di statistica emerge la differente attitudine alla
lettura di e-book in base al titolo di studio dell’intervistato. La probabilità
che una persona abbia letto almeno un libro digitale tende ad aumentare al
crescere del titolo di studio. La quota di lettori di e-book è più elevata tra
chi ha la laurea (22,3% tra i laureati di 25-44 anni), è di circa la metà tra i
diplomati e scende ulteriormente tra chi ha fino alla licenza media. Gli e-book sono prevalentemente letti dalla
fascia d’età dei 25-44 ed è maggiormente diffuso tra i laureati: il 22,3% di
loro dichiara, infatti, di aver letto un e-book. Per tutte le fasce d’età, le
quote diminuiscono all’abbassarsi del titolo di studio. Fatta eccezione per la
fascia 25-44, dove chi ha la licenza elementare dichiara di leggere più libri
digitali rispetto a chi ha la licenza media.
Il periodo di lockdown e la chiusura dei luoghi culturali, quali i teatri e i musei, nonché la cancellazione degli spettacoli e dei concerti, hanno contribuito all’avvicinamento di molti italiani alla lettura. Dal rapporto annuale Bes (benessere e sostenibilità), infatti, si rileva un lieve aumento tra le persone che hanno letto più di 4 libri all’anno: nel 2019 erano il 22,3% e nel 2020, anche se il dato è ancora provvisorio, sono pari al 23,7%. Sono anche aumentati gli italiani che dichiarano di aver letto almeno un libro in un anno: da 38% si è passati a 39,2%. Inoltre, la mancata possibilità di accedere alle biblioteche per leggere e la chiusura temporanea delle librerie ha favorito la lettura online o l’acquisto di libri in formato digitale. I dati dell’indagine campionaria Istat, svolta ad aprile 2020, confermano questa nuova fruizione della lettura. Sono aumentati, infatti, fino a raggiungere quasi il 50% coloro che hanno letto libri digitali, contro il 40% raggiunto da chi ha letto almeno un libro cartaceo durante il lockdown.
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