Ancora una volta i sondaggisti hanno fatto flop
Politica | 24 giugno 2016
«Purtroppo YouGov ha sbagliato di quattro punti nel suo sondaggio finale la notte scorsa, ma non dobbiamo essere sorpresi perché il referendum si muoveva sul filo del rasoio. Oltre la metà dei nostri sondaggi sin dall’ inizio dell’anno hanno dato la Brexit in vantaggio o alla pari».
Sulla homepage del suo sito, YouGov spiega in questi termini, arrampicandosi sugli specchi, l’ennesimo flop dei sondaggisti britannici, che davano il 'Remain' al 52% e il 'Leavè al 48%, mentre era vero esattamente il contrario, come milioni di europei hanno scoperto questa mattina al risveglio.
Lo stesso YouGov, che aveva azzeccato i risultati del referendum sull'indipendenza scozzese del 18 settembre 2014, perso dagli indipendentisti sul filo del rasoio, aveva di nuovo toppato alle politiche britanniche, dando David Cameron per sconfitto il 7 maggio 2015, mentre il partito conservatore ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi, offrendo al premier un inedito governo monocolore.
Come spesso succede, e non soltanto in Gran Bretagna, è l'emergenza di nuovi partiti o di elementi non previsti, a complicare il quadro per i sondaggisti. E’ stato difficile calcolare l’impatto alle politiche del partito euroscettico Ukip di Nigel Farage, che non è stato in grado di ripetere, per ragioni tutto sommato comprensibili, l’exploit alle europee del 2014. Lo stesso ragionamento vale probabilmente per il referendum di ieri: gli euroscettici questa volta sono stati sottovalutati.
Qualcosa di analogo è successo in Italia, con il successo del Pd di Matteo Renzi alle europee, visto il ridimensionamento non previsto dagli istituti demoscopici dei Cinque Stelle.
Più lontano nel tempo, nel 2006 i partiti che appoggiavano Romano Prodi avrebbero dovuto battere seccamente il Polo di Silvio Berlusconi, mentre lo scarto fu soltanto di mezzo punto, offrendo una maggioranza molto risicata al Professore. Venne sottovalutato l’impatto della promessa del Cavaliere di abolire l'Ici sulla prima casa. Infine, i sondaggisti francesi presero una maxi cantonata ai tempi di François Mitterrand, quando alle politiche del 1993 i diversi partiti Verdi, in precedenza poco rilevanti, avevano superato il 10%.
Sulla homepage del suo sito, YouGov spiega in questi termini, arrampicandosi sugli specchi, l’ennesimo flop dei sondaggisti britannici, che davano il 'Remain' al 52% e il 'Leavè al 48%, mentre era vero esattamente il contrario, come milioni di europei hanno scoperto questa mattina al risveglio.
Lo stesso YouGov, che aveva azzeccato i risultati del referendum sull'indipendenza scozzese del 18 settembre 2014, perso dagli indipendentisti sul filo del rasoio, aveva di nuovo toppato alle politiche britanniche, dando David Cameron per sconfitto il 7 maggio 2015, mentre il partito conservatore ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi, offrendo al premier un inedito governo monocolore.
Come spesso succede, e non soltanto in Gran Bretagna, è l'emergenza di nuovi partiti o di elementi non previsti, a complicare il quadro per i sondaggisti. E’ stato difficile calcolare l’impatto alle politiche del partito euroscettico Ukip di Nigel Farage, che non è stato in grado di ripetere, per ragioni tutto sommato comprensibili, l’exploit alle europee del 2014. Lo stesso ragionamento vale probabilmente per il referendum di ieri: gli euroscettici questa volta sono stati sottovalutati.
Qualcosa di analogo è successo in Italia, con il successo del Pd di Matteo Renzi alle europee, visto il ridimensionamento non previsto dagli istituti demoscopici dei Cinque Stelle.
Più lontano nel tempo, nel 2006 i partiti che appoggiavano Romano Prodi avrebbero dovuto battere seccamente il Polo di Silvio Berlusconi, mentre lo scarto fu soltanto di mezzo punto, offrendo una maggioranza molto risicata al Professore. Venne sottovalutato l’impatto della promessa del Cavaliere di abolire l'Ici sulla prima casa. Infine, i sondaggisti francesi presero una maxi cantonata ai tempi di François Mitterrand, quando alle politiche del 1993 i diversi partiti Verdi, in precedenza poco rilevanti, avevano superato il 10%.
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